Come realizzare un giardino senz'acqua: Dry Gardens

L'acqua è un bene inestimabile e va usato in maniera intelligente, senza sprechi inutili. Eppure la cura delle piante, con l'innaffiatura, ne richiede spesso parecchia. Una delle possibilità per ovviare a questi consumi di acqua è quello di realizzare un giardino senz'acqua: un dry garden

PIANTE PER PICCOLI GIARDINI: COME SCEGLIERE GLI ALBERI GIUSTI

Un Dry garden, che letteralmente vuol dire “giardino secco” è, un giardino che si basa sull'impiego di piante che richiedono poca acqua

Possiamo asserire che il giardino secco, nelle tante declinazioni che può assumere in funzione dello spazio e del gusto personale, è un giardino sostenibile che unisce alla bellezza profondo rispetto per le risorse naturali e rendere i nostri spazi verdi piacevoli, eleganti e senza esigenze idriche. Ecco quali sono gli accorgimenti da seguire per realizzare un giardino senz'acqua. 

Come realizzare un dry garden: il giardino senz'acqua

Quali sono le piante più adatte ad un dry garden, che possono essere coltivate con poca acqua, come disporle per realizzare un giardino senz'acqua, annaffiarle o meno, che tipo di terreno o prato utilizzare? 

Le piante più adatte ad un giardino senz'acqua

La scelta delle piante da inserire nel dry garden è fondamentale e deve tenere conto anche delle temperature, in particolare di quelle invernali. Solitamente le piante che richiedono poca acqua vivono, in natura, in luoghi caratterizzati da basse precipitazioni ed alte temperature. Per cui se ci troviamo al centro-nord, occorre orientare le scelte su piante che possano sopravvivere in inverno, senza ricorrere a riparale. Alcune delle piante più adatte sono Ginepro, Tamerice, Lavanda, Rosmarino, Salvia ed Erica. 

È fondamentale raggruppare le piante che hanno le stesse necessità idriche e colturali nella medesima area. In questo modo si prevede una sorta di zonizzazione che consente di ottimizzare gli apporti idrici in caso di irrigazione artificiale.

Il prato è l'elemento del giardino che richiede maggiori apporti di acqua, se vogliamo comunque avere un tappeto erboso dobbiamo optare per essenze macroterme, ma hanno lo svantaggio di ingiallire durante l’inverno, in alternativa utilizzare tappezzanti o sostituirlo con ghiaia o sabbia.

Leggi di più sui vantaggi delle piante tappezzanti.

Innaffiatura e riduzione dell'evaporazione dell'acqua

Dopo l'accestimento (ovvero la fase in cui la pianta sviluppa il cespo - rami, foglie, o anche di fiori, che nascono dalla base del fusto principale) molte piante da clima secco non hanno più bisogno di innaffiature, per altre piante sarà sufficiente una irrigazione profonda ad intervalli lunghi (molta acqua a cadenza mensile così da incoraggiare lo sviluppo delle radici in profondità per affrontare meglio la siccità).

Per ridurre la perdita di acqua dal terreno dovuta all'evaporazione è consigliabile innaffiare a sera, quando le temperature sono più basse e il fenomeno dell'evaporazione ridotto ed evitare di piantare in zone ventose: il vento favorisce la perdita d'acqua ed è importante proteggere le piante dal vento riparandole con delle pareti o schermature naturali come le siepi. Si può anche ricorrere alla pacciamatura che, oltre a ridurre il fenomeno evaporativo, ha l'ulteriore vantaggio di controllare la vegetazione infestante. Il mercato offre diversi materiali per la pacciamatura come corteccia di conifere (che però tende ad acidificare il terreno per cui occorre usarla con parsimonia nei terreni alcalini); compost (offre anche il vantaggio di apportare sostanza organica); vulcanite e ghiaia (assolvono anche a soluzioni estetiche).

Il terreno per i dry gardens

Quando si realizza un giardino secco è buona norma realizzare un’efficiente rete drenante per allontanare le acque in eccesso, perché le piante con ridotta necessità idrica non amano i ristagni d'acqua. È importante arricchire il terreno di sostanza organica in quanto nei terreni sciolti, in cui prevale alta un'alta percentuale sabbiosa, si ha il problema di un rapido allontanamento dell’acqua ed è necessario apportare sostanza organica che tende a trattenere l’acqua e ne migliora la ritenzione idrica; mentre, nei terreni argillosi, che tendono a trattenere l'acqua, la sostanza organica migliora la struttura creando un buon rapporto tra micropori occupati dall’acqua e macropori occupati da aria, agevolando le condizioni di vita degli apparati radicali.

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Erika Maggi

Erika Maggi Agronomo Paesaggista