Legno VS Calcestruzzo. Chi vince la sfida della sostenibilità?

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Il legno è un materiale da costruzione naturale e rinnovabile, con grandi potenzialità di risparmio energetico e ottime caratteristiche tecniche. Il suo impiego per molto tempo è stato surclassato da altri prodotti come l’acciaio e il calcestruzzo armato. Negli ultimi anni le tecniche costruttive in legno hanno fatto grandi passi avanti e oggi non esistono veri e propri motivi per cui ad esso sia ancora preferibile l’uso del calcestruzzo o dell’acciaio. Inoltre la crescente consapevolezza relativa all’ingente consumo di risorse globali causato dal settore dell’edilizia, porta i progettisti a preferire materiali con cicli produttivi più sostenibili; questo spiega il rinnovato interesse per questo materiale.

Approfondimento: Il legno come materiale da costruzione sostenibile.

L’ITALIA PREFERISCE IL CALCESTRUZZO

Nel nostro paese, nella quasi totalità dei casi, per costruire si predilige ancora il calcestruzzo. I motivi sono diversi. La forte impostazione delle industrie alle spalle del settore edile non agevola una possibile riconversione; il nostro background culturale in materia di costruzioni ha una forte influenza su architetti e ingegneri che molto spesso scelgono automaticamente il calcestruzzo come elemento strutturale, senza valutare altre ipotesi; anche i clienti generalmente considerano il calcestruzzo come unica scelta, pensando che si tratti di un materiale più economico e duraturo.

Percentuali relative al Legno in Italia

I dati parlano chiaro. Secondo Promo_Legno, associazione italiana senza fini di lucro che si occupa della promozione dell’uso del legno in Edilizia, in Italia soltanto un edificio nuovo su 12 è realizzato con questo materiale: meno del 10%. Inoltre, se spostiamo la nostra attenzione al solo settore dell’edilizia residenziale, la quota scende sotto il 3% (dati relativi all’anno 2010).

Le previsioni sul futuro sviluppo di questo prodotto però sono molto fiduciose: si auspica un aumento relativo del 50% entro il 2015, e considerando la tendente decrescita che ha subito tutto il settore delle costruzioni negli ultimi anni di crisi, un simile incremento rappresenterebbe un ottimo traguardo.

Percentuali relative al Calcestruzzo in Italia

I dati forniti dalla AITEC, Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento, relativi all’andamento delle costruzioni in calcestruzzo armato, rivelano che la quota di nuovi edifici realizzati con questo materiale, facendo riferimento alla sola struttura portante, equivalgono circa all’80% per il settore dell’edilizia residenziale, e circa al 60% per il settore dell’edilizia non residenziale. Il Calcestruzzo non prevale soltanto sul legno, dunque, ma su tutti gli altri materiali da costruzione, come l’acciaio o il mattone.

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LEGNO VS CALCESTRUZZO. LA SFIDA SOSTENIBILE NUMERI ALLA MANO

Molti ricercatori e progetti sperimentali negli ultimi decenni hanno contribuito a risvegliare l’interesse del settore delle costruzioni verso questo materiale dimenticato, dimostrando gli effettivi benefici ambientali derivanti da un incremento del suo impiego legato ad una conseguente diminuzione dell’uso del calcestruzzo armato.

I valori di seguito elencati si basano sui report forniti da CORRIM (Consotium for Research on Renewable Industrial Materials), un importante istituto di ricerca Americano, il cui scopo è creare una base scientifica di informazione relativa alle performance dei prodotti a base di legno.

Valori di energia primaria ridotti

Mettendo a confronto due edifici con stesse dimensioni e forma, in calcestruzzo armato e legno, facendo riferimento alla sola struttura e alle partizioni, con analisi di tipo LCA (Life Cycle Assesment), che considerano l’intero ciclo di vita dell’edificio e le risorse impiegate durante le varie operazioni di produzione della materia prima, di trasporto e di fasi di cantiere, fino alla realizzazione finale dell’edificio, i valori di energia primaria impiegata (espressa in Joule equivalenti) per la realizzazione di ogni metro quadrato sono:

  • Calcestruzzo: 2,5 GJ/mq
    Edificio di riferimento con classica struttura in calcestruzzo armato, composta da travi e pilastri, con partizioni orizzontali in laterocemento, e verticali in mattoni forati.
  • Legno: 1 GJ/mq
    Edificio di riferimento con struttura composta da fondazioni in calcestruzzo, travi e pilastri lignei prefabbricati, e tamponamenti orizzontali e verticali in pannelli prefabbricati lignei.

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È facile intuire che costruendo un edificio in legno, piuttosto che in calcestruzzo, possiamo puntare ad un risparmio del 60 % di energia primaria. Tale valore si riduce al 40% se si considerano nel calcolo gli altri elementi costituenti l’edificio finito, quali serramenti, finiture e impianti che sono equivalenti per le due tipologie e comportano un ulteriore incremento del valore di energia primaria al metro quadro (A.H. Bunchan e G.B. Honey – Elsevier Pubblicazioni).

In parole povere, per costruire una casetta in calcestruzzo si impiega circa le stesse energie necessarie per costruirne due in legno.

Riduzione dei tempi di cantiere e della produzione di rifiuti

Considerando che la maggior parte dei prodotti per edilizia in legno ad oggi disponibili sono prefabbricati, la produzione di rifiuti durante la fasi di cantiere è ridotta al minimo, come sono ridotti al minimo i tempi di cantiere, soprattutto se paragonati a quelli relativi alle opere in calcestruzzo armato che, come noto, necessitano di tempi di maturazione del materiale che allungano di molto ogni fase costruttiva.

Inoltre si registra una forte diminuzione dei rifiuti prodotti durante la fase di smaltimentoo demolizione dell’edificio , che puòraggiungere valori pari al 100% se previste operazioni di riciclo di tutti gli elementi di legno, che possono essere interamente recuperati.

Anche il calcestruzzo può essere riciclato tramite un complesso processo di separazione dell’inerte dall’acciaio. Una volta recuperato, l’inerte viene frantumato e riutilizzato per la produzione prodotti di qualità inferiore come massetti o asfalto, non per elementi strutturali.

Nel caso in cui non siano previste operazioni di recupero, in entrambi i casi il materiale di scarto verrà smaltito in discarica; va considerato che il legno è biodegradabile al 100%, anche se in edilizia solitamente si usa materiale trattato che richiede tempi di degrado più lunghi rispetto al legno naturale; il calcestruzzo armato invece non è biodegradabile.

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Risparmio energetico

Per quanto riguarda l’uso dell’edificio, alcuni approfondimenti hanno dimostrato che confrontando gli impianti tecnici necessari per il riscaldamento e raffrescamento in un edificio con struttura in legno rispetto ad uno con stesse dimensioni e forma in calcestruzzo, nel primo caso si registra un risparmio del 15–16 % di energia impiegata per garantire il comfort termico interno. Questo grazie alle caratteristiche tipiche di questo materiale naturale, che spesso si sente definire “caldo”, perché caratterizzato da una maggiore inerzia termica rispetto al calcestruzzo.

Riduzione delle emissioni di CO2

Le analisi effettuate tramite il metodo LCA hanno inoltre registrato una sensibile diminuzione della produzione dei gas effetto serra rispetto ad un edificio in calcestruzzo, pari al 20–50% in meno.
Il range è molto ampio perché solitamente in questi studi sono considerate diverse variabili, ma in ogni caso possiamo affermare che per costruire un edificio con struttura lignea in media sono immesse nell’atmosfera il 35% in meno di gas effetto serra.

Questi valori rispecchiano solo alcuni dei benefici derivanti dall’incremento dell’uso del legno. Esistono innumerevoli aspetti tecnici ed economici da approfondire che potrebbero renderlo un materiale ancora più interessante da un punto di vista progettuale e sostenibile.

Sara Schiaffino

Sara Schiaffino Architetto

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