Il progetto di una rete mondiale di ecovillaggi

QK project è l’idea creativa che Shazarahel, artista e scrittrice israeliana di origine italiana, propone nel suo libro “Reinventare il mondo”. L’idea consiste in una rete mondiale di ecovillaggi costruiti secondo i principi della bioarchitettura. Gli ecovillaggi sono concepiti applicando alla società moderna una serie di concetti estrapolati dalla fisica quantistica e dalla tradizione esoterica ebraica.

Secondo la scrittrice si tratta di un tentativo per innovare il mondo a vantaggio della società, un esperimento quello della rete di ecovillaggi che per risultare valido o meno ha bisogno di essere testato. L’idea di Shazarahel si adatta alla fase storica del presente e lo fa concependo l’attuale crisi planetaria come un’opportunità di miglioramento ed il fattore che porterà la società ad un totale cambiamento.

La rete mondiale di eco villaggi 

“Il QK Project si inserisce in quel movimento epocale attualmente in atto che sta portando alla graduale creazione di ecovillaggi in tutto il mondo. Tuttavia nasce molto lontano nel tempo, nel 1979, quando da bambina, ancora ignara di cosa fosse un ecovillaggio sognavo di realizzare un paese felice in mezzo alla foresta, con le case sugli alberi. All'età di soli 7 anni avevo già realizzato un vero e proprio progetto scritto ed illustrato di questo villaggio dei sogni, abitato da persone di tutte le razze, dove regna l'armonia e la pace. Un villaggio dove si vive in simbiosi con la natura e dove non esiste il denaro né la cattiveria, ma l'amore e il mutuo scambio.”  (da “Reinventare il mondo”, Shazarahel)

L’ambizioso progetto concepito dalla scrittrice consiste nella creazione di una serie di eco villaggi, sparsi in tutto il mondo indipendenti tra loro ma allo stesso tempo interconnessi, che adotteranno un nuovo modello di società “oltre la democrazia” in cui l’antica struttura gerarchica verrà soppiantata da una struttura a rete e il desueto sistema monetario verrà sostituito da un sistema di libero accesso alle risorse comuni (adottando in questo senso parte del “The Venus Project” del futurista Jacque Fresco), è previsto anche il superamento definitivo del concetto di proprietà privata come movente dell’ingiustizia sociale. In questo modo il lavoro cessa di essere una forma di schiavitù per la sopravvivenza, e diventa strumento libero di espressione personale.

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Si tratta di un progetto ecosostenibile e la forza di ogni villaggio sta nella sua autonomia in quanto uno dei principi su cui si fonda l’idea è la valorizzazione della diversità che è concepita come un potenziale creativo che non ha eguali. Ogni villaggio potrà prendere spunto in modo creativo al modello del villaggio originario, adattandolo al proprio unico contesto culturale. 

Il villaggio “matrice” si troverà in Israele, paese posto al confine tra il modo Orientale e quello Occidentale e caratterizzato da una società dal campionario multiculturale estremamente variegato e quindi favorevole alla volontà di sperimentare la società basata sull’esaltazione delle differenze.    

Gli ecovillaggi e la bioarchitettura

“Una delle rivoluzioni di cui il QK Project si fa promotore è quella urbanistica ed architettonica, dove bellezza e spazio vitale vengano considerati elementi necessari al benessere totale delle persone.” (Shazarahel)

I materiali sostenibili

Per le costruzioni all’interno degli ecovillaggi è previsto l’utilizzo di materiali naturali, biodegradabili e dalle risorse energetiche naturali autonome, come il legno o la pietra. Shazarahel racconta di villaggi progettati all’avanguardia in materia di innovazione biotecnologica, energie rinnovabili e agricoltura biologica e biodinamica. 

L’utilizzo di materiali rispettosi per l’ambiente e delle tecniche costruttive in accordo con i principi di bioarchitettura è molto importante all’interno degli ecovillaggi in quanto questi sono concepiti con lo scopo di divenire una vetrina espositiva per i prodotti che più rappresentano l’innovazione tecnologica in equilibrio con la natura.

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Le forme in armonia con la natura

È di fondamentale importanza per Shazarahel che i villaggi siano luoghi di estrema bellezza, dove regni la grazia in piena armonia con la natura. Per arrivare a questo scopo all’interno degli eco villaggi l’architettura moderna impiega i materiali naturali utilizzando forme geometriche frattali che si avvicinano alle linee ed alle forme che esistono in natura ricorrendo alla biomemimesi.

La sfida di quest’architettura è quello di raggiungere il livello di bellezza estremo tipica dei palazzi reali ed aristocratici del passato e farla diventare un patrimonio comune che si possa trovare in tutte le case degli abitanti dei villaggi. La bellezza e l’armonia delle abitazioni hanno inoltre l’importante scopo di migliorare la qualità della vita alle persone che le dimorano.

Per Shazarahel è il processo artificiale di stilizzazione delle forme morbide della natura in linee rette e forme geometriche pure a renderci freddi, distanti, estranei, alienanti gli edifici e gli ambienti urbanistici contemporanei. Per gli ecovillaggi Shazarahel pensa a una nuova forma di architettura in armonia con il creato, non solo a livello di materiali e tecniche di costruzione, ma anche a livello di forme e di spazi.

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  • crediti fotografie © http://ecovillage.kabbaland.com
Lorenza Bisbano

Lorenza Bisbano Architetto

Creativa e curiosa, durante la stesura della sua tesi di laurea riscopre il piacere e la forza della scrittura per la diffusione di informazioni ed idee. Viaggiatrice, esplorando il mondo coniuga la sua passione per l'architettura con la scoperta di nuove culture.