Arredi di cartone: pro e contro dell’arredamento “povero”

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Facili da assemblare, trasportabili, personalizzati con colori, disegni ed intarsi. L’unico accorgimento: tenere lontani da fonti di calore ed acqua. Di che si tratta? Sono gli arredi di cartone, realizzati da un unico elemento piegato o da moduli componibili e/o uniti ad incastro. Un tempo si definivano, in tono dispregiativo, ‘arredi di cartone’ quei mobili di dubbia durabilità e qualità di materiali. Il cartone è un materiale ecosostenibile, di facile reperibilità, biodegradabile ed economico, ma conserva comunque molti limiti. Limiti a cui si contrappongono numerosi pregi, quali il design accattivante, il modico prezzo e, soprattutto, la logica essenziale con la quale si progettati e realizzano arredi e accessori (spesso dimenticata per quelli realizzati con materiali ben più nobili).

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La soluzione degli arredi di cartone appare ottima nel caso di allestimenti temporanei ed eventi fieristici. Sono allegri, economici, facilmente trasportabili e montabili. Diventano anche pezzi interessanti e insoliti per abitazioni e uffici: con poco sforzo e molto brio si arreda!

Forse i nostri nonni non avrebbero creduto di potere archiviare libri e oggetti in librerie di cartone, di regolare un orologio o di sedere su fogli ondulati. La tecnica, la progettazione e l’innovazione tecnologica hanno portato a risultati sorprendenti per tantissimi materiali ed, in particolare, per il cartone. Sempre con la valigia in mano, in affitto o provvisori, gli arredi di cartone piacciono tantissimo ai giovani.

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Sono in commercio elementi separatori modulari che possono essere composti in altezza e larghezza. Farfalle, figure astratte o geometriche che dividono e caratterizzando gli ambienti abitativi o lavorativi.

Il cartone ondulato a fisarmonica può svilupparsi per creare lampade, separè o banconi semplicemente fissati con magneti.

Nel settore dell’illuminazione si è dato da sempre ampio spazio alla creatività: esempi sono la lampada realizzata con le bustine del thè, i moduli di carta e cartone piegati per filtrare la luce o l’essenziale scatola cubica di cartone da cui la luce fuoriesce dai tagli incisi che riproducono la forma stilizzata della lampada e della lampadina. In questa proposta il contenuto e il contenitore hanno pari valore: il packaging diventa il prodotto stesso, nella logica di riduzione dell’imballaggio e di ecosostenibilità.

Sorprendente e ironica la collezione di Gilles Miller la cosiddetta ‘Cardboard Collection’ che offre una vasta gamma di prodotti in cartone a doppia onda: dai solidi tavolini con cassettini, armadi dal modico prezzo e dal design sofisticato ed elegante, finoall’orologio da terra o da tavolo. In questa collezione è lasciato il colore naturale da imballo e, negli arredi un po’ retrò, si evidenzia il motivo ondulato della sezione del materiale.

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Spesso davanti ad un oggetto o mobilio si pensa: ‘Sembra facile realizzarlo!’. Negli arredi di cartone gli incastri, i tagli, le forme e l’uso sono visibili e lineari, tanto da riuscire a riattivare i processi progettuali e l’inventiva di chi non ancora osato il ‘fai da te’.Si può partire da prototipi standard e riadattarli a seconda delle proprie esigenze. Si prende la classica scatola da imballaggio e si inizia a comporre, tagliare ed incastrare: se il risultato non fosse così funzionale o bello non si sarà speso nulla e si sarà impiegato il proprio tempo in un’ attività creativa!

Elisa Stellacci

Elisa Stellacci Architetto

Di origine barese e studi ferraresi, si occupa di architettura e grafica a Berlino. Lavora in uno studio di paesaggio, adora le ombre, concertini indie-rock e illustrazioni per bimbi. Volubile e curiosa, si perde nei dettagli e divide non equamente il tempo tra lavoro, amici e passioni.