Tecnica delle Earthbags: l'orfanotrofio passivo nato dalla terra

La collaborazione tra lo studio britannico Orkid Studio e la comunità di Kikuyu, vicino Nakuru in Kenya, ha dato vita ad un importante progetto di edificio passivo, costruito con la tecnica delle earthbags, in sole otto settimane; la casa ospiterà l’orfanotrofio locale, consentendo a giovani e giovanissimi bambini di vivere in condizioni più salutari e godere di spazi vitali, finora fortemente insufficienti.

AFRICA: L'ORFANOTROFIO ISPIRATO ALL'ARCHITETTURA TRADIZIONALE DEL MALI

Lo studio britannico, insieme alla comunità del luogo ed un gruppo di studenti del Regno Unito, ha realizzato l’intero progetto, con grande cura dell’aspetto ambientale ed il benessere dei giovani ospiti: l'orfanotrofio passivo è rivestito in legno riciclato, un prodotto di scarto dalla lavorazione dell'impiallacciato; è stata messa a disposizione acqua corrente, attraverso un sistema che combina la raccolta dell'acqua piovana e la rete idrica. 

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LA SCELTA DELLA TECNICA DELLE EARTHBAGS

L’area di Nakuru è notevolmente popolata da case in pietra e cemento, molti delle quali sono ormai abbandonate, poichè i proprietari faticano a finanziare i materiali per il completamento. Il centro di St Jerome, costruito con il metodo delle earthbags, utilizzando le grandi quantità di suolo generato dagli scavi di fondazione, è la risposta passiva al degrado dell’architettura locale. Il terreno, che ha circa il 20% il contenuto di argilla, viene confezionato in sacchi di grano, mentre con i mattoni di grandi dimensioni sono erette pareti resistenti di contenimento, capaci di assorbire efficacemente il calore del sole, aiutando a regolare le temperature durante le notti più fredde.

L'IMPORTANZA DELLO SPAZIO VITALE

Una delle principali sfide del team di architetti era sicuramente quella di dare nuova forma ed estetica al tipico orfanotrofio africano, dove i bimbi sono soliti dormire in grandi camerate, con poco spazio dedicato alle attività collettive; al St Jerome, ogni stanza è destinata al massimo a quattro ospiti, le aree comuni sono ampie e luminose. È stato previsto anche uno spazio dedicato alle attività ricreative, sia all'aperto che al chiuso, dove poter giocare, ma anche studiare, leggere o semplicemente rilassarsi.

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Simona Tannino

Simona Tannino Laureata in Architettura

Adora fare fotografie, scrivere e viaggiare. Quasi quanto lo shopping! Affascinata dalle grandi metropoli, si trasferisce nella City alla ricerca di nuovi stimoli. Un suo desiderio è riuscire a conciliare le sue due grandi passioni: architettura e danza. Colleziona Lego, tra un cantiere ed una mostra d’arte. Ah, è famosa per il suo tiramisù!