L'edificio plasmato dal vento sul mare della Tasmania

Il complesso residenziale Prince Street 29-35, firmato dallo studio australiano Angelo Candalepas and Associates, si affaccia sulla splendida baia turistica Bate Bay a Cronulla, la penisola a circa 15 chilometri dall’aeroporto di Sidney, lambita dal mare di Tasmania. 

AUSTRALIA: LA CASA ROTANTE CHE SEGUE IL SOLE

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LA FILOSOFIA PROGETTUALE

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L’approccio progettuale dell’architetto Candalepas è fondamentalmente plastico e ce lo spiega così:

"When I look at the original sketches, this time in the form of models, this work can now be understood by me to mean precisely that which was originally foreshadowed through observations from the outset. The initial sketch in model-form enables us to look back from the now known experience of the building and see with clarity that those early intentions were the correct ones."

"Quando guardo le bozze originali, ora in forma di plastici, questo lavoro finalmente significa per me esattamente ciò che in origine era solo una premonizione emanante dalle osservazioni dell’inizio dei lavori. La bozza iniziale, in forma di plastico, consente di guardare retrospettivamente dall’esperienza dell’edificio -ora nota- e vedere chiaramente che le intenzioni, dei primi stadi, erano quelle giuste."

IL PROGETTO DI PRINCE STREET 29-35

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L’edificio, costruito nel 2012, si affaccia sulla strada del lungomare con proporzioni calibrate alla scala dell’intorno, mentre le sue forme rievocano il dinamismo delle forze naturali che hanno plasmato il luogo: un complesso di dune primarie formate dall’azione impetuosa, del vento e del mare, sui candidi granelli di sabbia, i quali si accumulano in prossimità del primo ostacolo naturale intercettato lungo la costa. Nella fase iniziale della loro genesi le dune sono prive di vegetazione, quindi molto instabili, e per questo vengono chiamate primarie. Così come ci racconta Candalepas, l’edificio è stato concepito per riflettere la dinamica naturale che ha edificato il luogo. Per gli studiosi del paesaggio naturale risulterà chiara l’evoluzione dinamica della duna primaria, la quale, con il trascorrere del tempo, giunge alla fase terziaria di stabilizzazione passando per la fase secondaria, caratterizzata dall’insorgere della vita, ovvero delle cosiddette macchie di  brughiere e di arbusti. La forza plasmante del vento dominante, dunque è il Genius Loci del processo progettuale, simile a quello di selezione darwiniana, secondo cui sopravvivono gli organismi più resistenti, in definitiva perfetti per il contesto. 

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L'orizzontalità appare come l’elemento ordinatore e connotante del progetto in tutta la sua purezza formale e materica. L’attacco a terra è articolato in quelli che egli ha definito "istmi", che ci ricordano la geometria della penisola di Cronulla; essi assumono la funzione di foyer d'ingresso per quattro unità abitative e per ognuno dei tre livelli fuori terra. Sono spazi che per la loro conformazione captano l’odore del mare e il rumore del vicinato regalando una sensazione particolarmente vitale.

Le istanze di funzionalità della vita quotidiana sono affrontate in maniera semplice: un lungo soggiorno è pensato come il “polmone” dell’unità abitativa in quanto consente all'aria di fluire direttamente, da est a ovest, grazie ad una ventilazione passiva che, sfruttando la brezza marina, trapassa l’edificio da fronte a fronte. Accanto alla zona giorno, vi sono due camere da letto e una stanza di servizio. In altri termini, la disposizione strutturale consente di allestire gli spazi in modo flessibile.

Secondo l’idea del progettista l’edificio è stato concepito per poter essere ripetuto per tutta la lunghezza di Prince Street, la strada da cui è diviso dalla spiaggia. Da entrambi i fronti l’edificio presenta una composizione armoniosa e diafana, una successione di linee verticali e orizzontali. Il tema “di che cosa è costituito l’edificio” secondo Candalepas può essere così riassunto: pochi materiali costruttivi scelti dal campionario locale, in base alle migliori caratteristiche di durabilità, come ad esempio il legno, il cemento e il vetro che portano nel loro DNA la sabbia. 

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Il design passivo dell’edificio tiene conto della fruibilità degli spazi esterni, in una varietà di modi, per garantire il comfort degli abitanti durante le condizioni atmosferiche prevalenti, venti caldi dal nord e freddi dal sud. Pertanto, tutti gli appartamenti sono dotati sia di un ampio balcone esposto a sud-est con vista sul mare e sia di una loggia vetrata -una sorta di bow-window- esposta a nord-ovest.

Le finiture esterne dell'edificio sono state studiate per resistere agli agenti atmosferici, particolarmente duri lungo la prima linea costiera. Il risultato ricercato è stato ottenuto con un elevato livello di finitura materiale del getto di cemento armato, del legno degli schermi solari e dell’ottone. Le patine superficiali dovute all’invecchiamento, secondo Candalepas, conferiscono ai materiali scelti un cromatismo unico e naturale.

La struttura dell’edificio, realizzata in candido cemento armato gettato in opera, ha una elevata massa termica per soddisfare i requisiti di comfort passivo durante tutto l’anno. D’inverno trattiene il calore, mentre d’estate consente un importante sfasamento dell’onda termica. Secondo i progettisti australiani il calcestruzzo ecologico è un materiale che presenta due grandi vantaggi ambientali: ingloba una forte componente di cenere volatile degli scarti industriali (poiché le specifiche tecniche nazionali lo consentono, come in EU, n.d.t.) e in fine aumenta la durabilità e la resistenza del materiale stesso. Le ampie vetrate motorizzate in tutte le facciate, si combinano con schermature solari in legno per conferire un eccellente comfort passivo termico e visivo in tutte le stanze grazie ad una ventilazione trasversale e ad una buona illuminazione naturale.

Caratterizzano una facciata mutevole e, nel contempo, funzionale al comfort dei residenti gli schermi solari motorizzati, in scintillante ottone lucido che rievocano il riflesso della luce del sole sulle creste delle onde che lambiscono la spiaggia costiera. Gli schermi sono stati studiati per assolvere alla doppia funzione: smorzare l’intenso sole australiano e l’impetuoso vento che soffia dall’oceano.

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SCHEDA RIASSUNTIVA DEL PROGETTO

Nome del progetto:          29-35 Prince Street
Area del lotto:                  2.398 m2
Area occupata:                33% 
Numero di appartamenti:12
Construction cost/m2:      5.000 AUD (3.500 EUR).
Data termine lavori:          novembre 2012.
Tipologia:                         residenziale.
Durata lavori:                   6 mesi la progettazione  e 12 mesi la costruzione.
Architetto:                        Angelo Candalepas.
Studio:                             Candalepas Associates  

Premi conferiti al progetto nel 2013:                                 
National Architecture Award for Residential Architecture by the Australian Institute of Architects.
Austral Bricks Award for Excelence by the Urban Development Institute of Australia.
Aaron Bolot Award for Residential Architecture by the Australian Institute of Architects .

Consulenti esterni:   
Strutture: Taylor Thompson Whitting.
Costruzioni: Kane Constructions.
Paesaggismo: Botanica.
Architettura d’interni: Archer & Wright.
Impianti elettromeccanici: Jones Nicholson.
Impianti idraulici: Whipps Wood Consulting.
Fotografo: Brett Boardman

Giovanna Barbaro

Giovanna Barbaro Architetto e Tecnologo

Deve il suo carattere cosmopolita a Venezia, dove si laureò in architettura (IUAV). Dal 2008 europrogettista nei settori green economy e clean tech. Nel 2017 ha realizzato uno dei suoi più importanti sogni: fondare Mobility-acess-pass (MAP), un'associazione no profit per la certificazione dei luoghi pubblici per le persone con disabilità motorie. Tra i suoi hobby preferiti: la fotografia e la scrittura