• scritto da Angela Crovace
  • categoria Progetti

Parcheggio Morelli. A Napoli un multipiano nell’antica grotta del Chiatamone

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Pregi e critiche ad un intervento che trasforma l’antica grotta del Chiatamone a Napoli, in un parcheggio. Chiaia è uno dei quartieri centrali di Napoli, definito il ‘salotto buono’ della città ed è assiduamente frequentato sia di giorno che di notte per i suoi numerosi negozi, gli spazi culturali, i locali notturni ma è decisamente povera di spazi per la sosta ed il parcheggio degli autoveicoli, da cui invece è invasa in tutte le ore della giornata. Il Piano Urbano Parcheggi del 1996 vieta la realizzazione di parcheggi interrati nel centro della città, mentre li autorizza solo nelle aree periferiche con l’intento di alleggerire il traffico nelle zone storiche. Ma ciò non avviene e per questo da anni residenti e commercianti della zona attendono risposte al loro bisogno di posti auto.

LA STORIA DELLA GROTTA DEL CHIATAMONE
Dopo aver superato una serie di difficoltà, soprattutto legislative, un partenariato tra pubblico e privato ha fornito risposte a queste esigenze: il 3 Marzo 2011 è stato inaugurato il centralissimo Parcheggio Morelli, ricavato in una delle numerose cavità del sottosuolo napoletano, la grotta del Chiatamone.

Ma la sfida che hanno dovuto affrontare i progettisti non è stata facile perché questo vuoto ha alle sue spalle una storia millenaria, è un contenitore di memoria e di arte, un’attrattiva per geologi e storici.

Pare che anticamente qui si venerasse il culto del dio Mitra, che sia diventata anche una cava per l’estrazione del tufo e nel 1600 acquedotto a servizio della zona di Pizzofalcone, difatti si possono tuttora vedere i pozzi dai quali ci si riforniva. A questa rete di cunicoli e cisterne si agganciò nel 1853 il Tunnel Borbonico (un progetto dell’architetto Enrico Alvino su commissione del Re Ferdinando II di Borbone) per consentire una facile fuga in caso di sommosse popolari dal Palazzo Reale verso il mare. Diventato un rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale, un deposito giudiziario di auto e moto negli anni ’50 e ’60, una discarica di rifiuti e macerie, è stato abbandonato negli ultimi 40 anni.

“Fin dal primo momento abbiamo sentito la responsabilità di affrontare il progetto del parcheggio non soltanto sotto il profilo puramente funzionale, bensì cercando di valorizzare lo spazio della caverna. L’idea era quella di restituire la caverna alla città come spazio urbano fruibile.”

Questo il commento di uno dei progettisti, l’architetto Felipe Lonzano, unico ‘straniero’ in un’équipe tutta napoletana.

IL PARCHEGGIO MORELLI
E difatti il parcheggio Morelli non è semplicemente un garage. All’interno della cava è stata realizzata una struttura in cemento armato che si articola in 7 livelli collegati da una rampa circolare e da ascensori in vetro, 4 piani sono destinati a 210 box auto e 3 a 215 parcheggi ad orario. E’ presente inoltre un noleggio di biciclette a motore, un servizio di car sharing ed un autolavaggio ecologico.

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IL VUOTO NEL VUOTO
Ma in questo ‘vuoto’ è stato creato un altro ‘vuoto’, l’agorà, la piazza centrale, uno spazio alto 40 metri da destinare a vari usi, principalmente culturali. Un lavoro in cui antico e nuovo convivono, le necessità odierne si sposano con la storia, la funzionalità con l’arte. E c’è l’intenzione di inserire l’arte contemporanea nell’opera così come è già stato fatto nella nuova linea metropolitana ed in altre operazioni urbane. In questa occasione il Tunnel Borbonico è stato restituito ai cittadini anche grazie ai volontari dell’Associazione Borbonica Sotterranea che hanno liberato i percorsi da montagne di macerie e rifiuti riportando alla luce le antiche vetture, moto, biciclette del deposito giudiziario.

STABILITA’ E SICUREZZA
Nel sottosuolo napoletano sono state censite 850 cavità sotterranee da conoscere ed eventualmente consolidare per evitare dissesti e voragini. Il parcheggio Morelli non corre ora questo rischio perché è stata realizzata un struttura portante infinitamente rigida in grado di sostenere la cava. Oltre alle normali precauzioni antincendio, un dispositivo elettronico percorre continuamente un circuito collocato sul soffitto dei vari piani rilevando qualsiasi inizio d’incendio ed estinguendolo immediatamente.

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LE CRITICHE
Non sono mancate le critiche al Morelli, ad esempio il prezzo del posto auto troppo alto – 4 euro l’ora – o la trasformazione di un luogo storico in uno spazio di sosta per le auto, ma effettivamente è un’opera che migliora la vivibilità urbana ed è anche bella (l’European Parking Association gli ha assegnato il titolo di parcheggio più bello d’Europa 2011) e che presto sarà imitata in altre zone della città, a cominciare dalla vicina Piazza Vittoria.