Design naturale. Gioielli ed abiti di frutta e verdura

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Dopo aver recentemente focalizzato la nostra attenzione sulla curiosa proposta di moda ecosostenibile dell’azienda olandese Oatshoes con le sue Sneakers biodegradabili (contenenti semi che, sotterrando le scarpe usurate, si sviluppano in vere e proprie piante), torniamo a occuparci di risvolti un po’ frivolie leggeri del design sostenibile parlando questa volta di gioielli.

Ebbene sì. Nemmeno il jewelry design viene risparmiato da questa attenzione agli aspetti “eco” che può declinarsi in mille maniere: ora ricerca scientifica, ora business, ora moda.

Se i fantasiosi olandesi della Oatshoes si sono concentrati sulle calzature, altri designer e creativi si sono dati alla ricerca di materiali alternativi per creare orecchini, anelli, collane, e chi più ne ha più ne metta, che davvero più naturali non potrebbero essere. Si dà infatti il caso che i materiali utilizzati siano… verdure e frutta.

Approfittando dell’importante appuntamento della Design Week, fra qualche giorno saranno presentati anche a Milano, al Ventura Lambrate Collective Space, i gioielli vegetali del designer Yael Friedman (foto in alto): carote, zucchine, sedano, tuberi e radici vanno a comporsi in originali e coloratissimi oggetti da indossare per darsi un tocco di indubbia originalità.

Lo stesso dicasi per le creazioni di Cathy, americana del Texas attiva in diversi ambiti artistici, in particolare la fotografia, e autrice di un blog La prochaine Fois nel quale mostra i suoi scatti in giro per il mondo, ma anche i gioielli a cui dà forma utilizzando diverse qualità di frutta essiccata (che deve apprezzare molto anche in senso gastronomico, se tanto spesso si dedica a confezionare manicaretti in cui è proprio la frutta disidratata a fare la parte del leone). Suggeriamo una visita al blog per apprezzare appieno l’incredibile lavoro manuale della ragazza, testimoniato da numerose immagini del suo laboratorio e della frutta di cui si serve per la creazione di questi monili. Oggetti, ci pare, tanto raffinati da meritare vita più lunga di quella, assai effimera, che possono avere.

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Foto dei gioielli naturali di Cathy

Sulla stessa linea sono anche i bijoux e gli abiti della canadese Nicole Dextras, che utilizza fiori, frutti, semi, foglie assemblati secondo uno stile molto barocco e teatrale. Il risultato è certamente intrigante, ma soprattutto i vestiti non possono che essere adatti a contesti e occasioni del tutto particolari.

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All’interno di una sperimentazione artistica sul tema della natura, oltre che del cibo e del mangiare, si colloca invece l’attività della creativa svizzera Agnese Z’graggen, che nel suo laboratorio di Locarno esprime il proprio legame profondo con la dimensione naturale attraverso la creazione di pezzi unici che non solo realizza in prima persona, ma insegna anche a confezionare a chi voglia accostarsi a questa forma così particolare di creatività. Talvolta gli oggetti deperibili e commestibili della Z’graggen (foto di Edoardo Oppliger) sono anche i protagonisti delle sue performances, che ragionano sul tema dell’effimero.
“Questa rappresentazione nasce dal mio desiderio di comunicare, attraverso un oggetto artistico, il legame e la gratitudine che provo nei confronti della natura in relazione al mio vissuto. Quasi una forma di meditazione rivolta alla natura, alla sua intensità, alla sua bellezza”.

Si può davvero dire che sul tema dell’oggetto ecocompatibile da indossare le proposte creative non manchino. Anche dal moltiplicarsi di questi fenomeni può svilupparsi una coscienza della possibilità di uno stile di vita ecosostenibile ma, al tempo stesso, non “punitivo” bensì ludico, vivace e gioioso.