Casa Node, punto di unione tra uomo e natura

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Il nome Node è stato scelto per il ruolo che questa casa ricopre, ossia un nodo, un punto di collegamento tra il territorio naturale e quello antropizzato. Il progetto, dello studio giapponese UID Architects, è realizzato a Fukuyama, cittadina giapponese della Prefettura di Hiroshima. Il territorio in cui la casa è collocata si presenta diviso in due ambienti molto diversi: da una parte la natura con una rigogliosa foresta abitata da svariate specie animali e, dall’altra, l’uomo e una collina terrazzata interamente edificata.

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ARCHITETTURA NEL PAESAGGIO O PAESAGGIO NELL’ARCHITETTURA?
L’obbiettivo del progetto di Casa Node è quello di creare un dialogo tra la zona residenziale e quella naturale, senza alterare l’ambiente ma manipolando la distanza tra le due zone.

L’edificio è concepito come una “casetta per uccelli, sospesa tra la quota del terreno e quella degli alberi della foresta, in una successione lineare di ambienti. Si ottiene così un rapporto diretto tra l’orizzontalità del terreno e la verticalità della vegetazione.
Il volume principale della casa è una lunga scatola rettangolare, ancorata a terra da un’estremità e sospesa nel vuoto, per 10 metri, verso la natura.

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In questo lungo involucro sono racchiusi gli ambienti destinati alle attività diurne dell’uomo, come il living, la cucina e uno studio, separato dal corpo principale attraverso il vuoto dell’ingresso. Quest’ultimo infatti viene creato attraverso un percorso che compenetra diagonalmente l’edifico ottenendo così una zona coperta di passaggio e una separazione tra gli ambienti.

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La zona notte e i servizi sono ubicati in un secondo volume sottostante, intimamente legato alla foresta che lo circonda, con la quale dialoga attraverso piccole finestre. La copertura è un’ampia terrazza usufruibile dal piano superiore.
La parte terminale dell’edificio principale si getta all’interno della foresta facendosi compenetrare da essa, il pavimento infatti sparisce per lasciare spazio agli alberi che crescono liberi all’interno di queste mura domestiche.

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INTERNI NATURALI
L’unione tra uomo e natura è data, oltre che dall’architettura, anche dai materiali che rivestono l’edificio. Il legno è l’indiscusso protagonista, di cedro per gli esterni e in pannelli di compensato strutturale per le pareti interne. Anche gli arredi, fissi e mobili, sono in legno, contribuendo a creare un tutt’uno tra interno ed esterno. Per il pavimento di Casa Node è stato utilizzato un parquet in legno di ciliegio.

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Le finestre sono sapientemente distribuite, sia per catturare il più possibile la luce solare che per ottenere un contatto diretto con la natura. Se al piano superiore si trovano ampie vetrate a tutta altezza, la più grande verso la foresta, al piano inferiore, per una maggior intimità e protezione dal freddo, le finestre risultano di dimensioni ridotte e concentrate dove necessarie.

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L’intero edificio diventa una sorta di caleidoscopio puntato sulla foresta, attraverso il quale scorgere i cambiamenti di tutto ciò che lo circonda.
Immagini | © UID architects – Keisuke Maeda




Marta Boriani

Marta Boriani Architetto

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