Mobilità Sostenibile: tutti i vantaggi della bicicletta

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L’uso quotidiano della bicicletta come principale mezzo di trasporto sostenibile in città non è ancora rientrato nelle nostre abitudini, vuoi per cultura, vuoi per pigrizia, o perché l’uso della bici è ostacolato da alcuni pregiudizi o ancora per l’atavico odio tra i padroni della strada (gli automobilisti) e i ciclisti. La bicicletta resta in ogni caso il mezzo di trasporto ecosostenibile per eccellenza (dopo i piedi, ve lo concedo) che ricoprirà ruoli sempre meno trascurabili per risolvere i problemi legati alla mobilità delle aree urbane.
 
Ovviamente, poiché la maggior parte delle nostre città è a misura di auto e non certo di bici o di uomo, servirà molto di più dell’acquisto di una bici per sfruttarne i potenziali vantaggi (senza una rete razionale di piste ciclo–pedonali non ha senso parlare di mobilità sostenibile).
Questi vantaggi però sono evidenti già oggi, e sono tutt’altro che irrilevanti:
  • Ecologico: abbattimento delle emissioni nocive, con una distinzione tra gli effetti locali a breve termine — nozione di ambiente — e gli effetti planetari a lungo termine — nozione di equilibrio ecologico (e basterebbe già solo questo punto);
  • Economico: diminuzione della fin troppo cospicua quota di bilancio delle famiglie dedicata all’automobile, riduzione delle ore perse negli ingorghi a sprecare tempo e carburante, riduzione dei costi legati alla manutenzione del manto stradale, riduzione dei costi del sistema sanitario (e mai come oggi c’è un urgente bisogno di risparmiare);
  • Energetico: massima efficienza nel rapporto tra esigenze soddisfatte e risorse impiegate (ti sposti senza bruciare nemmeno una goccia di petrolio);
  • Politico: riduzione della dipendenza energetica, risparmio di risorse non rinnovabili, e di conseguenza maggiore credibilità internazionale (siamo ormai lo zimbello di tutti i Paesi che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto e l’accordo 20/20/20 dell’UE);
  • Sociale: maggiore benessere grazie ad individui più sani e meno sovrappeso, democratizzazione della mobilità, (in bici non puoi fare il gradasso della carreggiata e dispensare clacsonate a chi ti sta antipatico, con il SUV invece sì ).

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A livello strettamente urbano, i vantaggi della bicicletta per l’individuo e per la collettività sono:
  • riduzione diretta della congestione del traffico riducendo il numero di automobili in circolazione (scelta della bicicletta come mezzo di trasporto prevalente);
  • riduzione indiretta della congestione del traffico aumentando l’attrattiva dei trasporti pubblici per i pendolari grazie alla combinazione trasporti pubblici–bicicletta come accade per esempio in Svezia (e dunque una redditività degli investimenti in trasporti pubblici);
  • minore inquinamento e di conseguenza niente più blocchi del traffico o targhe alterne per sforamento delle emissioni;
  • economia di spazio (carreggiata e aree destinate al parcheggio);
  • riduzione degli investimenti stradali con la possibilità di reinvestire nei luoghi pubblici per aumentare l’attrattiva del centro città (abitazioni, negozi, cultura, sport e tempo libero);
  • miglioramento della qualità della vita in città (inquinamento atmosferico, inquinamento acustico, maggior fruibilità dei luoghi pubblici, sicurezza dei bambini);
  • migliore attrattiva abitativa, in particolare per le abitazioni familiari (una via ipertrafficata, inquinata e rumorosa non credo sia l’ideale abitativo della famiglia media, o almeno non ricordo di averne mai vista una simile nelle pubblicità Mulino Bianco, qualcosa vorrà pur dire);
  • minore deterioramento del patrimonio storico e monumentale e conseguenti costi di manutenzione ridotti (pulizia meno frequente, ad esempio).

A conclusione di un articolo sulla bicicletta, la tentazione di chiudere con frasi del tipo “e ora non ci resta che pedalare” et similia era veramente forte ma ho resistito, per fortuna. Il messaggio che deve passare non è di usare di più i piedi (vuoi per camminare o pedalare), quello non basta. Quello che ci serve adesso è di usare maggiormente la testa. Sarebbe un traguardo più che sufficiente. 

Alberto Grieco

Alberto Grieco Architetto

Frequentando una signora chiamata Storia, ha scoperto che l’architettura bio-eco-ecc. non ha inventato Nulla©, ed è per questo che perde ancora tempo sui libri. Architetto per vocazione; tira con l’arco, gira per boschi, suona e disegna per vivere. Lavora nel tempo libero per sopravvivere.