Spazio espositivo perenne: si dialoga di bioedilizia ed efficienza energetica

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Alessandro Quadrelli, laureato in architettura nel 2004 a Ferrara, e Walter Giovagnoli, architetto laureato nel 1972 a Venezia, fondatore del Triarch Studio, hanno realizzato a Coriano, in provincia di Rimini, uno spazio espositivo perenne di 1685 mq. L’Ecoarea riunisce all’interno delle sue mura le tematiche, oggi più affrontate, di energia rinnovabile, bioedilizia ed efficienza energetica, offrendo molteplici convegni ed eventi.

Uno spazio espositivo creativo: il padiglione flessibile in pallet

LO SHOWROOM ECOSOSTENIBILE

Lo spazio interno è scandito, senza essere limitato da reali partizioni, in moduli standard di 3 x 6 metri che si avviluppano su se stessi in una spirale verso l’alto.

A caratterizzare lo spazio espositivo di Ecoarea determinanti sono stati gli accorgimenti della bioedilizia volti a progettare l’efficienza energetica dell’edificio.
La struttura è caratterizzata da due pelli: una esterna, in laterizio e cemento, ed una interna, in legno lamellare per evitare il surriscaldamento o una eccessiva perdita di calore sul fronte nord; l’intercapedine tra le due pelli è riempita da 23–28 cm di cellulosa insufflata. Il rivestimento lamellare abbellisce l’interno delle sale, sia sulle pareti che sulle parti strutturali a vista, e riflette la luce proveniente dal lucernario centrale.

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Le sale principali espositive sono affiancate da un bar e un ristorante, una sala conferenze con un grande foyer e un auditorium da 150 posti a sedere. La distribuzione interna degli ambienti tiene conto dell’esposizione solare dell’edificio, per garantire il miglior comfort termico, ottimizzare il controllo della luce, tramite sistemi accurati di ombreggiamento, e la ventilazione naturale, grazie al camino formato dallo spazio vuoto nel cuore dell’Ecoarea, in corrispondenza del lucernario.

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La facciata a sud è connotata di molteplici aperture, opportunamente schermate in modo da conservare energia per l’inverno, in contrapposizione con la facciata nord, molto più opaca per limitare la perdita di calore; per la facciata ovest, si è optato per la disposizione bassa delle aperture, schermate naturalmente dagli edifici e gli alberi circostanti.

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LA “STRIP” STRATEGICA

L’edificio nasce con l’intento di divenire un polo attrattivo per dimostrazioni didattiche ed eventi culturali; la committenza ha espressamente richiesto assoluta flessibilità degli spazi per permettere di organizzare stands a seconda della fruizione.

La risposta si manifesta nella formulazione di un modulo standardizzato, il quale rappresenta lo spazio espositivo più piccolo a disposizione, ripetuto in serie fino a costituire la “strip”, una striscia che si svolge a spirale a tutta altezza, ottimizzando al massimo gli spazi e definendo così la forma stessa dell’edificio.

Simona Tannino

Simona Tannino Laureata in Architettura

Adora fare fotografie, scrivere e viaggiare. Quasi quanto lo shopping! Affascinata dalle grandi metropoli, si trasferisce nella City alla ricerca di nuovi stimoli. Un suo desiderio è riuscire a conciliare le sue due grandi passioni: architettura e danza. Colleziona Lego, tra un cantiere ed una mostra d’arte. Ah, è famosa per il suo tiramisù!