Halo: condivisione degli spazi per il rispetto dell’ambiente

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Lo scorso settembre si è concluso il concorso “Solar Decathlon China 2013”,finalizzato alla premiazione di un modello abitativo sostenibile e alimentato da energia solare. 25 studenti della Chalmers University of Technology di Goteburg si sono aggiudicati il terzo posto. I vincitori provengono da diversi parti del mondo e sono specializzati in varie discipline. Sul podio è salita la svedese Halo, l’abitazione che rispetta l’ambiente e che può ospitare fino a quattro studenti che ne condivideranno gli spazi. La casa, totalmente prefabbricata, unisce il classico stile architettonico nord–europeo a soluzioni ecosostenibili. “Shared space is double space” è il motto portato avanti dagli studenti durante il percorso progettuale.

Solar Decathlon China 2013: la casa solare del team israeliano

Il risultato raggiunto con Halo ha ampiamente soddisfatto la giuria perché il messaggio che arriva al pubblico risulta molto chiaro: la condivisione degli spazi e delle risorse è il modo fondamentale per ridurre veramente l’impatto ambientale. La pianta di 60 mq cerca di ottimizzare al massimo gli spazi degli ambienti interni.

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Le ampie aree comuni (living room, zona pranzo e cucina) sono inserite nelle parti periferiche della casa, mentre in quelle centrali
sono collocate le zone private (quattro posti letto, bagno e postazioni studio). La struttura in legno è realizzata interamente in legno locale e gli ambienti interni hanno rivestimenti chiari e sobri. Gli arredi, tutti low–cost o addirittura di seconda mano.

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STRATEGIE SOSTENIBILI

Il successo di Halo è dovuto anche alla perfetta armonia tra le soluzioni tipiche della casa passiva con scelte tecnologicamente avanzate. La pianta circolare, oltre a rappresentare simbolicamente il carattere sociale della casa come luogo di incontri e di scambi, riduce al minimo il perimetro esterno evitando, perciò, superflue dispersioni di calore.
Le parti vetrate sono rivolte per la maggior parte a sud, accogliendo luce e calore soprattutto nei periodi invernali. La struttura e le finiture sono termicamente isolate con fibra di legno minimizzando, le dispersioni.

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La copertura curva è una valida strategia per impermeabilizzare l’abitazione dagli agenti atmosferici ed è inoltre dotata di avanzatissimi pannelli fotovoltaici che forniscono ben 10 kW di energia.
Le sporgenze laterali del tetto formano un patio esterno alla casa, capaci anche di schermare gli ambienti interni dalle eccessive radiazioni solari durante i mesi estivi. Infine, l’ottima qualità dell’aria è gestita dal funzionamento di un sofisticato impianto di ventilazione controllata.

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A conti fatti, ricevendo grandi meriti dalla giuria, sembrerebbe che i venticinque vincitori abbiano raggiunto con successo l’obiettivo che si erano prefissati: comunicare al pubblico che nell’unione e nella condivisione delle risorse è possibile influenzare positivamente l’architettura ad adattarsi all’ambiente naturale e non viceversa.

Francesca Pedico

Francesca Pedico Ingegnere edile-architetto

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