M2RES, il progetto UE per riqualificare le aree marginali degradate

Il progetto M2RES per la riqualificazione della aree marginali

Con il progetto europeo M2RES, acronimo inglese di “From Marginal to Renewable Energy Sources Sites”, una vasta area marginale dell’Europa dell’est, compresa l’Italia, è stata oggetto di riqualifica grazie al programma comunitario di finanziamenti pubblici SEETC (South East Europe Transnational Cooperation) durante il periodo 2011-2013.

Il progetto M2RES in sintesi

  • Finanziamento complessivo: 1.901.875,00 €
  • Altri contributi: ERDF: 1.531.128,00 €, IPA 85.465,00 €, ENPI 0,00 €
  • Priorità: “Protection and Improvement of the Environment”
  • Ambito d’intervento: “Promote energy and resources efficiency”
  • Durata: dal 2011-03 al 2014-05

I partner del progetto M2RES

I partner del progetto UE M2RES per le aree degradate

Come italiani ci inorgoglisce sapere che il team internazionale è stato coordinato dal Servizio Valorizzazione e Networking dell’Unità di Trasferimento Tecnologico dell’ENEA. I partner (uno istituzionale ed uno tecnologico per ogni paese membro UE) appartengono ai seguenti Stati: Italia, Slovenia, Grecia, Romania, Bulgaria, Ungheria, Austria, Montenegro, Serbia, Albania.

Vale la pena spendere due parole sulle funzioni del menzionato dipartimento in seno all’ENEA con sede in Veneto per facilitare l’approccio al mondo della ricerca scientifica, ciò che dovrebbe indicare il livello di evoluzione di un Paese. Il Servizio assicura l’utilizzo delle migliori metodologie disponibili per la valorizzazione efficace e tempestiva dei risultati della ricerca e l’assistenza ai processi di innovazione nelle imprese, in particolare nelle PMI, attraverso la partecipazione, in collaborazione con le Unità tecniche dell'ENEA, a progetti comunitari di trasferimento tecnologico e a network nazionali e internazionali.

L’obiettivo generale del progetto ha puntato alla riqualificazione di aree marginali, non classificate, abbandonate o sottoposte ad attività abusive, quali terreni improduttivi, miniere e cave, discariche, aree contaminate, ex aree militari. Le attività previste su cui si sono concentrati gli investimenti, su dette aree, l'installazione di impianti per la generazione di energie rinnovabili, come: fotovoltaico, eolico, biomasse, geotermico, biogas, ed altre fonti alternative, con un impatto economico significativo in termini di produzione di energia localmente.      
Che cosa s’intende per area marginale? Rispondiamo con la definizione dell’OECD: “dicasi area marginale quella con bassa qualità per l’attività agricola e non idonea per usi residenziali per le loro caratteristiche geografiche, pedologiche di inquinamento ambientale derivato dall’azione antropica. In altri termini si tratta di aree che per la società hanno valore pari a zero o nei peggiori dei casi rappresentano dei costi ambientali (concentrazione di inquinanti senza controllo).

Le principali attività previste da M2RES hanno riguardato

  • raccolta, organizzazione e disseminazione di competenze specifiche riguardo a problematiche e soluzioni da adottare per la riqualificazione di aree marginali, con specifico riferimento ad attività di sensibilizzazione focalizzata sull’esistenza e consistenza del patrimonio in questione, sui relativi problemi in cui versano e sulla valutazione del beneficio derivato da progetti di tutela ambientale e dei possibili ritorni economici ottenibili dalla generazione di energia in loco;
  • facilitazione, tramite attività di consulenza e assistenza, la stesura di programmi e progetti in grado di promuovere, da parte delle autorità locali, l'avvio di buone pratiche in linea con le finalità del progetto europeo M2RES;
  • avviamento di esperienze pilota con il coinvolgimento di partner pubblici e privati, con il fine di favorire la loro adozione come esempio di buone pratiche per la loro replica e diffusione in altri contesti similari;
  • diffusione delle esperienze realizzate nell’ambito dle progetto europeo, dalla scala locale-regionale a quella nazionale, obiettivo generale del programma di finanziamento South East Europe.

Il contributo italiano al progetto M2RES

Complessivamente, a nostro avviso, il progetto ha un valore didattico per coloro che si affacciano al mondo dell'europrogettazione. Ci soffermiamo per questioni geografiche sul lavoro dei ricercatori connazionali, ci sembra anche doveroso riconoscere anche i nostri talenti. L'output italiano si è concentrato sull'analisi del bilancio tra produzione energetica e consumo della stessa, in base a dati regionali registrati da TERNA nel 2011.
La tabella, sotto riportata, indica i valori per tipologia di vettore o tecnologia energetica, in colore verde sono i dati valutati come buoni, mentre quelli in rosso che hanno un margine migliorabile.

I siti italiani oggetto di intervento con M2RES per le aree degradate

Osserviamo che i dati raccolti sono tendenzialmente quantitativi più che qualitativi, poiché nel caso dell’energia termoelettrica non vi è differenziazione tra impianti a biomasse solide e a biogas, ma viene solo valorizzato il contributo totale, pari al 3,1%, rispetto alla produzione complessiva nell’anno di riferimento.

I siti italiani oggetto di studio di riqualificazione ambientale:

  • Ex discarica di PAESE in provincia di Treviso (Veneto)
  • Area ex industriale di Porto Marghera in provincia di Venezia (Veneto)
  • Discarica della città di Treviso (Veneto)
  • Cementificio del comune di Monselice in provincia di Padova (Veneto)
  • Base missilistica militare di Ceggia in provincia di Venezia (Veneto)

Lo studio condotto dai ricercatori italiani, oltre che ad osservazioni in campo, si basa anche sui dati raccolti dal Politecnico di Torino per quanto riguarda il patrimonio militare, in particolare all’inventario delle aree militari pubblicato in un’apposita piattaforma web potenzialmente riqualificabili architettonicamente con vari fini.

Interessante evidenziare il quadro italiano sul potenziale sviluppo di qualsiasi tipo di fonte rinnovabile; nelle seguentii regioni è compreso nell'intervallo tra il 4% e il 14% (inferiore alla media nazionale): Liguria, Emilia, Marche, Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna, .

Le regioni che maggiormente dipendono dalle importazioni di energia elettrica per oltre il 25% del loro consumo interno totale sono risultate le seguenti: Lombardia, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata.

Inoltre, circa la metà delle regioni italiane ha un mix energetico con oltre 2/3 dell’elettricità utilizzata proveniente da combustibili fossili. Ciò è in parte dovuto a scelte strategiche o politiche passate poco lungimiranti e affatto ecologiche.

Infine, nella Guida Operativa segnaliamo un significativo ed interessante confronto tra le varie burocrazie nelle fasi autorizzative dei vari paesi partecipanti al progetto in esame, le quali evidenziano che un eccesso di burocrazia e la mancanza di regole chiare e stabili giochi in modo sfavorevole nei riguardi dell’appetibilità italiana per investimenti nei settori delle energie rinnovabili. Insomma, niente di nuovo da questo punto di vista perché i fatti evidenziano le nostre lacune rispetto alla situazione dello sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili negli altri paesi membri UE.

Un confronto tra i Paesi che partecipano al progetto UE M2RES

Poiché il lavoro pubblicato è molto corposo, per eventuali approfondimenti riguardanti le singole aree d’intervento e le linee guida su come recuperare e valorizzare le aree marginali degradate rimandiamo alla consultazione della relativa scheda (project database) nel sito web del programma nella sezione dei progetti approvati e quindi finanziati.

Giovanna Barbaro

Giovanna Barbaro Architetto e Tecnologo

Deve il suo carattere cosmopolita a Venezia, dove si laureò in architettura (IUAV). Dal 2008 europrogettista nei settori green economy e clean tech. Nel 2017 ha realizzato uno dei suoi più importanti sogni: fondare Mobility-acess-pass (MAP), un'associazione no profit per la certificazione dei luoghi pubblici per le persone con disabilità motorie. Tra i suoi hobby preferiti: la fotografia e la scrittura