Dai Romani un materiale ecosostenibile: il laterizio

Il mattone è uno dei materiali da costruzione più antichi. Se dall’epoca dei Romani fino ai giorni nostri, nessun altro materiale è riuscito a sostituirlo, un motivo ci sarà. La sua durabilità, il suo potere isolante, la sua economicità e resistenza meccanica, l’hanno reso un materiale fondamentale per l’edilizia, in quanto caratteristiche difficilmente riscontrabili in altri prodotti.
Ma un’architettura in laterizi è ecosostenibile?

Materie prime

I laterizi sono prodotti a partire da rocce sedimentarie clastiche incoerenti: le argille, cui aggiungere minerali e smagranti (sabbia, farina di quarzo, farina di laterizio).

Produzione

Al composto, dopo macinazione, mescola e bagnatura, viene data la forma voluta per estrusione o per stampaggio. Dopo l’essiccazione, il prodotto finale si ottiene dalla cottura nei forni a tunnel fino a temperature di 1200 °C.

Per realizzare laterizi porizzati, vengono aggiunti inerti all’impasto a crudo: generalmente palline di polistirolo, segatura, residui fibrosi della lavorazione della carta o altri materiali di scarto da riciclare, come previsto dal Decreto del Ministero dell’ambiente del 5 Settembre 1994. La cottura elimina questi materiali, generando piccoli pori d’aria, che riducono la densità del laterizio e migliorano le prestazioni di isolamento termico. Il processo produttivo dei laterizi, come visto, non genera rifiuti, anzi, consente di eliminare quelli provenienti da altre lavorazioni. L’unica pecca del processo produttivo dei laterizi, è l’impiego di un’enorme quantità di energia termica, quasi sempre di origine fossile, per la cottura. Alimentando la fornace concombustibili rinnovabili, si risparmierebbero circa 50TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) ogni 1000 tonnellate di laterizi, evitando l’emissione di circa 150 tonnellate di anidride carbonica in ambiente. Il risultato sarebbe un mattone ecosostenibile a tutti gli effetti.

Scenari di fine vita

Il riciclaggio dei mattoni post–consumo è un procedimento costoso poiché necessita la rimozione preventiva di malte ed intonaci e spesso la percentuale di materiale da scartare perché non pulibile, risulta elevata. Massimizzare ed ottimizzare ilriciclaggio dei materiali da costruzione è possibile progettando la dismissione dell’edificio o delle sue componenti nel progetto iniziale. Solitamente, i mattoni derivanti dalla demolizione di murature in laterizio, vengono riutilizzati come sottofondo per la costruzione di strade.

Il riciclaggio dei mattoni post–produzione, è più diffuso: gli scarti delle fabbriche vengono macinati ed utilizzati come smagranti nei successivi cicli di produzione.

I laterizi, derivando da materiali naturali e prestandosi ad essere riciclati nel loro stesso processo produttivo, sono per loro natura classificabili come materiali ecosostenibili. Il perfezionamento del processo produttivo, attraverso la ricerca di soluzioni tecnologiche che consentano di ridurre il consumo di risorse naturali ed energetiche in fase di produzione assicurando il rispetto dell’ambiente, fornirà presto un materiale perfetto dal punto di vista dell’ecosostenibilità.

“Analisi del ciclo di vita di un prodotto: il laterizio”: un’accurata presentazione Power Point a cura dell’ingegnere Luca Venturi dell’Università degli Studi di Bologna.