Il futuro di Genova, città compatta e sostenibile secondo il nuovo PUC

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Genova come esempio virtuoso di città compatta, che minimizzi il consumo di suolo “costruendo sul costruito”: queste le linee guida del Progetto Preliminare del nuovo PUC (Piano Urbanistico Comunale), adottato nel dicembre 2011 ai sensi della L.U.R. n. 36 del 1997, e messo a punto con la collaborazione dell’architetto Renzo Piano e dell’urbanista inglese Richard Burdett. È iniziato così, il percorso formale per

giungere all’approvazione del Progetto Definitivo del P.U.C.

5 OBIETTIVI STRATEGICI
Il nuovo piano individua 5 obiettivi strategici:

  1. Costruire sul costruito. Riqualificazione del tessuto storico esistente piuttosto che espansione con edilizia di nuova costruzione, e potenziamento energetico e funzionale dell’edilizia non storica.
  2. Fermare il consumo di suolo. In seguito all’alluvione del 4 novembre 2011, il piano mostra una rinnovata sensibilità verso i temi legati alla risorsa suolo ed alla cementificazione, e quindi assetto idrogeologico, riduzione della pericolosità e del rischio idraulico.
  3. Sì al trasporto pubblico. La mobilità sostenibile è incentivata attraverso l’uso del mezzo di trasporto pubblico e a basso impatto ambientale a svantaggio di quello privato: il trasporto su ferro sarà integrato da quello su gomma, mentre l’uso dell’autovettura sarà scoraggiato dalla possibilità di usufruire di posteggi di interscambio a basso costo collocati in periferia.
  4. Rinnovare il rapporto città–mare. Alla nuova accessibilità e fruibilità, anche visiva, del litorale, fa da supporto la mixité funzionale dell’area portuale che abbia, tra gli altri, l’obiettivo di creare nuove opportunità di lavoro.
  5. Proteggere la rete ecologica. Una massiccia conversione a verde degli spazi aperti si affianca alla volontà di delineare percorsi di cucitura tra “linea verde” (di demarcazione tra costruito e territorio rurale, che dal 2021 sarà inedificabile) e “linea blu” (linea di costa), dove collocare i futuri interventi di riqualificazione. La connessione riguarderà anche il verde urbano ed extraurbano, con l’obiettivo di valorizzare e preservare la rete ecologica.

PROGETTI STRATEGICI DA POTENZIARE
I progetti strategici da potenziare entro il 2021 sono:

Nodo genovese, punto strategico della rete ferroviaria nazionale e internazionale in quanto polo di interscambio fra il sistema portuale e ferroviario. Obiettivi del progetto sono il potenziamento e la riorganizzazione dell’offerta lungo la fascia costiera e la Val Polcevera, separando il traffico metropolitano e regionale da quello viaggiatori veloce e merci.
Terzo valico, linea ferroviaria ad Alta Velocità ed Alta Capacità in progettazione dal 1991 che unirà la città di Genova a quelle di Milano e Torino.
Metropolitana di superficie.
–Prolungamento di lungomare Canepa.
Navibus.

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Schematizzando gli obiettivi del piano, emerge che all’attenzione delle autorità comunali vi sono lo sviluppo economico delle infrastrutture, l’organizzazione spaziale della città con un accento particolare all’immagine urbana e la difesa del territorio rurale e della qualità ambientale dei borghi. I Sistemi Territoriali vedono protagoniste la Val Varenna, la Val Polcevera, Monte Fasce e torrente Nervi per il loro valore ambientale, la Val Chiaravagna come ambito da riqualificare, il centro antico per il suo valore storico, ed il sistema centrale dei Forti come area protetta locale.

A partire dagli anni ’90 la città di Genova ha vissuto episodi di rigenerazione urbana che hanno interessato il waterfront del porto storico: la creazione di spazi per il tempo libero ha messo al primo posto turismo e cultura come attrattori urbani. Il porto antico è una parte del porto della città attualmente destinata principalmente a centro turistico, culturale e di servizi. L’area interessata, detta “area expo”, è stata restaurata dall’architetto Renzo Piano in occasione dell’esposizione mondiale del 1992: ricordiamo il celebre Acquario e la “bolla” di Piano, una struttura sferica in acciaio e vetro progettata per il G8 del 2001, che ospita al suo interno un ambiente tropicale ricostruito tra piante e piccoli animali. Ebbene, la presenza del porto ha da sempre posto problemi di integrazione con le realtà urbane esistenti – problematiche amplificate dalla complessità orografica del territorio – come l’inquinamento dovuto al traffico dei mezzi pesanti e l’impatto ambientale legato al potenziamento delle infrastrutture. Tuttavia il problema della qualità della vita non riguarda solo le aree costiere ma anche le zone periferiche ed i quartieri di edilizia residenziale pubblica: di qui la necessità di una pianificazione a grande scala che si faccia interprete delle esigenze delle comunità, e che sia improntata ai principi della “pari dignità, della leale collaborazione e del reciproco concorso” tra Regione e amministrazioni locali, auspicati dalla stessa legge urbanistica regionale.

Non basta. L’intenzione di rendere la posizione della “linea verde” inamovibile entro il 2021, appare in linea con i propositi dell’ultimo Consiglio dei Ministri che ha approvato un disegno di legge quadro per limitare il consumo di suolo e valorizzare le aree agricole, risorsa inestimabile del paese. «Negli ultimi 40 anni la superficie agricola è passata da 18 a 13 milioni di ettari, con una perdita pari alla somma dei territori di Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna», ha affermato il Presidente Monti, che ha ricordato gli effetti nefasti di questa piaga tutta italiana, sia sulla filiera agro–alimentare – con l’effetto che la produzione non riesce a soddisfare il fabbisogno nazionale – sia sul paesaggio e sugli assetti idrogeologici.

Non vi sono dubbi che il progetto soddisfi pienamente i principi della progettazione urbana sostenibile. L’augurio è che non si verifichi quello iato tra fase progettuale e fase realizzativa che in molti casi ha finito con il vanificare gli sforzi propositivi degli stakeholders, tra lungaggini burocratiche e conflitti di interesse.








Barbara Brunetti

Barbara Brunetti Architetto

Architetto e dottoranda in Restauro, viaggia tra la Puglia e la Romagna in bilico tra due passioni: la ricerca accademica e la libera professione. Nel tempo libero si dedica alla lettura, alla grafica 3d, e agli affetti più cari. Il suo sogno nel cassetto è costruire per sé una piccola casa green in cui vivere circondata dalla natura.