Micro-architettura in bambù: il progetto Bamboo Eco Dome

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In Cina e Asia si mangia in germogli; è protagonista indiscusso nel design, usato per arredi, rivestimenti e giardini; è materiale che s’inforca in sella o sul naso! E’ il bambù, destinato ad un crescente utilizzo in vari settori per le sue caratteristiche di flessibilità, resistenza e diffusione (è presente in natura con più di 100 specie e 1400 varietà!).Bambù significa cibo, artigianato e architettura. In architettura è il materiale ecofriendly chestimola tecnici ed artisti nella ricerca di un linguaggio contemporaneo e di un utilizzo completo delle sue potenzialità.

BAMBOO ECO DOME, L’ASSEMBLAGGIO DI MODULI RECICLABILI

Leggerissimo, resistente e ben proporzionato: è il prototipo di cupola geodetica in bambù partorita da Manuel Mauricio Cardenas Laverdel, chiamata Boo Tech – Bamboo Eco Dome. Il nome preannuncia il connubio tra natura e tecnologia; infatti è realizzata con stecche di bambù e giunti in acciaio/neoprene. Può sorreggere fino trenta volte il proprio peso, è chiusa in alcuni punti da vetri sagomati e moduli in tessuto traslucido. La copertura di triangoli permette l’inserimento di pannelli fotovoltaici, fissati opportunamente ai nodi.

LA MICROARCHITETTURA NOMADE

Il padiglione è pensato per la mostra/evento Interni Design, organizzata da Interni Magazine al Fuori Salone 2009; nel 2010, è giunto a Venezia per il Culture_Nature. Assemblato a secco, è caratterizzato da piramidi in lastre di bambù tenute a pressione dai giunti in acciaio e neoprene ad alta densità. Il risultato è una cupola geodetica dalle perfette e simmetriche proporzioni. Tra le varie location che hanno ospitato la micro–architettura, senza dubbio quella più spettacolare e raffinata è l’Università Statale di Milano, perché come sfondo c’è il loggiato della Corte del Filarete. Per non modificare in alcun modo le preesistenze, è stato poggiato su pavimentazione in terra pressata. Le proporzioni e la posizione della cupola rispecchiano l’architettura del loggiato, come a riprendere un dialogo mai interrotto tra Rinascimento e Architettura Contemporanea. I materiali e le tecniche sono diverse,ma uguali sono la cura e l’attenzione per il dettaglio dei progettisti, le proporzioni auree, i concetti di modulo, di necessità e di ordine. Nel 2010 è stato allestito per la Culture_Nature, evento collaterale della 12esima edizione della Biennale di Venezia, affiancato dal nuovo prototipo in bambù, il portale Think Green.

18 MQ DI ELEGANZA E INGEGNO

Dagli schizzi di studio è possibile comprendere il sistema di assemblaggio, i dettagli costruttivi e i nodi piramide. Lo spazio espositivo è di 18 mq, per un’altezza massima di circa 4.00 m. L’area allestimento interna è planimetricamente un cerchio di diametro 6 m e presenta, al suo interno, una pedana con sedute realizzate in bambù e acciaio. A completare la micro–architettura e proteggerla dal sole e dalle piogge, vi sono lastre di vetro extra–chiare intervallate da elementi in tessuto. Le stecche in bambù sono fresate per una migliore adesione con il neoprene e, per il giunto di unione, il fissaggio è garantito da una resina usata nel settore navale.

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SPERIMENTAZIONI CON IL BAMBU’

Capanne preassemblate, rivestimenti, recinzioni e pavimenti: il bambù rappresenta un materiale duttile, elegante e compatibile con altri artificiali. Le potenzialità e la forza materica del bambù, possono venir fuori soltanto grazie alla sperimentazione, alla ricerca e ad un utilizzo massiccio e alternativo ai tradizionali materiali edili.

Elisa Stellacci

Elisa Stellacci Architetto

Di origine barese e studi ferraresi, si occupa di architettura e grafica a Berlino. Lavora in uno studio di paesaggio, adora le ombre, concertini indie-rock e illustrazioni per bimbi. Volubile e curiosa, si perde nei dettagli e divide non equamente il tempo tra lavoro, amici e passioni.