Salvare il portico di San Luca a Bologna con il crowdfunding

Il portico di San Luca a Bologna esempio di una socialità solidale: raccolti per il restauro 339.743 euro, tramite crowdfunding. Sono 3796 i metri di percorso sinuoso adagiato tra le silenziose colline bolognesi, a volte dimenticato dai tanti visitatori che si accalcano nelle vie del centro storico. Un elemento iconografico importante che ha da sempre delineato lo skyline della città, rendendolo immediatamente riconoscibile già a parecchi chilometri di distanza. 

BOLOGNA: CERVELLATI E IL RESTAURO DELL'EX ORATORIO SAN FILIPPO NERI

Se siete passati negli ultimi anni per un pellegrinaggio o, più semplicemente, per farvi una passeggiata tra le 658 arcate storiche, vi sarete certamente accorti che il tempo non si è certo fermato, nonostante il sapore antico e pittoresco che il percorso emana. Pesanti e vistose crepe solcano oggi gli archi e i tamponamenti, mettendo in pericolo la sopravvivenza stessa del monumento.

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IL PROGETTO “UN PASSO PER SAN LUCA”

Ed ecco che il Comitato per il restauro del Portico di San Luca, l’associazione Ginger (Gestione Idee Nuove e Geniali in Emilia Romagna), insieme all’amministrazione comunale, hanno pensato di adottare uno strumento innovativo, in voga in molti paesi europei: il crowdfunding, letteralmente “folla che finanzia”, ovvero la raccolta di denaro tramite il web. Il funzionamento è semplice: chiunque voglia può donare una quantità di denaro, grande o piccola che sia, attraverso un pagamento online. Non importa la provenienza o le motivazioni che spingono le persone a dare un po’ del proprio prezioso denaro, né la quantità: se una formica non può portare sulle sue spalle più di una briciola, non significa che un gruppo di formiche non possano portarne un intero cesto!

In poco più di un anno il progetto “Un passo per San Luca”  ha raggiunto la quota base di 300 mila euro è stata raggiunta e, addirittura, superata l’1 Dicembre grazie al contributo di 7111 persone.

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Certamente si è trattato di un grande esempio di solidarietà verso un pezzo importante della storia di Bologna, in grado di riunire una popolazione tante volte accusata di noncuranza verso i suoi monumenti. San Luca e i suoi portici non sono solo un monumento, ma anche un cammino di mobilità lenta lungo il percorso che riscopre scorci mozzafiato della città, in cui l’automobile viene abbandonata, in favore di un camminata in salita, o, per i più coraggiosi, di una sfida in bicicletta. In 15 minuti di corsa allenata è possibile, dal Meloncello, attraversare questo paesaggio cha varia e piega, rispettando le curve di livello collinari, fino a scorgere la croce in legno che segna l’arrivo alla chiesa di San Luca.

DA NEW YORK A BOLOGNA, POTERE ALLE PERSONE

Lo strumento del crowdfunding è potente, con una storia profonda che va oltre il concetto moderno di applicazione nel mondo web. Si ritiene, infatti, che già nell’800 si siano verificati simili episodi di solidarietà: la rivista “The World” organizzò una raccolta fondi per raccogliere i 150 mila dollari mancanti per costruire il piedistallo e mettere in posa la Statua della Libertà, o gli Irish Loan Fund che raccoglievano credito contro la povertà diffusa del popolo irlandese. E non bisogna andare tanto lontano per scoprire altri esempi sul territorio italiano, perché lo stesso portico di San Luca, iniziato nel 1677, fu portato avanti grazie al contributo della popolazione, che trasportò in un lungo passamano mattone per mattone fin sul Colle della Guardia.

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Ieri come oggi, il restauro e la manutenzione di un bene storico, sociale ed identitario sono forse il più alto esempio di sostenibilità condivisa: il manutenere è il primo passo per la valorizzazione e per l’utilizzo dell’architettura, che è un cammino virtuoso verso la conservazione contro l’usura e la distruzione. E il coinvolgimento della popolazione, anche con un piccolo gesto monetario, è il primo passo verso la responsabilizzazione e la consapevolezza che una società si rispecchia anche nella qualità del suo costruito e nella sua capacità di renderlo sempre attuale e stabile nonostante il passaggio del tempo.

Perché in fondo sostenibilità è anche sostegno e solidarietà.

Saveria Boulanger

Saveria Boulanger Architetto

Di origini franco-italiane, trascorre il suo tempo conciliando il dottorato di ricerca in architettura e l’amore per la lettura, il teatro e i gatti. Viaggia in treno tra il basso ferrarese e il cesenate. Ama gli autori ottocenteschi, cucinare ricette dal mondo e scrivere articoli e bozze di romanzi.