Abitazioni tascabili: la casa basica di Martìn Azùa

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Il designer spagnolo Martín Azúa è l’ideatore di quella che ha lui stesso ha ribattezzato “Casa Basica”, un prototipo di abitazione tascabile che si auto–gonfia grazie al calore umano o solare. Protagonista di varie esposizioni internazionali e in mostra permanente al MoMA di New York e al Vitra Museum, la casa basica è realizzata in poliestere metallizzato reversibile che cattura i raggi solari in inverno e li respinge in estate.

L’ idea di uno spazio gonfiabile non è originale, esperimenti del genere furono infatti realizzati dal gruppo inglese Archigram e dalla Viennese Coop Himmelblau negli anni ‘60 e ‘70, ispirati dalla medesima critica nei confronti del consumismo, ma il designer catalano aggiunge al suo progetto uno slogan moderno e accattivante “avere tutto senza avere quasi niente”, rendendo di fatto realizzabile (almeno in maniera ideale) uno dei bisogni primari dell’uomo (quello che si ritiene di gran lunga il più costoso), slegandolo inoltre da un luogo geografico preciso.

Più che un progetto una provocazione. Una critica all’accumulo eccessivo di oggetti che ci catapulta nella materialità, contrapposto all’ideale di leggerezza che ci fa levitare leggermente verso l’ immaterialità.

Un poetico inno al nomadismo e al non attaccamento.

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Immagini | Martin Azua











Federica Lipari

Federica Lipari Architetto

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