Scarti industriali assorbono l’inquinamento grazie ad una tecnologia tutta italiana

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È possibile trasformare un grave problema ambientale in un vantaggio per l’ecosistema? Pare proprio di sì! Lo scorso Aprile è stato infatti brevettato, negli Stati Uniti, un materiale anti–inquinamento derivato dal carbone delle centrali termoelettriche. Scarti industriali, pericolosi e difficili da smaltire, vengono trasformati in spugne capaci di bonificare acque o terreni inquinati, e l’idea è totalmente italiana! Si tratta di una tecnologia che sfrutta un tipo di zeolite artificiale ed è il risultato di cinque anni di sperimentazioni presso i laboratori dell’Imaa–Cnr (Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del Consiglio nazionale delle ricerche) di Tito Scalo, in provincia di Potenza.

Addio inquinamento? La spugna che assorbe il petrolio

Il termine zeolite significa “pietra che bolle” (dal greco zein, “bollire” e lithos, “pietra”); è un minerale presente in natura che, se riscaldato, libera l’acqua intrappolata all’interno delle sue cavità sotto forma di vapore acqueo.
Anticamente le zeoliti venivano utilizzate come scambiatori di ioni, disidratanti e setacci molecolari, ma oggi per questi scopi si utilizzano solo zeoliti artificiali, minerali idrati di silicio, comunemente ottenute con acqua distillata.

Il gruppo di ricerca italiano “Microminerali, ambiente e salute”, composto da Claudia Belviso, Saverio Fiore e Francesco Cavalcante, partendo dalle classiche tecniche per la produzione delle zeoliti sintetiche, ha sviluppato una tecnologia che realizza una tipologia sorprendente per le particolari materie prime impiegate nel processo di sintesi.
Il team ha lavorato sul carbone delle centrali termoelettriche, costituito da materiale minerario refrattario alla combustione e da componenti residue per le quali la combustione avviene in modo incompleto. Tale carbone viene prodotto in enormi quantità in India, Cina e America, rendendosi protagonista di un increscioso problema ambientale. Il prodotto finito, che prende il nome di zeolite da fly ash (ceneri leggere), non solo rende possibile lo smaltimento degli scarti industriali, ma li converte da inquinanti a purificanti per l’ambiente.

Ulteriore aspetto innovativo del progetto è rappresentato dalla sostituzione dell’acqua distillata con acqua di mare. Normalmente, per la produzione di zeoliti, l’acqua distillata (che ha già un suo costo) deve essere portata a temperature inferiori ai 45°C, comportando, per tale processo, un notevole dispendio energetico. L’acqua di mare è invece reperibile molto più facilmente e a costo zero, e con essa si riesce a sintetizzare una quantità di zeolite nettamente maggiore a quella ottenuta con l’acqua distillata.

In Italia è stata effettuata una prima applicazione del prodotto, realizzando il prototipo di un depuratore, costituito da una pompa a immersione cui è collegato un sistema di tubi con un manicotto in cui inserire ilfiltro di zeolite sintetica.
Tale depuratore è stato poi utilizzato per filtrare le acque di una rete di pozzi realizzata dalla Regione Basilicata nell’area di Ferrandina Scalo, e per monitorare le acque della Val Basento, soggetta a un notevole inquinamento di origine urbana, agricola e industriale.

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Insomma, le zeoliti da fly ash costano meno al portafoglio e all’ambiente, danno la possibilità di riciclare un materiale difficile da smaltire, e costituiscono un importante risorsa per la depurazione di aree contaminate da metalli pesanti come nichel, piombo e manganese o di aree in cui sono presenti composti organici in concentrazioni troppo elevate.

La sua realizzazione e il suo brevetto sono l’ennesimo esempio del valore delle eccellenze italiane nel campo della ricerca scientifica.

Marta Puleo

Marta Puleo Architetto

Rotella metrica come portachiavi, matita sempre in borsa, gira per la città sempre pronta ad appuntare qualcosa sul suo taccuino. Internet è la sua finestra sul mondo delle novità architettoniche. Ama sperimentare nuove tecniche costruttive, progetta case green e nel tempo libero si rigenera con Mojito:.il suo micione.