La chiesa che rispetta l'ambiente e la storia locale

La chiesa di S. Giovanni e S. Felice in Felline a Salerno, nasce da un progetto dello studio Centola&Associati e Overtel, finanziato dal CEI per dare ai limitrofi quartieri di Torrione e Sala Abbagnano una nuova chiesa, in sostituzione di quella esistente ormai fatiscente e impossibilitata ad accogliere adeguatamente i fedeli. La volontà del gruppo di progettisti è di realizzare un edificio moderno nel totale rispetto dell'ambiente circostante e della storia locale. Sarà un edificio a basso consumo energetico, CO2 neutral, bassi costi di gestione e tanti servizi per gli utenti.

L'intervento riguarda non solo la chiesa ma anche la riqualificazione urbana dello spazio pubblico adiacente definendo, attraverso la chiesa, un nuovo luogo di aggregazione dotato di alberature, arredi urbani, servizi sociali e nuovi punti di incontro, ponendo l'attenzione sull'architettura come avvenimento sociale e culturale, in grado di dare ai fedeli nuovi spazi per la vita religiosa, ma allo stesso tempo nuovi spazi urbani per la cittadinanza.

L'attuale parcheggio viene completamente trasformato in luogo di aggregazione verde: la piazza-sagrato ospiterà infatti ulivi, cipressi e un gruppo di palme. Oltre 250 nuove alberature andranno a potenziare la zona verde, vegetazioni autoctone e tipiche della zona mediterranea in cui sorge, arbusti e prato rustico in gramigna su tutta l'area libera, pavimentazione ecologica drenante ed illuminazione Led nella piazza pubblica che ospiterà porticati, un piccolo anfiteatro e spazi di incontro. Una piazza botanica fruibile praticamente da tutti in qualsiasi momento della giornata, che diventa così la porta attrezzata del Parco del Galiziano, garantendo una miglior vivibilità dell’area verde rigenerata.

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La parte edificata della nuova chiesa, che corrisponde al solo 9% dell’area di intervento, è pensata per minimizzare l’impronta al suolo del progetto. Posizionati ad ovest della piazza-sagrato, l’aula liturgica dalla forma a stella di circa 840 mq, che può ospitare fino a 300 fedeli, e l’oratorio, sono disposti su due livelli sovrapposti, consentendo così di risolvere il dislivello naturale di 5 metri, ad oggi impraticabile, trasformandolo in spazio fruibile. La forma e l’orientamento sono studiati per ottenere un ottimo comfort interno, garantendo illuminazione e ventilazione naturale anche al piano inferiore. A est della piazza si trova la casa canonica che ospita l’accoglienza per i fedeli, le aule per la catechesi e i depositi, collegata all’aula liturgica tramite una pensilina.

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Strategie bioclimatiche e selezione dei materiali

La nuova chiesa ecosostenibile risponde ad un’attenta progettazione bioclimatica, prevedendo l'uso di materiali, tecniche e lavorazioni legate alla tradizione del Sud, in particolar modo alla Campania. Vengono privilegiati sistemi bioclimatici passivi, un idoneo orientamento e ventilazione naturale. Quest’ultima è garantita all'interno dalla presenza di un camino di ventilazione e dalla presenza di aperture contrapposte posizionate a seconda dei venti estivi dominanti.

I principali materiali utilizzati sono il cemento armato per la struttura portante principale, legno lamellare per la struttura della copertura e le strutture in elevazione, tamponature massive isolate con materiali naturali o di riciclo.   

Un importante esempio dell’innovazione del progetto della chiesa ecosostenibile di Salerno è la scelta dell’involucro costituito da un cappotto isolante che permette di fare a meno degli impianti di raffrescamento e riscaldamento.

Inoltre la finitura delle tamponature esterne è realizzata con vernici fotocatalitiche che, secondo le stime, sottoposte alla luce purificano l'aria riducendo l’inquinamento al pari di un bosco di 100mq di alberi ad alto fusto. 

L’involucro è una reinterpretazione del bugnato storico in basalto o piperno di palazzi e chiese campane. Le fasce modulari di conglomerato composito alleggerito, cemento, inerti di lava, lapilli e pomice su scocche di polistirolo o poliuretano, permettono di ottenere un effetto visivo ed estetico finale che vuole richiamare i colori della città di Salerno e delle zone vulcaniche campane, esprimendo così una spiccata sensibilità locale oltre che ambientale.

Francesca Latini

Francesca Latini Architetto

Di origini italo-francesi non poteva che essere un’appassionata di arte in tutte le sue forme: danza, musica, pittura, fotografia e architettura! Tra i banchi universitari scocca la scintilla per la tecnologia e la bioclimatica. Nel tempo libero si diletta ai fornelli e viaggia per conoscere le culture e le architetture del mondo.