L’orto, alimento dell’anima e del corpo

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Se il deserto è l’ambiente per la ricerca della perfezione, l’ortorappresenta l’anticipo della bellezza del paradiso celeste. Nella dimensione terrena assume il ruolo di alimento dell’anima e del corpo: il bello consociato all’utile, le piante aromatiche con frutti, ortaggi e canali d’acqua. L’organizzazione, le verdure coltivate, gli attrezzi e le pratiche agricole mutano e si sviluppano nel tempo intrecciandosi con varie discipline, la genetica, la gastronomia, la teologia… Credenze, guerre, carestie e terapie riabilitative conferiscono sempre una funzione positiva al giardino commestibile, che diventa ora scenario di decisioni politiche romane, ora alimento necessario per l’economia domestica e sociale, riavvicinamento alla natura ed, infine, recupero delle abilità psico–motorie e intellettive del coltivatore.

Esso racchiude un’anima sentita in tutti i periodi storici come forza vitale e generativa, politica ed organizzativa.

Paola Violani,ne “L’orto e l’anima” rivela quale sia quella dell’orto–giardino grazie ad un racconto lineare che parte dal modello originario, il giardino dell’Eden, fino ad arrivare al giardino dell’anacoretadel terzo millennio, storia vera di un uomo che ha vissuto per più di 40 anni nel proprio podere senza contatti con l’esterno.

NON TUTTI SANNO CHE…
La classificazione delle verdure in tutti i manuali segue l’ordine alfabetico: un tempo, però, non avveniva con questo criterio. Come mai? Tale scelta, introdotta nella prima metà dell’Ottocento, sollevò molte critiche poiché il riconoscimento delle piante era poco noto, gli ortaggi avevano molti nomi ed erano distinti secondo le parti commestibili (radici, foglie fiori, tuberi…).

Perché gli orti sono, per lo più, quadripartiti con al centro un albero o una fontana? L’organizzazione a croce divisa in quadranti dell’hortus conclusus –con valenze simbolico/cristiane–o rettangolare in 3 parti per 5 diffusa da Olivier de Serres, facilita le consociazioni, le lavorazioni agricole, il sistema irriguo e le rotazioni degli ortaggi.

In effetti, furono sperimentate altre disposizioni ed fu definito anche l’orto pittoresco inserito nel paesaggio naturale senza netta divisione o recinzione.

La necessità di maggior spazio, grandi quantità d’acqua e di lavoro a fronte di risultati agricoli più scarsi hanno però determinato l’abbandono di tali soluzioni fantasiose, ritornando sempre al modello razionale.

Altre riflessioni e interrogativi: come funzionano davvero le chiuse e le canalizzazioni, necessarie per ottimizzare le risorse idriche; come mai ci sono attrezzi con impugnature differenti nei vari paesi o con cosa si raccoglievano, innaffiavano o proteggevano le piantine prima dell’avvento della moderna e onnipresente plastica? E’ possibile addomesticare la menta selvatica, allungare le zucche o coltivare secondo i dettami biodinamici?

Lasciamo all’architetto le risposte a tali interrogativi, illustrando con disegni dettagliati le pratiche, gli esperimenti e le stesse piante, e stimolando la riflessione e la memoria storica del lettore.

L’ORTO E L’ANIMA
“L’orto e l’anima” è un manuale tecnico e descrittivo, un prontuario con 50 schede sugli ortaggi e 200 illustrazioni realizzate dall’autrice come libere interpretazioni di trattati ed enciclopedie tecniche. Aneddoti, storie e piccole rivoluzioni in ambito botanico e agricolo si alternano a trattazioni specifiche suddivise per temi come attrezzi, irrigazione, concimazione e sementi, bene prezioso ricercato e scambiato.

Se il medico e naturalista Costanzo Felici nel lontano 1569 lamenta i numerosi tentativi per coltivare il girasole, con un successo arrivato dopo ben tre anni, allora i nostri fallimenti e sperimentazioni orticole assumeranno tutt’altra dimensione!

I consigli, le motivazioni tecniche e le credenze svelate nel manualetto sono, inoltre, un utile aiuto per chi ha un piccolo terreno, per chi vuole coltivare un orto da balcone o ha il semplice desiderio di avere un personale orto da cui attingere, da comporre e con cui rallegrarsi in tutte le stagioni.

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Politici, economi e psicologi contemporanei vedranno come l’assegnazione di terra alle famiglie più indigenti è superiore a qualsiasi opera caritatevole e potrebbe essere un aiuto concreto per povertà e disoccupazione, vuoto conoscitivo ed esistenziale.

Inoltre, è in pieno accordo con la tendenza contemporanea del paesaggio, l’edible landscaping, dove piante ornamentali sono associate a quelle alimurgiche. Accanto al tagete e alla calendula troveremo con sorpresa bacche, ortaggi, alberi da frutto e fiori commestibili.

L’autrice
Paola Violani è esperta di architettura del paesaggio; progetta e realizza giardini da oltre trent’anni. Ha scritto libri per aree protette italiane e sulla Brianza, collabora con riviste specialistiche quali “Abitare”, “Ville e giardini” e “Architettura del paesaggio”.

Sommario
Prefazione
Premessa

L’orto nel mito e nella storia
Il modello originario: il giardino dell’Eden
I primi orticoltori
Nella terra degli egizi
Gli ortaggi degli dei
L’elogio dell’orto nelle opere dei trattatisti romani
In città e in campagna
L’origine dell’hortus conclusus
Molte varietà di ortaggi
Eroi di Roma nell’orto
Rituali e credenze
Barbari e monaci
Una rete di monasteri
Tra le mura dei chiostri
La città coltivata
Fame di terra
Giardini delle Mille e una notte
La bellezza innanzitutto
La passione degli scienziati rinascimentali
I giardini del re
L’orto pittoresco
Solo per ornamento
Esperimenti nell’orto
Uno scambio proficuo
La nascita degli orti operai
Orti di guerra
Un fazzoletto di terra in città
Una passione soprattutto maschile
Effetti benefici per il corpo e la mente
Un giardino in carcere
Un anacoreta del terzo millennio

Tecniche e sapori nel tempo
La concimazione
I consigli pratici di Columella
Concimi ricercati per Caterina Di Russia
Goethe per le strade di Napoli
Gli attrezzi da lavoro
L’irrigazione
La gestione dell’acqua
L’irrigazione moderna e la fertirrigazione
I nuovi ortaggi delle Americhe
Le sementi: diffusione e commercio
Le origini delle ditte sementiere
Manuali e scritti di orticoltura
La stampa divulga le conoscenze sull’orto
Sulle orme di Linneo
Le coltivazioni
L’orto e il cosmo
La biodiversità
Le religioni e l’arte di coltivare l’orto
Tra scienza e fede
Le dimensioni dell’orto
Se l’orto non c’è
Al lavoro!

Schede di coltivazione
Aglio
Anguria o Cocomero
Asparago
Barbabietola
Basilico
Bieta o Costa
Carciofo
Cardo
Carota
Cavolfiore
Cavolo broccolo
Cavolo cappuccio
Cavolo navone
Cavolo rapa
Cavolo verza
Cetriolo
Cicoria
Cipolla
Endivia riccia ed Endivia scarola
Fagiolo
Fava
Finocchio
Lattuga
Melanzana
Melone
Patata
Peperone
Pisello
Pomodoro
Porro
Prezzemolo
Ramolaccio
Rapa
Ravanello
Rucola
Scorzobianca o Barba di becco
Scorzonera
Sedano
Spinacio
Valeriana o Songino
Zucca
Zucchino a cespuglio
Bibliografia

Scheda tecnica del libro
Titolo: L’orto e l’anima
Formato: 12,8 x 19,5 cm
Editore: Antonio Vallardi
Pagine: 240
Data pubblicazione: 2011
Autore: Paola Violani
ISBN: 9788878875791

Estratto
Fin dall’antichità gli orti sono stati fonte di sostentamento, luoghi di sperimentazione e contemplazione. La loro storia si è intrecciata con le più svariate discipline: dalla filosofia alla botanica, dalla teologia alla gastronomia.
Nel libro di Paola Violani l’orto è raccontato non solo sotto l’aspetto materiale delle pratiche agricole e alimentari, ma anche quale strumento di conoscenza della natura e conforto per ritrovare sé stessi.

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Elisa Stellacci

Elisa Stellacci Architetto

Di origine barese e studi ferraresi, si occupa di architettura e grafica a Berlino. Lavora in uno studio di paesaggio, adora le ombre, concertini indie-rock e illustrazioni per bimbi. Volubile e curiosa, si perde nei dettagli e divide non equamente il tempo tra lavoro, amici e passioni.