Il concorso che premia i materiali edili più sostenibili

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È possibile cominciare a produrre in maniera diversa – possibilmente ecosostenibile – i materiali per l’edilizia? Deve essere stata questa la domanda alla quale William McDonough e Michael Braungart nel 1992 hanno voluto dare una risposta attraverso la costituzione del Cradle to Cradle Innovation Institute, un’organizzazione no–profit con sede a San Francisco che ha indetto un concorso per premiare i materiali edili più sostenibili. Ad oggi, l’istituto rilascia un’ambita certificazione sulla qualità dei materiali da costruzione basata su parametri legati alla salute ed alla correttezza sociale, al risparmio in termini di energia e risorse idriche: essi vengono dunque classificati in una scala di valori che va dal bronzo al platino, una scelta legata alla volontà di rendere comprensibili anche ai non addetti ai lavori le modalità di classificazione.

La biblioteca dei materiali più grande del mondo: Material Connexion

Da qualche anno a questa parte, Cradle to Cradle Innovation Institute organizza, insieme all’associazione Make It Right, fondata da Brad Pitt per ricostruire New Orleans dopo il passaggio dell’uragano Katrina, il concorso Product Innovation Challenge dedicato ai prodotti edili ed ai processi di lavorazione più sostenibili: l’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di ben 144 aziende da tutto il mondo con proposte davvero innovative, in barba a chi sosteneva che quello della sostenibilità fosse un trend passeggero. Una giuria di esperti e professionisti il prossimo 15 novembre sceglierà i tre vincitori tra dieci proposte precedentemente selezionate: vediamo quelle più interessanti.

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Tra i finalisti del concorso, il lavoro di quattro giovani designer olandesi che hanno fatto della ricerca la loro professione. Il loro prodotto, pannelli realizzati in cemento, paglia e legno totalmente fonoassorbenti, ignifughi ed impermeabili, in grado di resistere a parassiti ed insetti: la loro compattezza li rende utilizzabili addirittura come elementi portanti.

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Dagli Stati Uniti, spesso investiti da uragani dalle conseguenze spesso imprevedibili, arrivano pannelli strutturali, composti da materiali sostenibili, capaci di sostituire in tutto e per tutto le murature a secco e di garantire sicurezza e stabilità anche in caso di condizioni climatiche difficili. A proporlo è un’azienda americana leader del settore.

È da tempo che la paglia viene apprezzata anche come materiale in bioedilizia: tra i dieci prescelti ci sono anche questi pannelli portanti realizzati utilizzando paglia essiccata e legno insieme ad altri materiali rigorosamente riciclati.

La Mushroom Tiny House a New York è stato il primo esperimento di isolamento naturale realizzato sfruttando le elevate caratteristiche di autoproduzione delle radici dei funghi: il micelio, infatti, crea sulle pareti in legno uno strato di isolamento naturale che nel giro di un mese le rende termicamente resistenti, ignifughe e soprattutto prive di VOC. A proporlo un’azienda americana specializzata proprio nella produzione di materiali edili a base di funghi e già detentrice del prestigioso Dupont Diamond Award per la realizzazione di packaging realizzato alla stessa maniera.

Anche la lana di pecora è un materiale da poco apprezzato in edilizia: tra le caratteristiche più importanti, otre ad essere ignifugo e facilmente riciclabile, c’è anche quella di assorbire le sostanze inquinanti presenti negli ambienti. A proporlo è una startup con sede a San Francisco.

Maria Leone

Maria Leone Architetto

Vive e lavora a Napoli, dove si interessa di progettazione e grafica, collaborando con siti del settore. Assieme a tre colleghe ha costituito un’associazione culturale per promuovere la cultura d’architettura. Sogna di imparare a cucinare, per la gioia del marito, figlia e cane!