• scritto da Andrea Rotondaro
  • categoria Progetti

Arata Isozaki e la sala concerti gonfiabile per dimenticare l’incubo tsunami

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Ark Nova è la prima sala da concerti del mondo a poter essere costruita e smontata nel giro di pochi minuti, grazie al gas elio utilizzato per le mongolfiere. È stata installata per la prima volta nella regione del Tohoku, a nord di Tokyo in Giappone, una delle aree più colpite dallo tsunami del marzo 2011. Tutto nasce da un’intuizione dello scultore londinese Anish Kapoor e dell’architetto giapponese Arata Isozaki. L’idea è quella di regalare una costruzione gonfiabile semplice e “folle” capace di aiutare le popolazioni colpite dalla catastrofe ad uscire dall’incubo dell’onda anomala. La musica come cura per chi ha sofferto.

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IL PROGETTO DI ARK NOVA

Il progetto prevede una costruzione gonfiabile dove il pubblico siede sospeso nell’aria. È la risposta alla paura da terremoto e tsunami per le popolazioni giapponesi. È un passo avanti rispetto ad un normale edificio antisismico e ad una semplice tensostruttura. Ark Nova è una nuvola sospesa in aria che non può essere distrutta da nessun sisma, nemmeno della portata di quello che ha innescato la crisi della centrale nucleare di Fukushima.

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Il teatro, temporaneo e trasportabile, ha la forma caratteristica e romantica di una conchiglia, o più tecnicamente di un ellissoide, una sala concerti di colore viola in grado di ospitare fino a 500 persone. Copre uno spazio di 9 mila metri cubi, privo di qualsiasi struttura interna, sorretto da una sottile membrana di poliestere trasparente. Il tutto si mantiene stabile grazie alla presenza del gas elio, pompato all’interno grazie a degli enormi ventilatori, rinfrescato mediante l’utilizzo di blocchi di ghiaccio ed in grado di resistere all’azione del vento.

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La luce filtra all’intero della struttura grazie alla permeabilità della membrana in poliestere, trasformando i raggi del sole in affascinanti fasci luminosi di colore rosa. L’apertura posta in sommità, al calare della sera, trasforma la “nuvola gonfiabile” in un’arena dall’antico sapore classico, nella quale è possibile ascoltare musica o assistere a rappresentazioni teatrali sotto un cielo stellato.

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STAGIONE CONCERTISTICA E FUTURO

Ci sono voluti quasi due anni per dare vita all’idea del teatro sospeso in aria. Ha inaugurato la sua stagione concertistica la scorsa estate con un’edizione speciale del Festival di Lucerna a Matsushima, uno dei villaggi più colpiti dallo tsunami.

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Il teatro fluttuante è aperto anche agli studenti, agli artigiani locali ed alle imprese di tutto il Giappone, diventando così una vera e propria attrazione nazionale.
“La prima reazione della gente – secondo l’architetto Makino dello studio Isozaki – è di sorpresa, come davanti ad un ufo. Poi si comprende immediatamente la sua poesia, l’idea della musica come mezzo di collegamento tra terra e cielo. Si crea così un’atmosfera indescrivibile”.

Dello stesso parere è lo scultore Kapoor: “Ci siamo spinti un bel po’. Potevamo mettere su una tenda e basta, senza problemi: ma il risultato sarebbe stato lo stesso?”

Decisamente no! Forse dal punto di vista acustico non è uno dei migliori teatri del mondo, ma la relazione che si è voluta creare con il disagio vissuto dalla popolazione giapponese, ad esempio costruendo le panche del pubblico con il legno degli alberi sradicati dalla forza del mare, è talmente forte da rendere il progetto non un capriccio estetico di un’archistar, ma un vero e proprio habitat dei sogni in grado di regalare emozioni.

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Oggi, alle porte dell’inverno, Ark Nova è stata smontata, ma il suo successo è stato tale che gli sponsor, quasi tutti stranieri, hanno già garantito finanziamenti per almeno tre anni di concerti.

Prossima tappa dovrebbe essere Fukushima. La leggerezza dell’aria e la potenza emotiva, devastante e trascinante, della musica in netto contrasto con la desolazione ed il pericolo della contaminazione nucleare. Bella sfida!

Andrea Rotondaro

Andrea Rotondaro