Energia dei treni in frenata ricarica le auto elettriche: l’esperienza di Malaga

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L’idea non è nuova: recuperare l’energia impiegata per frenare i mezzi in movimento. Ci hanno pensato i progettisti delle auto di nuova generazione, primi tra tutti i tecnici delle auto da corsa che hanno messo a punto un sistema inerziale, ovvero basato sull’accumulo dell’energia attraverso sistemi meccanici. Ma accumulare l’energia impiegata da un intero convoglio ferroviario è effettivamente un risultato notevole, viste le quantità in gioco. A questo hanno pensato, con risultati ad oggi verificabili, i tecnici del Centro di Tecnologie Ferroviarie (CTF) che ADIF ha nella città di Malaga; per inciso l’Administrador de Infraestructuras Ferroviarias (ADIF) è la società nata come impresa statale dalla RENFE (Red Nacional de los Ferrocarriles Españoles), a seguito dell’entrata in vigore della normativa comunitaria che obbliga lo scorporo delle attività di gestione delle infrastrutture ferroviarie rispetto a quelle di trasporto di persone e merci.

Ed è stata la città stessa di Malaga a fare da cavia, anche perché la capitale è già oggetto di attenzioni da parte del governo e di altre aziende del settore a livello internazionale in merito alla sperimentazione delle auto elettriche per la mobilità cittadina. Cosa c’entrano le auto elettriche? Ebbene: l’energia accumulata dalle operazioni di frenata dei convogli nelle stazioni, non potendo essere riutilizzata nella rete di alimentazione dei treni (la cosiddetta “catenaria”) per motivi tecnici, verrà convogliata agli accumulatori di colonnine di ricarica per auto elettriche situate all’esterno delle stazioni.

I NUMERI E I VANTAGGI

La notizia è apparsa sul quotidiano spagnolo SUR già lo scorso settembre, è già allora il progetto “FERROLINERA ADIF” ha riportato attraverso il suo portavoce e presidente di ADIF Antonio González i numeri, di tutto rispetto, che caratterizzano il progetto:

  • Il costo iniziale di una “ferrolinera”, ovvero di un dispositivo di immagazzinamento e redistribuzione attraverso apposite stazioni di rifornimento si aggira attorno ai 6.000 euro.
  • Il prezzo dell’energia al consumatore non sarà fissato, ma farà in modo da essere il più possibile competitivo.
  • Le stazioni che ADIF gestisce sono 1.568, e l’azienda ripeterà ove possibile l’esperimento, dotando le stazioni di tutto il paese di colonnine di ricarica.
  • Se una stazione di piccole–medie dimensioni è in grado di alimentare tra le 4 e le 8 stazioni di ricarica, una di grandi dimensioni ne potrà alimentare fino a 40.
  • Scendendo nei dettagli tecnici, ADIF stima che un convoglio in frenata può generare, in funzione della sua grandezza, da 5 a 10 KWh, mentre un’auto elettrica può essere ricaricata con 20 kWh; si stima che nell’arco della giornata potranno essere ricaricate circa 10 autovetture.

I vantaggi delle installazioni sono di facile deduzione.

  • Anzitutto i dispositivi elettrici che permettono il recupero di energia limitano l’usura dei sistemi frenanti meccanici; per questo motivo essi sono già diffusi in ambito ferroviario, ma sono per lo più a dispersione, in quanto non è possibile per la rete riassorbire l’energia generata in frenata.
  • Il secondo vantaggio dunque consiste nel recupero dell’energia prodotta per altri fini e altrimenti dissipata.
  • Un terzo vantaggio consiste nell’implementare la rete di approvvigionamento per le auto elettriche, e questo ha un peso notevole quando il progetto si amplia su altri fronti della mobilità sostenibile, come è il caso di Malaga.
  • Un ultimo vantaggio consiste nel poter disporre di un servizio di car sharing al di fuori delle stazioni ferroviarie, una comodità apprezzata dai viaggiatori che porterà punti alla funzionalità delle nuove stazioni come nodo di scambio rotaia–gomma.

Il progetto prevede inoltre l’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici sulle coperture delle stazioni, che aumenteranno il potenziale di ricarica delle auto elettriche.

LA PRIMERA FERROLINERA

Ancora il SUR, edizione del 31 marzo scorso: «la ADIF ha posto in servizio nella stazione Maria Zambrano di Malaga la prima “ferrolinera”: un punto di ricarica per auto elettriche che ha come fonte l’energia recuperata durante la trazione e la frenata dei treni». La prima installazione, realizzata con la collaborazione di alcune aziende del settore lungo la linea Cordoba–Malaga, permetterà la ricarica simultanea di due veicoli. La ADIF sta mettendo a punto il modello di sfruttamento commerciale dell’installazione; per ora il servizio è a disposizione degli utenti senza alcun costo addizionale se non quello normale di parcheggio della stazione. Il servizio potrà inoltre essere sfruttato dalle società di noleggio di veicoli che già ora contemplano la presenza di auto al servizio dei viaggiatori presso le stazioni ferroviarie; la stessa ADIF ne farà uso per le necessità del proprio personale in stazione addetto alla manutenzione.

Il presidente Enrique Verdeguer ci tiene inoltre a ricordare che l’installazione è stata oggetto di studio del gruppo di lavoro “Smartcity”, un progetto europeo che con un budget di 31 milioni di euro ha come fine l’integrazione ottimizzata delle fonti energetiche rinnovabili nell’ambito della progettazione e gestione delle reti urbane.

La realizzazione è stata infine presentata in gennaio ad Abu Dhabi al World Future Energy Summit, punto di riferimento del settore energetico mediorientale

SVILUPPI FUTURI

Il Ministro del Fomento (“Promozione”, il nostro Sviluppo), José Blanco, si dice orgoglioso dello sviluppo dell’iniziativa che il suo ministero conduce e che si avvale di un finanziamento di 1,48 milioni di euro nell’ambito del programma “INNPACTO” promosso dal Ministero della Scienza e dell’Innovazione; quest’ultimo vuole favorire la creazione di accordi di cooperazione per l’esecuzione di progetti di Ricerca e Sviluppo che contribuiscano a potenziare l’Innovazione nel paese.

I progetti di ADIF non si fermano al recupero dell’energia di frenata nelle stazioni: se da una parte il progetto si inserisce nelle iniziative per la mobilità sostenibile di dimensione cittadina, dall’altra costituisce un importante tassello nell’ambito delle iniziative di approvvigionamento energetico attraverso le fonti rinnovabili e soluzioni di risparmio e recupero che renderanno competitiva ed innovativa l’infrastruttura ferroviaria spagnola.

Si torna a parlare di Smart Road dunque, questa volta relativo al trasporto su rotaia, ma attuato con la stessa metodologia e le stesse risorse tecnologiche che stanno caratterizzando la nascita delle Smart Grid e delle Smart Cities.



Francesco Cherubini

Francesco Cherubini Dottore in Fisica

Nasce ricercatore biofisico per morire progettista HVAC tra ingegneri, architetti e geometri. E’ il classico soggetto che ha una lavatrice a pedali in cantina e l'estate fa campeggio con i pannelli solari e l'impianto a 12 volts autocostruito. Passione per l'artigianato, il rugby e l'essenzialità.