L’impianto di smart grid pilota in Europa rende autonomo il campus di Savona

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Il Campus Universitario di Savona realizza uno dei primi impianti pilota di “smart grid” in Europa: un sistema intelligente che riduce le emissioni di CO2 e i consumi di elettricità e gas, in un’area di 50mila metri quadri. La “Smart Polygeneration Microgrid (SPM)” è un progetto finanziato dal MIUR con 2,4 milioni di euro, e per la sua eccezionalità ha attirato altre risorse europee, come “Optimus” del bando EU Smart Cities e “Sesmag” del bando EU CIPS. Si tratta di una microrete governata da un’intelligenza centrale che collega diversi impianti di generazione, progettata dall’Università di Genova e realizzata da Siemens, che ha fornito il sistema che supervisiona e controlla gli impianti.

Smart grids e reti elettriche intelligenti: i progetti in corso

L’impianto pilota copre la metà circa dei consumi elettrici e termici – spiega Federico Delfino, docente dell’Università di Genova e responsabile del progetto della smart grid – fra risparmi e entrate da finanziamenti europei e nazionali abbiamo calcolato che ammortizzeremo i costi della rete intelligente in circa dieci anni”.

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Inaugurata lo scorso 12 febbraio, la microrete è intelligente perché bilancia generazione e carichi di energia prodotta al suo interno, riducendo le emissioni di CO2 (circa 120 tonnellate/anno) e garantendo vantaggi economici in termini di consumipoiché, grazie all’energia elettrica e termica autoprodotte, è possibile ridurre i prelievi di elettricità dalla rete esterna e il consumo di gas nelle caldaie tradizionali per il riscaldamento degli ambienti.
I risparmi così ottenuti potranno essere impiegati dall’Università di Genova per il finanziamento di integrazioni tecnologiche ed impiantistiche e per finanziare altre attività di ricerca.

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La nostra ”smart microgrid“ – racconta Delfino – taglia i consumi sfruttando assieme alla caldaie tradizionali anche il fotovoltaico e il solare termodinamico, sistemi di accumulo elettrico e microturbine a gas ad alta efficienza che producono elettricità e calore d’inverno e raffrescamento d’estate”.

I diversi impianti di generazione, di capacità pari a 250 kW elettrici e 300 kW termici, governati da un software centrale, rendono il campus di Savona quasi completamente autonomo per consumi elettrici e riscaldamento.
Il sistema è supervisionato dalla piattaforma di Energy Management Dems, sviluppata da Siemens e situata all’interno del campus, in grado di prevedere i consumi globali e la generazione da fonte rinnovabile, al fine di pianificarne l’esercizio e gestire al meglio le unità di generazione tradizionali presenti e dei cicli di carica e scarica dei sistemi di accumulo.

La microgrid è composta da differenti unità GD integrate in una rete di distribuzione in bassa tensione, le cui principali apparecchiature e unità di generazione sono:

  1. 2 microturbine a gas naturale, che, tramite un recuperatore di gas esausti, lavorano in regime cogenerativo. Le rispettive potenze sono di 65 kW e 112 kWth per quella di taglia superiore e 27 kW e 54 kWth per quella di taglia inferiore;
  2. 3 unità Concentrating Solar Power (CSP, da 1 kW e 3 kWth ciascuna). I CSP sono parabole solari a concentrazione ad inseguimento solare accoppiate a motori Stirling connessi a generatori a magneti permanenti;
  3. Sistema di accumulo elettrochimico basato su tecnologia sodio–cloruro di Nichel. Il sistema è costituito da un container contenente: rack di batterie ad alta temperatura a sodio cloruro di nichel (NaNiCl2), un BMS (Battery Managment System), il dispositivo di conversione AC/DC e le apparecchiature di protezione, comando e controllo. Le batterie sono caratterizzate da una efficienza di round trip di circa 85 % e la potenza del convertitore di 65 kW, mentre la capacità del sistema di accumulo è pari a 140 kWh;
  4. un impianto fotovoltaico installato sulla copertura di una palazzina del campus con potenza di picco pari a 80 kWp;
  5. 2 caldaie da 500 kWth alimentate a gas naturale;
  6. Punti di ricarica per veicoli elettrici

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Gli impianti di generazione sono collegati da una rete elettrica intelligente dedicata e da una rete di teleriscaldamento, entrambe integrate con quelle esistenti all’interno della struttura universitaria savonese.
Infine, l’intero sistema sarà supervisionato da una sala di controllo, situata all’interno del Campus Universitario di Savona e con possibilità di interazione con il centro di controllo Siemens a Milano, alla quale faranno capo i segnali provenienti da tutti i sistemi di intelligenza distribuita presenti sul campo.

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“Nel corso del prossimo biennio 2014–15 – conclude Delfino – contiamo di rafforzare la collaborazione virtuosa università–impresa con Siemens, per consolidare presso il nostro polo ciò che è ormai diventato un importante centro di competenza nel settore delle smart grids e della smart energy, con possibili ricadute formative per i nostri studenti”.

Con la smart grid l’Università di Genova conclude il primo step del progetto “Energia 2020”, che proseguirà con la riqualificazione energetica degli edifici esistenti all’interno del campus e la realizzazione di uno smart building completamente ecosostenibile ed automatizzato.

Marina Block

Marina Block Laureanda in Architettura

Amante dei gatti, zen e folle; un haiku nato a Napoli, sempre in compagnia di un buon libro e di un pacchetto di caramelle gommose. Affetta dal male incurabile del sognare, sa che se dovesse fallire come architetto, non si perderà d’animo: alle persone, invece che luoghi sicuri, regalerà storie fantastiche in cui rifugiarsi.