La valutazione del rischio chimico

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Parlare di sostenibilità ambientale non può esulare dal trattare il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro e in particolare affrontare i rischi che coinvolgono chi manipola sostanze e preparati chimici che ormai sono diffusi in qualsiasi settore. Sebbene nei diversi comparti lavorativi s’impieghino sostanze chimiche pericolose, i lavoratori non sono abbastanza informati circa i rischi che determinate sostanze possono indurre, inoltre spesso non viene messa in atto alcuna valutazione del reale rischio chimico e di conseguenza le misure preventive e protettive per assicurare il dovuto livello di sicurezza e salute per i lavoratori coinvolti in determinate operazioni che prevedano l’uso di sostanze e/o preparati chimici.

È necessario un adeguato livello di conoscenza delle caratteristiche di pericolosità degli eventuali agenti chimici manipolati al fine di valutarne i rischi derivanti: questa è la base per la gestione della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.

La VDR (valutazione dei rischi), è compito del datore di lavoro – considerato il diretto responsabile – che come è noto può delegare anche ad un responsabile a sua discrezione che adempia ai suoi obblighi; nulla toglie che sia il datore di lavoro che il responsabile debbano essere in grado di valutare i rischi (anche se vi è una delega restano in ogni caso al datore le responsabilità di supervisionare l’operato dell’RSPP e delle altre figure addette alla gestione della sicurezza sul luogo di lavoro) identificandoli per ogni mansione.
In seguito alla valutazione vera e propria – secondo criteri standardizzati – si procede alla stesura di un documento che evidenzia l’entità del rischio in esame: il DVR.

I luoghi di lavoro confortevoli, sicuri, che presentino caratteristiche di sostenibilità relative all’investimento anche economico che viene fatto per gestirli, sono quei luoghi in cui i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori sono ridotti al minimo (quasi annullati).

Molti rischi per chi lavora nei vari settori aziendali, fra cui il settore edile, sono connessi alla manipolazione di sostanze che possono risultare nocive per gli individui che le possono o potranno entrarvi in contatto.

“La valutazione del rischio chimico” offre una puntuale panoramica per la valutazione del rischio chimico negli ambienti di lavoro seguendo una traccia che fornisce all’utente uno strumento pratico per valutare e gestire il rischio secondo gli obblighi di legge.

I contenuti sono aggiornati all’emanazione delle norme di classificazione degli agenti chimici pericolosi (regolamento n. 1272/2008 – CLP), indicato per brevità “regolamento CLP”, entrato in vigore il 20 Gennaio del 2009, e che detta i nuovi parametri per la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele chimiche. Ricordiamo che il sistema europeo, a sua volta, si è allineato al GHS (Sistema Globale Armonizzato), elaborato dall’ONU, e rivolto all’unificazione a scala mondiale della descrizione dei rischi legati alla gestione delle sostanze chimiche.

I capitoli riportano, oltre che i riferimenti normativi, con i testi integrali degli articoli di riferimento, anche delle tabelle sinottiche per la valutazione di obblighi e adempimenti, con indicazione dei soggetti coinvolti nei vari passaggi della gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Molto utile il capitolo dedicato a “La sorveglianza sanitaria” (cap. 7) in cui sono riportate le informazioni basilari e gli schemi standard per essere operativi.

Altro capitolo fondamentale per la messa in pratica della sorveglianza è quello di “DPI caratteristiche e criteri di scelta” in cui sono uno per uno approfondite le caratteristiche dei dispositivi di sicurezza da adottare a seconda delle mansioni in esame; ogni DPI è illustrato, commentato e riporta una legenda che ne identifica gli elementi caratteristici.

Il testo è consigliato ai datori di lavoro, ai responsabili e agli addetti ai servizi di prevenzione e sicurezza, ai medici del lavoro, ai consulenti e ai tecnici ASL.

Visti i contenuti specifici dell’argomento, se ne consiglia la consultazione a seguito di una preparazione di base sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro che consenta di avere una visione ampia sulla normativa connessa al decreto 81/08.

Nei capitoli 11 e 12 sono riportati i metodi di valutazione del rischio chimico mediante le applicazioni del software in dotazione e i relativi esempi di risoluzione di casi pratici.

Allegato al volume, un CD con l’ultima versione di A.R.Chi.M.E.D.E , software per la valutazione dell’esposizione ad agenti chimici sul luogo di lavoro,utile a gestire tutti gli aspetti legati alla sicurezza.

Scheda tecnica del libro
Titolo: La valutazione del rischio chimico
Formato: 150x210 mm
Editore: EPC (Collana Sicurezza)
Pagine: 608
Data pubblicazione: Giugno 2012 (IV Edizione)
Autori: Fulvio D’Orsi, Giacomo Guerriero, Eva Pietrantonio
ISBN: 9788863104028

Autori
Fulvio D’Orsi – Specialista in medicina del lavoro, docente della scuola di specializzazione in medicina del lavoro dell’Università degli studi di Roma La Sapienza è il direttore del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di lavoro dell’Azienda USL Roma C. Membro della Commissione Nazionale.

Giacomo Guerriero – Ingegnere, Direttore U.O.C. Servizio di Prevenzione e Protezione Azienda ASL RMC. RSPP del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica. Autore di numerose pubblicazioni in materia di sicurezza sul lavoro.

Eva Pietrantonio – Dottore in chimica ha svolto dal 2000 al 2011 la propria attività presso il Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’Azienda USL Roma C, dal 2011 Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione di ente di ricerca pubblico, ha pubblicato numerosi lavori scientifici su riviste internazionali di chimica analitica e ambientale e di igiene del lavoro. Dal 2008 è componente della Commissione Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza sul lavoro art. 6 D.Lgs. 81/08.

Estratto
Nel caso del rischio chimico la sorveglianza sanitaria si attua per i lavoratori esposti ad agenti chimici molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo, cancerogeni e mutageni di categoria 3 (cancerogeni e mutageni di categorie 1 e 2 sono trattati da norme specifiche). L’obbligo ricorre in tutti i casi in cui vi sia esposizione ad agenti chimici pericolosi per la salute (…).

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Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.