M’illumino di meno e l’intervista a lume di candela ad Architettura Ecosostenibile

Radio-Zamm

In occasione di M’illumino di Meno, iniziativa della trasmissione Caterpillar di Radio 2, Architettura Ecosostenibile è stata ospite di Radio Zammù: la radio dell’università di Catania. Il 12 Febbraio è stata una giornata dedicata al risparmio energetico, e in questa giornata ben si inserivano i temi del nostro portale.
Si è parlato di architettura, ecosostenibilità, ma anche delle abitudini quotidiane, che sarebbe bene cambiare per riuscire nell’intento di vivere in un pianeta meno inquinato. Vi propongo una rielaborazione dell’intervista effettuata da Alberto Conti e Stefania Tringali alla responsabile del portale Antonia Guerra.

Alberto: Parlaci un po’ del tuo portale:
Antonia: Architettura Ecosostenibile è un progetto che nasce dalla mia passione per l’architettura e l’ambiente, ma soprattutto dalla consapevolezza che le costruzioni sono responsabili del 51% dell’inquinamento globale, e che gli architetti ed ingegneri possono fare molto per ridurre sensibilmente tale percentuale.
Negli articoli del mio portale cerco di fornire qualche consiglio per una progettazione che rispetti l’ambiente, ma parlo anche di eco–design e di curiosità “green”.

Stefania: Se dovessi spiegare ad un bambino che significa architettura ecosostenibile, cosa gli diresti?
Antonia: Gli direi che anche se gli edifici non hanno il tubo di scappamento come le auto, inquinano ugualmente. Non vediamo il fumo che esce dall’edificio ma dobbiamo sapere che inquina e l’architettura ecosostenibile è un’architettura che non ha un forte impatto ambientale, che non contribuisce all’inquinamento globale.
Ci sono modi e modi di progettare e si può scegliere o meno di farlo nel rispetto dell’ambiente.Si può scegliere di orientare bene un edificio in modo che il sole possa riscaldarlo e illuminarlo per non sprecare energia per la climatizzazione e l’illuminazione artificiale. Oppure si può orientare l’edificio a casaccio e poi affaticarsi per compensare con la climatizzazione artificiale le carenze della progettazione.
Ma questo è solo un esempio di ciò che si può fare per costruire ecosostenibile.
Un altro esempio al quale i non addetti al settore non pensano (ma troppo spesso purtroppo anche i progettisti) è la provenienza dei materiali. Quando si costruisce una casa per esempio, servono dei mattoni. Se quei mattoni si acquistano presso una fornace locale e non in Cina, si evita di inquinare l’ambiente con i gas di scarico dei camion per i lunghi spostamenti.

Alberto: L’Italia a che livello si colloca rispetto agli altri paesi dell’Unione Europa riguardo l’ecosostenibilità?
In centro e nord Europa l’opinione pubblica è molto attenta alla qualità dell’ambiente, e le persone sono educate fin da bambini ad una cultura del rispetto per l’ambiente.
In Germania e Austria dalla fine degli anni 80 sono stati realizzati numerosi edifici e quartieri che si autoalimentano sfruttando le energie rinnovabili.
In Francia, Regno Unito e Scandinavia, invece, ci si basa su griglie di obiettivi che vengono valutate, verificate e modificate di frequente per migliorarle continuamente.
In Italia non credo sia possibile individuare delle scelte specifiche che riguardino la sostenibilità degli edifici e non lo considero un paese particolarmente attento alla costruzione di edifici sostenibili. Possono individuarsi casi sporadici di abitazioni che si autoalimentano o che sono realizzate con materiali riciclati e riciclabili, ma quella di costruire “green” non è affatto un’abitudine consolidata.
Però una nota di merito all’Italia si deve dare. E’ infatti uno dei paesi più attento agli investimenti nelle energie rinnovabili. In particolare l’eolico. I dati forniti dal Global Wind Energy Council, infatti, la collocano al sesto posto della classifica dei paesi che più hanno investito, nel 2009, nella tecnologia dell’eolico. Incremento delle installazioni del 30% rispetto all’anno precedente.

Stefania: Mi è capitato di leggere di una casa che si autoalimenta. E’ possibile?
Antonia: Certamente! Anzi, presto, nel 2019, sarà obbligatorio realizzare abitazioni che si autoalimentino, cioè che producano da sole, attraverso le fonti rinnovabili, l’energia di cui hanno bisogno.
Trarranno energia dal sole attraverso i pannelli fotovoltaici, dal vento attraverso turbine eoliche e dalla terra grazie alle sonde geotermiche.
Ma io credo che non si debba fare affidamento solo su queste tecnologie.
O meglio, credo che ci si debba affidare a queste tecnologie solo per compensare le carenze di una buona progettazione. E dopo una buona progettazione, le carenze non potranno che essere minime.

Alberto: Ho dato un’occhiata al tuo portale e ho visto che non si parla solo di architettura, ma anche di design.
Antonia: sì, perché credo che l’ecosostenibilità non sia solo nelle grandi cose.
Ci capita spesso di parlare di piccoli oggetti di design riescono a far risparmiare materiali ed energia. Ed è attraverso questi oggetti che le persone si rendono conto di poter fare concretamente qualcosa per la riduzione dei consumi energetici.

Stefania: Per esempio ho letto di un asciuga piatti ecologico, potresti descrivere ai nostri ascoltatori come è fatto?
Antonia: Dish Drainer è uno dei progetti di design alla portata di tutti più geniale! E’ un asciuga piatti ecologico costituito semplicemente da una piantina contenuta in un vaso dal quale si dipartono delle specie di rami su cui poggiare i piatti per farli scolare. In questo modo non va sprecata nemmeno una delle gocce d’acqua che cadono dai piatti perché tutte vanno a finire nella piantina e la innaffiano.
Tutti questi progetti alla portata di tutti, dimostrano che all’ecosostenibilità non devono fare attenzione solo gli architetti quando progettano le loro case, ma anche la gente comune ogni giorno può evitare gli sprechi con un po’ di attenzione.
















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