Grattacielo futuristico per l’Indonesia. 99 piani pronti nel 2020

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Si prospetta all’avanguardia in quanto a impegno sostenibile il nuovo quartier generale della compagnia petrolifera statale indonesiana Pertamina ospitato in un grattacielo di 99 piani. La supertorre sarà pronta per il 2020 e il progetto è opera dello studio americano SOM, Skidmore, Owings & Merrill LLP. Con i suoi 530 metri di altezza, l’edificio costituirà indubbiamente il nuovo punto di riferimento delloskyline di Giacarta, in Indonesia.

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IL PROGETTO

La supertorre sorgerà su un sito vasto poco meno di 60.000 metri quadrati, mentre la superficie complessiva dei 99 piani previsti sarà di quasi 500.000 metri quadrati. Una serie di altri edifici completeranno l’intorno dell’affusolata costruzione e offriranno svariati servizi sia ai 20.000 dipendenti che alla collettività: aree verdi attrezzate, un padiglione da 2.000 posti per conferenze, spettacoli e mostre, una moschea aperta al pubblico, oltre ad un impianto centrale di energia.

SOSTENIBILITÀ

Secondo quanto sostenuto dal gruppo SOM, Pertamina Energy Tower rappresenterà un innovativo modello di riferimento per lo sviluppo sostenibile nel campo delle costruzioni in Indonesia, in quanto primo supergrattacielo in cui il cardine principale della fase progettuale è costituito dagli aspetti energetici, in un approccio comunque integrato con quelli strutturali, funzionali e formali. Un gigante in grado di produrre da sé buona parte dell’energia di cui necessita.

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L’edificio ha un aspetto lineare e sofisticato, costituito da due facciate ricurve e accostate a racchiudere, sulla parte sommitale, il cuore del progetto, conformato come una sorta di gigantesco imbuto di raccolta del vento che, sfruttandone le correnti e la velocità, consentirà di generare energia.
Il vento “catturato” sulla cima del grattacielo, viene risucchiato e accelerato all’interno di apposite turbine il cui sistema di funzionamento si spera sarà più sicuro di quello della “piccola” (29 piani) Hess Tower di Houston, che nel 2011 ha letteralmente perso dei pezzi durante il funzionamento, per fortuna senza fare vittime.

La conformazione delle facciate è studiata, in relazione alle condizioni climatiche equatoriali di Giacarta, per mitigare l’apporto solare durante l’anno; allo stesso tempo inoltre, schermi solari permetteranno di risparmiare energia controllando l’ingresso della luce e riducendo l’utilizzo di quella artificiale. Per tenere bassi i consumi, per il condizionamento dell’aria sono inoltre previsti pannelli radianti a base d’acqua.

Passerelle coperte per la circolazione pedonale connettono i vari edifici del campus, proteggendo i fruitori dalle frequenti piogge e producendo al contempo energia grazie a pannelli fotovoltaici posti sulla superficie superiore.

Allo studio è anche la possibilità di sfruttare le potenzialità del sottosuolo per ricavarne energia geotermica; “ciò consentirebbe” – afferma il progettista capo, Scott Duncan – “di disporre di una fonte di energia illimitata ”, che dunque permetterebbe alla supertorre e all’intero campus di coprire non solo il proprio fabbisogno, ma di produrre nuova energia.

Il fatto che l’edificio – i cui committenti ambiscono a raggiungere nuovi standard in materia di sfruttamento di energie rinnovabili – sia destinato a diventare la principale sede di una società petrolifera, appare comunque quantomeno surreale.

Matilde Fagotto

Matilde Fagotto Architetto

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