Enel, contatori intelligenti e smart grids

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In occasione del decimo compleanno del contatore “intelligente”, l’ENEL approfitta per centrare l’attenzione degli organi istituzionali e della platea sul progetto delle Smart Grids, di cui i contatori sono il mattone di base. 4 Novembre 2011, Auditorium di Viale Regina Margherita a Roma: ENEL festeggia i dieci anni del contatore intelligente, 37 milioni di installazioni (di cui 4 con altre compagnie) sul territorio italiano, 13 milioni in Spagna e 1 milione in altri paesi europei. L’occasione è importante per portare all’attenzione delle istituzioni e dei principali operatori del settore un’altra importante novità, ovvero la leadership dell’azienda in campo internazionale per quanto attiene allo sviluppo delle smart grids, di cui i contatori sono il mattone di base.

A seguire una sintesi degli interventi e dei concetti espressi.

FULVIO CONTI
L’A.D. (e direttore generale) dell’ENEL apre con la considerazione che l’elettricità è a tutt’oggi il vettore energetico con maggiori capacità e versatilità d’uso (n.d.r. anche se presenta ancora grandi problemi per quanto riguarda lo stoccaggio). Il primo elemento delle smart grids considerato è la nascita del “pro–sumers”, ovvero di un nuovo consumatore che grazie al contatore intelligente diviene consapevole, e attraverso l’uso delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico diviene anche produttore e attore attivo della rete e del mercato dell’energia. Poi l’A.D. rinnova gli elogi all’azienda ricordando gli oltre 2mld di euro investiti nel progetto delle smart grids in Italia e all’estero (Spagna, Romania e Sud America). La ricerca su nuove soluzioni di approvvigionamento energetico e di gestione delle risorse elettriche mette in grado l’ENEL di risolvere la sfida dei nuovi 300.000 produttori intermittenti da fonti rinnovabili, proponendosi come benchmark a livello mondiale. L’accenno ai progetti di mobilità sostenibile realizzati con veicoli elettrici, car–sharing e diffusione dei punti di ricarica tira in ballo la forte interazione con le amministrazioni locali, che si farebbero dunque co–autrici dello sviluppo delle smart–cities. Si rimane in argomento con la partenza entro breve della sperimentazione ad Isernia in parallelo con quella di Endesa a Malaga e sempre di ENEL a Buzios, Brasile, precedente in Italia quelle di Genova e Bari.

ANTONIO TAJANI
Il Vice Presidente della Commissione Europea per l’Industria e l’Imprenditoria evidenzia il ruolo leader dei suoi ospiti in ambito europeo, di cui loda l’attenzione per le istituzioni Nazionali ed Europee: un sodalizio necessario per affrontare la competitività coi paesi emergenti asiatici e i pericoli della speculazione nei mercati dell’energia. Poi chiarisce la sua idea di sviluppo europeo in un periodo di crisi. In contrasto coi tagli lineari della BCE di Draghi sottolinea l’importanza di un ritorno all’Economia Reale, sviluppando Ricerca e Innovazione, Politica Energetica e Politica Sociale, e dà i numeri dei nuovi finanziamenti: 80 mld di euro alle imprese, 7 mld per il progetto Galileo (2 nuovi satelliti in orbita) e 90 mld di euro per le infrastrutture, parte dei quali al progetto Connecting Europe che vede Smart Grids, Smart Cities e Rinnovabili come protagoniste. Tra le cause della necessità di sviluppo la lotta al cambiamento climatico, attraverso l’implementazione nel 2040 (n.d.r. volendo ce ne sarebbe la possibilità anche prima!) di un mercato dell’auto elettrica, e il maggior costo della produzione energetica europea, che rende necessaria l’ottimizzazione delle reti e l’uso delle rinnovabili; nel frattempo i contatori intelligenti hanno portato ad un risparmio del 10% sui consumi. Urge allora definire un quadro normativo stabile e standard esportabili anche in paesi extraeuropei dove l’ENEL già opera, come Cile, Brasile ed Argentina.

GRAZIANO DELRIO
In quanto Presidente ANCI Graziano Delrio apre annunciando il Protocollo di Intesa firmato dai sindaci italiani per le Smart Cities, in ottemperanza alle indicazioni della Comunità Europea. Osserva (n.d.r. giustamente ed acutamente) che se nelle prime due rivoluzioni industriali (del carbone nell’ottocento e del petrolio nella seconda metà del novecento) la spinta evolutiva partiva dalle istituzioni e da grandi realtà a livello nazionale, nella III rivoluzione industriale, quella delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico, il riferimento ai consumatori, e per loro alle amministrazioni locali, è necessario ed ineludibile: saranno le comunità locali a portare la bandiera, e solo così si produrrà la competitività necessaria. I comuni costituiscono in Italia un patrimonio notevole su cui investire, e di cui analizzare e diagnosticare il funzionamento, contrariamente alle tendenze dei tagli finanziari, anche considerando che influiscono solo per il 2,5% sul debito pubblico. Il mezzo per eccellenza della III rivoluzione è Internet, ad oggi sottosviluppato e poco capito, e attraverso la rete sarà possibile implementare ed amplificare lo sviluppo dei comuni; la crisi potrà essere superata solo puntando sull’innovazione, e rinunciando alle teorie che promuovono i consumi (n.d.r. ormai ampiamente sconfessate da mercati e realtà produttive).

WOJCIECH PONIKIEWSKI
La presidenza polacca del Consiglio dell’UE ha posto tre priorità: integrazione europea, sicurezza negli approvvigionamenti e nei mercati, creazione di rapporti di vicinato stabili. L’ambasciatore polacco in Italia ribadisce dunque la centralità dello sviluppo (e non più solo ricerca) delle smart grids, e in quest’ambito della performance dell’azienda italiana. Ripropone inoltre l’importanza dell’innovazione, dell’approvvigionamento da fonti rinnovabili e della diminuzione dei consumi per aumentare la competitività dell’Europa sui mercati internazionali dell’energia. In questo senso è necessario provvedere alla creazione di un mercato unico e al miglioramento delle infrastrutture e delle procedure di manutenzione a livello europeo, un passo che si compirà nel 2014 (fondi “Connecting Europe Facilities”). In Europa l’applicazione di una rete intelligente significherà anche ottimizzare e valorizzare le capacità di produrre energia e di ridurre le emissioni dei singoli stati membri.

STEFANO SAGLIA – GIAMPAOLO GALLI
Il sottosegretario allo sviluppo economico spera con un pizzico di disillusione in un “governo smart” e nella presenza di riferimenti all’innovazione e alle smart grids nella Legge di Stabilità. A fronte del maggior onere al consumatore legato alla scelta delle rinnovabili (n.d.r. ma evidentemente, non essendo un tecnico, non è al corrente dei costi delle altre fonti energetiche e nemmeno dell’entità delle sanzioni europee per l’inosservanza degli obiettivi del protocollo di kyoto), la qual cosa richiederebbe una verifica post–finanziamento delle capacità produttive delle fonti rinnovabili, ritiene che le smart grids offrano un valido aiuto economico. Poi la lamentela sulla penalizzazione delle aziende e delle capacità di risparmio energetico italiano attraverso parametri UE troppo “nordici”. Gli stesi concetti sono ribaditi dal Direttore generale di Confindustria, conditi da (n.d.r. deliranti) considerazioni sulla necessità del nucleare e sulla possibilità di fare a meno delle fonti rinnovabili.

LIVIO GALLO – SARA ROMANO
Il Direttore infrastrutture e reti ENEL e la Direttrice Generale per l’energia nucleare, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica del Ministero dello Sviluppo Economico concordano sulla importanza di lavorare assieme e mostrarsi all’Europa come Sistema–Paese, in tal modo partecipando ai tavoli di sviluppo Comunitari. Assieme alla Spagna viene richiesto un finanziamento da 2mld di euro per un partenariato pubblico–privato per lo sviluppo delle reti intelligenti. A livello nazionale l’esperimento Isernia permetterà la verifica funzionale sul campo e lo sviluppo degli strumenti normativi a tutti i livelli: partecipano infatti, oltre al Ministero e alle aziende, le Regioni, gli Enti Locali, i Comuni, etc. Viene inoltre evidenziato come allo sviluppo repentino delle fonti rinnovabili in Italia non abbia fatto seguito, con la stessa prontezza e disponibilità finanziaria, uno sviluppo delle reti di distribuzione e approvvigionamento, per le quali la ricerca sulle smart grids costituisce invece un indispensabile passo avanti: rispetto all’odierna constatazione del problema dell’immissione intermittente gli investimenti dell’ENEL si sono rivelati una intuizione importante e vantaggiosa per il paese. La direttrice ribadisce poi la centralità del consumatore nel nuovo mercato intelligente, ed in tal senso parla di pacchetti destinati alle giovani generazioni per la formazione e alle famiglie per un feedback sui consumi. Inoltre ritiene che tale percorso dovrà essere alleggerito dal punto di vista burocratico, e che potrà essere sviluppato anche per altre reti infrastrutturali.

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MASSIMO RAIANI
Il Responsabile CIACE condivide nell’intervento finale le principali conclusioni sulla ricerca sulle smart grids:

  • settore di punta in ambito europeo e internazionale
  • passaggio necessario per lo sviluppo delle fonti rinnovabili
  • ritorno per il comparto produttivo e della ricerca italiano
  • proposta di un sistema–paese efficace e all’avanguardia
  • investimenti e fondi attualmente solo dall’UE

A tutti gli effetti questa costituisce inoltre un’occasione dal punto di vista geopolitico per ridare dignità e centralità all’Italia in ambito Europeo e Mediterraneo.












Francesco Cherubini

Francesco Cherubini Dottore in Fisica

Nasce ricercatore biofisico per morire progettista HVAC tra ingegneri, architetti e geometri. E’ il classico soggetto che ha una lavatrice a pedali in cantina e l'estate fa campeggio con i pannelli solari e l'impianto a 12 volts autocostruito. Passione per l'artigianato, il rugby e l'essenzialità.