Buone pratiche per un turismo più sostenibile

In Italia il turismo rappresenta una risorsa fondamentale, produce ricchezza e offre possibilità economiche a località che altrimenti sarebbero penalizzate sotto il punto di vista meramente produttivo-industriale. Ma non sempre viaggi e vacanze trovano riscontro in buone pratiche sostenibili.

In copertina: "Ecotourism green tourism blackboard" di Natanael Ginting, via Shutterstock.
BUONE PRATICHE TURISTICHE: LA LEGGE DELLE 3E

Spesso il turismo porta con sé problematiche non indifferenti ai luoghi interessati in modo massiccio da questo fenomeno.

Da alcuni anni, anche nel settore turistico, si è diffusa una nuova sensibilità “green” al tema dell’impatto dell’afflusso massiccio di persone sulle località turistiche. E sono in molti a scegliere la destinazione per le proprie vacanze in base alle caratteristiche naturalistiche dei luoghi e la sostenibilità della struttura ospitante. Sempre più spesso infatti ci vengono pubblicizzate località “green”, spiagge “blu”, hotel sostenibili e soluzioni di viaggio a mobilità dolce o comunque a minor impatto ambientale rispetto all’automobile.

In Italia il settore turismo produce circa il 10% del PIL nazionale e quindi rappresenta un settore economico in cui le tendenze e i cambiamenti non devono essere sottovalutati.

In un articolo pubblicato su ENEA Magazine del 2012 veniva affermato infatti come “un concreto e duraturo rilancio del nostro settore turistico nel contesto internazionale può essere possibile attraverso la promozione e l’applicazione di principi e tecnologie sviluppate in un’ottica di green economy”

Nel medesimo articolo vengono indicati come determinanti nella valutazione di un turismo green alcuni fattori tecnologici quali l’utilizzo delle risorse idriche, il ciclo dei rifiuti, i sistemi di trasporto e l’efficienza energetica degli edifici e delle strutture ricettive.

Il turismo sostenibile dovrebbe essere tale sia sul piano ambientale che sui piani economico e sociale.

Dal punto di vista ambientale determinanti potrebbero essere scelte di questo tipo:

  • Efficaci sistemi di raccolta e differenziazione dei rifiuti prodotti in tempo di vacanze;
  • Riduzione della mobilità classica a favore di una mobilità dolce e dell’utilizzo dei mezzi pubblici;
  • Strutture alberghiere più efficienti dal punto di vista energetico;
  • Efficienza energetica di strutture turistiche quali piscine, terme, aree wellness, palestre;

Sul piano economico è necessario adottare scelte che salvaguardino l’avvenire della popolazione locale mentre sul piano sociale ne deve essere protetta l’identità passata e futura.

Buone pratiche per un turismo più sostenibile

In Italia e all’estero sono diffusi modelli funzionali e buone pratiche che possono essere di esempio e offrire lo spunto per soluzioni intelligenti ed efficaci.

  • Il progetto Egadi: un esempio è il “progetto Egadi”, portato avanti da ENEA dal 2013, elaborato per l’arcipelago che ogni anno si trovano ad affrontare nel mese di Agosto 60000 presenze a fronte dei 5000 residenti. I tre settori di intervento sono stati identificati in utilizzo della risorsa idrica, organizzazione del ciclo dei rifiuti e gestione sostenibile delle risorse naturali. Sono stati introdotti anche marchi di sostenibilità, certificazioni volontarie e incentivi appositi per promuovere l’operazione.
  • La città di Friburgo: in Germania la città di Friburgo organizza eco-tour per visitare alcune strutture esempi di sostenibilità ed efficienza energetica come il quartiere Vauban, una ex zona militare ricostruita e rivalutata che vede largo utilizzo delle fonti rinnovabili e dove è vietato l’ingresso alle automobili. Gli eco-tour sono affiancati da workshop per professionisti e incontri di formazione sulle tematiche della gestione sostenibile del turismo e del territorio.
  • CasaClima in Alto Adige: in Alto Adige l’Agenzia CasaClima ha introdotto il sigillo di qualità Climahotel per certificare le strutture ricettive dal punto di vista energetico.
  • La spiaggia di Bibione: in tema di gestione dei rifiuti la spiaggia di Bibione è stata la prima in Italia ad introdurre il divieto di fumo eliminando il problema dello smaltimento dei mozziconi di sigaretta che sono presenti in grandissima quantità in altre spiagge italiane.
Giulia Azzini

Giulia Azzini Ingegnere

Appassionata di architettura sostenibile, le piace scrivere e coniuga qui le due cose. Tra un buon libro e un’escursione in montagna si tiene sempre aggiornata. Ama reinventare la propria casa e quella di familiari o amici.