Wunderbugs: il padiglione ligneo che genera musica dal volo degli insetti

L’uomo passa la maggior parte del tempo a cercare di superare la natura come se questa presentasse dei limiti e non si accorge che le soluzioni che sta cercando si celano nei meccanismi naturali che un occhio attento e curioso può osservare e reinterpretare. Non è un caso che, come nel caso del padiglione in legno Wunderbugs realizzato a Roma dallo studio OFL Architecture, le migliori soluzioni tecnologiche nascono proprio da un’attenta osservazione dei fenomeni naturali.

NATURA E ARCHITETTURA SI INCONTRANO CON LA BIOMIMETICA

ARCHITETTURA E NATURA: IL CONNUBIO PERFETTO

Ma cosa succede se ad ispirarsi alla natura è l’architettura? Come si può ricreare un suono naturale per generare uno spazio suggestivo ed affascinante?

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Lo studio romano OFL Architecture nel padiglione Wunderbugs sfrutta il volo degli insetti per generare musica, grazie a questo progetto si aggiudica il premio A+Awards2015 per la categoria “Architettura+Collaborazione”. Il padiglione vede infatti la collaborazione tra diverse figure professionali quali: architetti, designers, una biologa, un tecnico del suono, un compositore ed un apicultore.

A rendere così speciale questo padiglione, installato a Roma negli spazi dei giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica per la seconda edizione del Maker Faire Europe, sono gli insetti e l’interazione tra uomo e natura.

UN PADIGLIONE IN MODULI DI LEGNO ASSEMBLABILI.

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Wunderbugs è un padiglione caratterizzato dall’unione delle forme tipiche del barocco romano rilette ed integrate dalle geometrie naturali tipiche del mondo degli insetti. Costituito da moduli in legno ripetuti, il padiglione può assumere numerose conformazioni a seconda della combinazione dei moduli stessi: 1.104 moduli ad arco, 92 rombi con fori circolari che consentono di alternare i vuoti e i pieni. Archi e rombi sono tenuti assieme da 198 nodi in legno che servono a gestire l’andamento curvilineo del padiglione, permettendo di generare spazi sempre diversi tra loro.

UNO SPAZIO FATTO DI SUONI E SUGGESTIONI.

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Ma il vero fulcro, il cuore pulsante del progetto, non è tanto la scatola quanto il contenuto. All’interno dello spazio racchiuso dal sistema modulare in legno sono presenti sei sfere trasparenti sostenute da elementi verticali in legno. Ognuna rappresenta un ecosistema interattivo con terra, piante ed insetti. All’interno sono presenti dei sensori che, grazie ad Arduino, permettono di controllare il movimento, la temperatura, l’umidità e l’intensità della luce solare in ogni singola sfera.

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Si trasforma in un vero e proprio spazio di interazione tra i visitatori e i microsistemi naturali: i dati registrati nelle sfere insieme a dei microsensori che percepiscono le posizioni dei visitatori permettono di modulare all’istante la composizione musicale che viene trasmessa all’interno del padiglione. Una sala dei suoni a cielo aperto in cui architettura e geometria, uomo e natura, grazie all’utilizzo sapiente della tecnologia, generano uno spazio sensoriale ed armonioso. 

Osservare con curiosità la natura è dunque quel valore aggiunto alla progettazione che può fornire grandi stimoli e portare a soluzioni progettuali del tutto eccezionali.

Francesca Latini

Francesca Latini Architetto

Di origini italo-francesi non poteva che essere un’appassionata di arte in tutte le sue forme: danza, musica, pittura, fotografia e architettura! Tra i banchi universitari scocca la scintilla per la tecnologia e la bioclimatica. Nel tempo libero si diletta ai fornelli e viaggia per conoscere le culture e le architetture del mondo.