Mobilità sostenibile a Malmö con i fanghi del depuratore delle acque reflue

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Nell’articolo precedente sono state presentate le sfide che i Municipi di Malmö, Lund, Burlöv e Eslöv affrontano dopo la creazione dell’Azienda Municipalizzata VASYD con lo scopo di gestire in modo sostenibile i flussi dei rifiuti delle città. La sfida più grande è gestire il trattamento delle acque fognarie in un contesto di normative europee che esigono una qualità sempre più alta degli effluenti e in un Paese dove I fanghioriginati nel processo di trattamento devono rispondere a severe specifiche di qualità per poter essere impiegati come fertilizzanti in agricoltura. Abbiamo intervistato la d.ssa Liselotte Stålhandske, direttore generale dell’impianto di trattamento di acque reflue di Sjölunda, la quale ci ha spiegato come un tradizionale rompicapo per ogni Municipio diventa una opportunitàeconomica a Malmö.

L’impianto di trattamento delle acque fognarie di Sjölunda è il più grande dei quattro impianti esistenti nella regione e uno dei più grandi della Svezia. È progettato per una capacità di 120.000 m3/giorno e attualmente serve una utenza di circa 300.000 abitanti. Le installazioni sono vecchie di circa 40 anni, ma tramite la ricerca permanente e le pratiche più efficienti di gestione, la qualità degli effluenti eccede i requisiti di legge.

Uno dei componenti chiave di questo complesso sistema è lo stadio di digestione anaerobica, dotato di 6 digestori e 16.300 m3 di capacità complessiva, in grado di produrre 5,3 Mm3/anno di biogas.

La D.ssa Stålhandske ci spiega: “Non possiamo realizzare utili in quanto VASYD è un’Azienda pubblica, ma dobbiamo assicurare sufficiente reddito dall’esercizio dell’impianto che ci permetta di coprire i costi operativi”. Come tutti gli impianti del suo tipo, Sjölunda è dotato di due gruppi di cogenerazione da 500 kW che producono parte dell’electricità e del calore necessari per far funzionare tutto il processo di depurazione delle acque. Nonostante, in Svezia il mercato energetico si è evoluto in senso opposto rispetto all’Italia e l’elettricità costa davvero poco, pertanto bruciare il biogas nei motori non necessariamente risulta l’opzione più economica. Quindi, con lo scopo di mantenere il bilancio economico dell’impianto, VASYD ha sottoscritto un contratto con E–On, la quale compra il biogas grezzo e lo purifica per poterlo commercializzare come combustibile per autotrazione. Il processo di purificazione si basa nelal tecnica conosciuta come PSW (pressure swing adsorption, adsorbimento con variazione di pressione) utilizzando un letto di zeoliti e carbone attivo.

Un’altra sfida che la D.ssa Stålhandske ed il suo gruppo di 50 collaboratori deve affrontare è la gestione dei fanghi. Ci ha spiegato che: “Il fosforo è una risorsa molto importante, noi recuperiamo 250 ton/anno, più altre 330 ton/anno di azoto. Tentiamo di evitare per quanto possibile l’incenerimento dei fanghi disidratati in modo da mantenere le emissioni di gas di effetto serra al minimo e preservare i nutrienti per l’utilizzo in agricoltura”. In Svezia l’impiego dei fanghi provenienti dal trattamento delle acque fognarie è consentito in agricoltura a condizione che il fango disidratato venga prima stabilizato durante 6 mesi e che la qualità finale risponda ai parametri definiti nelle norme REVAQ. Non ostante tutti gli sforzi per raggiungere una qualità alta, la quantità di fanghi prodotti a Sjölunda talvolta eccede la domanda del settore agricolo locale. Infatti, una produzione di 25.300 ton/anno non è facile da collocare! Di conseguenza, sono stati sviluppati metodi innovativi per poter evitare l’incenerimento: il consolidamento dei fondi stradali, l’uso come substrato per campi da golf e giardinaggio.

L’Autore ringrazia l’Azienda VASYD per le informazioni e le foto fornite. Più informazioni sono disponibili su www.VASYD.se/en








Mario Rosato

Mario Rosato Ingegnere

La sua passione sono le soluzioni soft tech per lo sviluppo sostenibile, possibilmente costruite con materiale da riciclaggio. Un progetto per quando andrà in pensione: costruire un'imbarcazione a propulsione eolica capace di andare più veloce del vento in ogni direzione.