Il summit e la Dichiarazione di Copenhagen del 2012

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La Dichiarazionedi Copenhagen del 2012 è il documento redatto dagli Stati dell’Unione Europea per testimoniare e sottoscrivere il proprio impegno a realizzare città più verdi, più competitive e socialmente più inclusive. Tenutosi il 22 e 23 marzo alla presenza del Presidente del Parlamento Europeo e del Primo Ministro danese, di Sindaci e Presidenti delle Regioni europee coinvolte, il Summit di Copenhagen ha mostrato

chiaramente la volontà unanime di promuovere, alla vigilia del Vertice della Terra di Rio 20, uno sviluppo urbano sostenibile.

Copenaghen, scelta come sede del vertice istituzionale anche per l’azione complessiva di riqualificazione urbana condotta negli ultimi anni, ha assistito ad una riduzione del 20 per cento delle emissioni nel 2005 e si è impegnata per un ulteriore 20 per cento entro il 2015.

GLI INTERVENTI
La Presidente del Comitato delle Regioni Mercedes Bresso ha sottolineato come il ruolo delle nostre città sia in prima linea per realizzare concretamente condizioni favorevoli ad uno sviluppo sostenibile, contrastando cambiamenti climatici ed eccessivo consumo di risorse naturali. Essendo la posizione organizzativa della città ad un livello intermedio tra istanza democratica e disposizione governativa, il suo ruolo è fondamentale per colmare la distanza tra l’Unione Europea ed i suoi cittadini. Molteplici i modi in cui sarebbe possibile intervenire, quali politiche in materia di alloggi, produzione di energie rinnovabili, riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e di consumo idrico, migliore gestione dei rifiuti, maggiore efficienza nei trasporti pubblici.

Il ruolo delle città come centri di innovazione, che devono anche fronteggiare le esigenze degli abitanti è stato evidenziato dal Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz. I servizi rivolti al pubblico devono essere efficienti e in grado di soddisfare i bisogni fondamentali dei cittadini, e la parità di accesso ai servizi pubblici è la chiave del modello europeo. In quest’ottica egli ritiene fondamentale strutturare un quadro per i servizi pubblici, in modo che sia garantita la certezza del diritto, l’autonomia locale e la sicurezza.

Il Primo Ministro della Danimarca e Presidente in carica del Consiglio dell’UE, Helle Thorning–Schmidt, ha condiviso le proprie riflessioni sulla possibilità di considerare l’obiettivo dello sviluppo sostenibile come mezzo per superare la crisi economica, proponendo che la transizione verso la crescita verde debba divenire una realtà concreta nella nostra vita quotidiana.

I CONTENUTI
La “Dichiarazione di Copenhagen” definisce obiettivi chiari e concreti per le città europee.

Per rendere le città più competitive c’è la necessità di investire, in via prioritaria, nelle risorse umane, nell’istruzione, nella sanità, nelle infrastrutture fisiche e nelle nuove tecnologie per sviluppare l’innovazione, la ricerca e la creatività, per dare vita a posti di lavoro di qualità. Per consolidare il legame di identità tra città e territori è necessario rafforzare i collegamenti delle città alle reti di trasporto europee, e fortificare la capacità delle zone urbane di sviluppare scambi e legami con gli spazi periurbani e rurali, favorire una rete equilibrata di centri piccoli e medi, e lo sviluppo dei prodotti e delle economie locali.

Per favorire una maggiore diffusione di città verdi è necessario garantire una riduzione di gas a effetto serra, in modo da contenere i consumi e determinare una produzione efficiente ed ecologica; inoltre nell’utilizzo degli spazi deve essere garantito l’equilibrio tra zone urbane e spazi naturali, preservando e valorizzando al tempo stesso il patrimonio naturale e culturale.

Per favorire una maggiore inclusione ed inclusività nelle città è necessario che sia considerata la mescolanza come una ricchezza sociale, e la solidarietà come obiettivo permanente del buon vivere.

Sindaci e Presidenti delle Regioni hanno invitato l’Unione Europea a sostenere finanziariamente in maniera adeguata queste iniziative, per una politica trasversale urbana e per le politiche europee, per dare maggiore priorità alla cooperazione territoriale tra le città europee.

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LE CONCLUSIONI
Il futuro dell’Europa si gioca dunque nelle nostre città. Le sfide importanti da fronteggiare sono l’uso razionale di uno spazio naturale divenuto ormai raro e lo sviluppo armonioso dei territori. Sono necessarie regole e lo sviluppo di sinergie di prossimità tra villaggi, città e regioni. Il sostegno dell’Unione è, in questo contesto, fondamentale e l’appoggio della politica di coesione è più che mai cruciale.










Ivana Fasciano

Ivana Fasciano Architetto e Designer

Inventiva a 360°, trova nell’architettura la valvola di sfogo per il suo estro creativo. Adora progettare ville immerse nel verde. L’arte, la musica ed i viaggi le danno la carica per imbattersi ogni giorno in una nuova avventura.