La mia scuola a impatto zero: efficienza energetica nell'edilizia pubblica

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Nel nostro paese c’è la cattiva abitudine di pensare che ciò che è pubblico sia suscettibile di malfunzionamento o mancanza di rispetto. Basta fissare l’attenzione sull’impatto ambientale del settore dell’edilizia pubblica e si comprende quanto questo questo impatto sia diverso da zero, quanto si sprechi ogni anno in termini di denaro e costi ambientali non risarcibili; se poi si aggiungono i problemi connessi alla sicurezza nei luoghi di lavoro obsoleti (la scuola lo è a tutti gli effetti) e i rischi per la salute che corrono i fruitori del patrimonio edilizio pubblico, viene in mente che l’unica cosa possibile per migliorare, o quanto meno tamponare, questa emorragia sia quello di ridurre a zero l’impatto cercando nuove alternative sul piano della riqualificazione e dell’efficientamento.

Gli edifici scolastici non sono solo semplici involucri per ospitare funzioni didattiche, ma se si pensa che in essi circa

il 30% della popolazione italiana trascorre almeno 1/4 della propria giornata (corpo docente, alunni, impiegati etc…) e che spesso si tratta di immobili adattati a tali funzioni, si comprendono i bisogni di una ricognizione al fine di riqualificare il patrimonio immobiliare scolastico italiano.

La mia scuola a impatto zeroè un libro a cura di Marco Boschini, 37 anni, educatore e coordinatore dell’Associazione nazionale dei Comuni virtuosi che prescrive –così come riporta testualmente il sottotitolo del testo– ricette virtuose per tagliare la bolletta energetica e moltiplicare l’educazione ambientale”.

Quali sono questi esempi virtuosi?
Si tratta di dieci casi reali, esperienze documentate e tutt’oggi in funzione, in cui si va dal riciclo consapevole alla produzione di energie da fonti rinnovabili.
Come sintetizza Marco Boschini “Si tratta di fare attenzione ai comportamenti quotidiani […]La scuola è una comunità nella comunità, in cui passano insegnanti, genitori, alunni. Con il loro atteggiamento possono fare la differenza”.
Questi progetti possono funzionare solo se tutti sono coinvolti allo stesso modo, se si sentono parte attiva di un percorso di cambiamento. Probabilmente è ancora un utopia ma sarebbe stupendo se tutte le classi fossero illuminate dalle cosiddette “lampade intelligenti” che si adeguano all’intensità della luce solare; questo però accade davvero in una scuola di Abbiategrasso in provincia di Milano.

Quali sono i campi di azione su cui focalizzare le attività di riduzione degli impatti ambientali?
I rifiuti, l’acqua pubblica, gli orti condivisi, la mobilità sostenibile etc…
Il consumo dell’acqua, ad esempio, è un tema sempre attuale che non tocca solo gli ambienti scolastici: accade che in molti luoghi l’acqua del rubinetto sia stata sostituita a quella in bottiglia giungendo ad un risparmio non solo economico, ma anche ambientale, perché viene eliminato l’inquinamento da anidride carbonica (2,3 kg di CO2 equivalgono alla produzione di una sola bottiglia d’acqua) necessario per la produzione delle bottiglie, per il loro trasporto e per tutte le attività connesse alla logistica.

Quali sono i doveri delle scuole ma anche degli enti sotto cui la loro gestione ricade?
Probabilmente scuola e enti dovrebbero operare in sinergia: la prima puntando su un’educazione che promuova consapevolmente atteggiamenti legati ad uno stile di vita ecosostenibile, mentre gli enti dovrebbero investire su questo modello di scuola, incoraggiandolo adeguatamente.
A Mezzago (Monza e Brianza) il Comune ha stabilito l’obbligo per le imprese di pulizia di utilizzare detersivi alla spina, per i quali il contenitore può esser riciclato e il contenuto èa minor costo perché oltre a non dover pagare la confezione non si paga neppure la pubblicità.
Il mobilio, come banchi e sedie, invece, possono essere comprati con gli acquisti verdi. Su centinaia di scuole in tutta Italia, inoltre, le amministrazioni comunali o provinciali stanno facendo installare i pannelli fotovoltaici e ci sono quelle che hanno progettato e costruito da sole un pannello solare, come le ultime classi dell’istituto professionale elettrico–meccanico Chini di Borgo S.Lorenzo (Firenze).

L’intento dell’autore è di trasmettere quel senso di responsabilità, poco diffuso o bypassato da incuria e/o pigrizia, rispetto al tema dell’impatto energetico; si deduce oggi un gran senso di sfiducia generale e mancanza di iniziativa che invece occorrerebbe in primis superare per cominciare a cambiare ciò che non va. Sottolinea Boschini che le buone pratiche che bisognerebbe adottare dovrebbero innanzi tutto essere conosciute e condivise e non semplicemente imposte da tutti gli attori della scuola. Va da sè che le buone pratiche non sono casi satellite e sebbene debbano essere adattate ad ogni progetto possono, anzi devono, poter essere utili come esempi per i casi a venire.
Ogni progetto si adatta al proprio territorio, serve a valorizzare il contesto in cui la scuola si trova ed i progettisti non dovranno desistere neanche dallo sperimentare nuove proposte per migliorare le condizioni dell’immobile e dei suoi annessi, comprese le infrastrutture ad esso connesse e gli spazi verdi.
Al termine del libro sono riportati i cinque comandamenti” per tagliare la bolletta energetica e implementare l’educazione al rispetto dell’ambiente:

  • non imponete;
  • coinvolgete;
  • il Comune è vostro alleato;
  • adattate il progetto al vostro territorio;
  • sperimentate.

In appendice, una serie di normative utilissime divise per tematiche, dall’antisismica all’antincendio.

Scheda tecnica del libro
Titolo: La mia scuola a impatto zero – Ricette virtuose per tagliare la bolletta energetica e moltiplicare l’educazione ambientale
Formato: 15 x 21
Editore: SONDA
Pagine: 94
Data pubblicazione: Febbraio 2012
Autori: Marco Boschini

ISBN: 978 88 7106 642 4

Estratto
I progetti di educazione ambientale, fattorie didattiche, la gestione di aree verdi coordinata con l’amministrazione comunale di turno, sono tutti progetti volti a invertire la rotta, nel tentativo complicatissimo di porre un freno a un modello di sviluppo apparentemente invincibile, evidentemente folle. […]

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Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.