Produrre energia da correnti marine e maree. Deep Green, gli aquiloni sottomarini

Generico

La società Minesto, ideatrice del progetto Deep Green, è stata premiata con un assegno di 350.000 sterline dalla Carbon Trust, una compagnia no profit voluta dal governo inglese per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Questo innovativo progetto sfrutta le correnti marine che, di fatto, nascondono un enorme

potenziale energetico, prevedendo l’installazione di aquiloni sul fondo marino collegati a cento metri di cavo, con un’apertura alare di dodici metri e dotati di una turbina di un metro di diametro. Ogni aquilone è munito di alette capaci di fargli cambiare direzione generando un percorso a otto per sfruttare al meglio il suo potenziale generatore di energia. Il rotore collegato alla struttura, trascinato dalla vela, genera energia e tanto più il percorso è compiuto velocemente, tanta più energia è prodotta. Deep Green, infatti, si muove fino a dieci volte più velocemente delle correnti sottomarine in cui è immerso sfruttandole molto meglio di qualunque altro generatore sottomarino.

GUARDA IL VIDEO DI PRESENTAZIONE!

METODI ATTUALI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DALLE MAREE
Attualmente i metodi principali di produzione di energia dalle maree sono due: uno prevede una barriera che lavora come una centrale idroelettrica, sfruttando il passaggio dell’acqua da una parte all’altra dello sbarramento; il secondo invece utilizza il flusso di marea come fanno i generatori eolici.

IL CONFRONTO CON DEEP GREEN

Aquiloni-sottomarini-b

Entrambi i metodi sono certamente meno efficienti di Deep Green, che può essere installato anche dove le correnti marine e le maree non sono sufficientemente potenti e inoltre richiedono grossi investimenti e grandi strutture per essere sfruttati. Secondo gli ingegneri della Minesto ogni aquilone potrebbe produrre energia pari a 500 kW e avere indubbi vantaggi quali:

  • costi di produzione bassissimi;
  • zero emissioni di CO2;
  • impatto ambientale irrilevante.

Ora il sistema è in fase di test con un prototipo in scala 1:4 che, se avrà successo, porterà alla realizzazione di un certo numero di aquiloni in scala definitiva in grado di generare energia fino a 530 GW/h in un anno, sufficiente ad alimentare una città delle dimensioni di Newcastle.

Secondo le previsioni, Deep Green potrebbe essere commercializzabile nei prossimi tre anni, ricoprendo una fetta importante nel settore delle energie rinnovabili perché il grosso vantaggio di sfruttare le maree sta nell’affidabilità di calcolo delle stesse, con un’esattezza prossima al 100% e nell’intensità sempre uguale a ogni giorno dell’anno, contrariamente al vento e al sole.

L’unico “difetto” di questa tecnologia innovativa sta nella diffusione di utilizzo, perché è adatta a fondali marini simili a quelli britannici, dove le correnti sono pari a 1–2 metri il secondo a una profondità di 60–120 metri. Ed è per questo motivo che una delle principali realtà che si è interessata al progetto è stata, appunto, quella del Ministero per l’Energia Britannico.