Greenpeace lancia la sfida Detox ad Adidas e Nike, la Puma risponde

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Greenpeace ha lanciato una sfida a due delle più grandi multinazionali del settore tessile, l’Adidas e la Nike. La competizione chiamata “Detox” pone come obiettivo quello di vedere quale tra le due aziende sarà la prima ad eliminare gli inquinanti tossici dal loro sistema produttivo e nel minor tempo possibile.

L’indagine “Panni Sporchi” condotta da Greenpeace nell’ultimo anno ha mostrato il legame tra il sempre maggiore inquinamento da sostanze tossiche nei fiumi cinesi e la presenza di grandi industrie tessili internazionali. Il settore tessile durante il processo produttivo prevede infatti l’uso di numerose sostanze pericolose in particolare durante processi come la tinteggiatura, il lavaggio e la stampa dei tessuti.

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Greenpeace ha analizzato gli scarichi di due grandi complessi industriali legati alle sopracitate aziende: lo Youngor Textile Complex e il Well Dyeing Factory Limited, rispettivamente sul delta del fiume Yangzte – il fiume più lungo della Cina che fornisce acqua potabile a circa venti milioni di persone – e del fiume delle Perle. I risultati delle analisi indicano la presenza di alchilfenoli e composti perfluorurati, pericolosi perché alterano il sistema ormonale dell’uomo e agiscono anche a basse concentrazioni.

Anche se la Cina non ha ancora adottato una legislazione idonea a gestire l’uso e il rilascio di composti pericolosi nell’ambiente, secondo Greenpeace le multinazionali – come Nike e Adidas – che acquistano prodotti cinesi dovrebbero assumersi la responsabilità degli scarichi tossici rilasciati localmente per produrli cercando di considerare l’intero processo produttivo che porta alla fabbricazione del prodotto finito.

Greenpeace tramite questa sfida ha quindi chiesto alle due aziende di diventare modelli produttivi per un futuro toxic–free riducendo le emissioni pericolose in tempi realistici e quindi brevi, in funzione della gravità della situazione attuale, e fornendo ai clienti una trasparenza dei dati e dei processi produttivi.

Oltre alla realizzazione di video condivisibili sui maggiori social network, Greenpeace ha indetto una petizione e un sondaggio nel quale le persone possono esprimere direttamente quale tra le due aziende sta raggiungendo in maniera più veloce ed efficace l’obiettivo.

Nei giorni scorsi la Puma, terza azienda internazionale nel settore tessile, ha dichiarato di voler prendere parte alla competizione impegnandosi a fornire un calendario preciso per raggiungere l’obiettivo scarichi zero e l’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose in tutto il ciclo di vita del prodotto. Puma ha anche dichiarato che pubblicherà un piano d’azione dettagliato entro le prossime otto settimane e che intende rispettare il suo impegno.

Per visualizzare il video, firmare la petizione ed esprimere la propria opinione basta recarsi sulla sezione dedicata.

Fonte | Greenpeace