Quartiere Green Leaf: una nuova forma di convivenza tra uomo e natura

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Dhaka, capitale del Bangladesh, una delle città con la più alta densità abitativa del mondo e la cui crescita procede a ritmi vertiginosi, si prepara ad accogliere un nuovo quartiere, completamente sostenibile, concepito come una città giardino capace di rispondere alle nuove esigenze legate al vorticoso sviluppo insediativo, tipico delle realtà asiatiche del XXI secolo. La sfida è duplice: progettare un quartiere in cui uomo e

natura possano convivere e superare le difficoltà legate alle estreme condizioni climatiche del luogo.

IL CONCEPT
Secondo le stime pubblicate dall’ONU si prevede che nel 2025 Dhaka sarà più grande di metropoli come Pechino, Shangai e Mexico City. Con i suoi 1,6 milioni di abitanti e le previsioni di crescita esponenziale, la città ha deciso di affrontare questa emergenza donando ai suoi cittadini un nuovo quartiere, ribattezzato “Green Leaf”, ovvero “foglia verde”: Shobuj Pata in lingua bengali.

Come suggerisce il suo nome, il nuovo insediamento ha la forma di una grande foglia, un gigantesco polmone verde in cui natura e architettura si fondono. Il perché di questa scelta è di semplice comprensione: il Bangladesh è uno dei paesi più verdi del pianeta, gode di una rigogliosa vegetazione, ma di un clima sofferente a causa delle violente precipitazioni e degli effetti dell’isola di calore, un fenomeno caratterizzato da un aumento della temperatura che colpisce determinate aree urbane ad alta densità rispetto ad altre. Da qui la necessità di costruire un nuovo quartiere che desse alloggio a 10 mila nuovi abitanti, risolvendo la sfida tecnologica legata ai negativi fattori climatici e microclimatici.

Partendo da queste premesse, il team canadese formato da JET Architecture, JCI Architects e Terraplan Landscape ha ideato uno spazio urbano ibrido animato da un’innovativa idea di impiego del verde, trasformando in punti di forza tutte le iniziali difficoltà progettuali. Fonte principale di ispirazione sono state da subito le condizioni legate al clima, il microclima e l’inquinamento dell’aria,affrontate coniugando tecnologie passive e sostenibili per ottenere un’alta efficienza energetica.

IL PROGETTO
Il cantiere di Green Leaf dovrebbe essere inaugurato quest’anno e si prevede che l’intero progetto, diviso in 3 fasi di sviluppo, sarà terminato nel 2015. I 10 mila nuovi residenti alloggeranno in circa 2300–2400 unità abitative. Nonostante i numeri, si tratta di un quartiere a misura d’uomo, lontano dalle trafficate metropoli asiatiche. Circa il 34% dell’intera superficie verde originaria viene conservata e funziona come uno spazio poroso: lungo il perimetro una vegetazione lussureggiante circonda il quartiere fungendo da cortina di separazione, mentre all’interno le corti e gli spazi interstiziali tra i volumi marcano gli accessi alle zone residenziali. Inoltre un ulteriore 24% di verde ricopre i parcheggi interrati. Ampi viali alberati pedonali, serviti da un’efficiente rete di trasporto pubblico, attraversano gli isolati come le venature di una foglia.

Il verde non costituisce solo un segno di demarcazione tra spazi e attività, ma riconnette la popolazione urbana al paesaggio naturale del Bangladesh, attraverso un fitto sistema di parchi e spazi pubblici attrezzati dove alle piante è affidato il richiamo al vernacolo. Le specie arboree piantumate sono per lo più sempreverdi che generano un microclima piacevole: piazzette e piccoli parchi più vicini al centro del quartiere diventano un bordo sottile ed effimero che contrasta nettamente con i materiali e le tecnologie necessarie allo svolgimento delle attività umane.

La città giardino ospita una grande piazza centrale con un mercato, una moschea, spazi commerciali, scuole, incoraggiando a vivere contemporaneamente l’aspetto urbano e naturale della città. Le stesse facciate degli edifici appaiono come alti muri verdi, in cui la vegetazione locale avvolge completamente l’edificio dall’attacco a terra fino al tetto, talvolta fuoriuscendo dai parcheggi sotterranei. Questi giardini verticali agiscono sia come filtri per l’aria contro l’inquinamento, mitigando il guadagno di calore nelle unità abitative e aiutando ad ossigenare l’aria, sia come sistema di ombreggiamento nelle ore di maggiore soleggiamento.

La posizione e l’orientamento degli edifici permettono di massimizzare i flussi d’aria catturando i venti principali che spirano da Nord a Sud, assicurando così una ventilazione trasversale , sufficiente a combattere l’isola di calore. Ciò dovrebbe spingere i residenti a un minor consumo di aria condizionata e a impattare meno sull’ambiente. Inoltre gli spazi tra i volumi creano quello che è conosciuto come “effetto Venturi” (la velocità dell’aria aumenta laddove gli spazi di passaggio si riducono), favorendo una piacevole brezza.

Per fronteggiare le intense precipitazioni, i progettisti hanno previsto, lungo i bordi stradali, la realizzazione di canali che raccolgano l’acqua piovana dirigendola lontano dagli edifici: convogliata in appositi serbatoi, l’acqua viene filtrata, depurata e quindi immessa nuovamente in rete per irrigare giardini e parchi. Durante la stagione secca, l’acqua viene impiegata anche negli spazi ricreativi. In caso di eccessive precipitazioni, i tetti verdi hanno lo scopo di mitigare i deflussi e rinfrescare l’aria.Green-Leaf-quartiere-sostenibile-bangladesh-h

Risparmiare suolo, sfruttare le risorse locali, impiegare sistemi attivi per la produzione di energia e tecnologie passive per azzerare le emissioni di CO2, migliorare la qualità dell’aria e far fronte alla stagione delle piogge trasformando le debolezze in punti di forza: tutto questo avviene ricorrendo all’idea della foglia, alla sua forma e al suo funzionamento. Green Leaf si prepara a diventare nuovo paradigma di sviluppo sostenibile per le città e le periferie, in cui l’obiettivo della massimizzazione della densità minimizzando l’impatto ambientale si coniuga alla necessità dell’uomo di ritornare a vivere con la natura, nella natura.










Anellina Chirico

Anellina Chirico Architetto

Cilentana, si avvicina al mondo delle costruzioni per gioco grazie ad un regalo della Befana. Quella casa in legno da montare diventa una passione e decide di farne il suo mestiere. Quando ripone matite e computer, guarda fuori dalla finestra, parla tanto e lavora a maglia.