Autocostruzione a Senigallia: le mani per vivere insieme

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Le mani per vivere insieme è il progetto di autocostruzione associata ed assistita realizzato dalla Provincia di Ancona e dal Consorzio ABN Network Sociale di Perugia e dal Consorzio Solidarietà di Senigallia, grazie ad un finanziamento del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, che ha permesso la realizzazione di 20 alloggi ecosostenibili nel Comune di Senigallia, in località Cesano, destinati per il 50% a cittadini comunitari e per il 50% a cittadini extracomunitari.

Le mani che intendono vivere insieme sono quelle di cittadini di varia origine, selezionati tramite un bando pubblico e costituitisi in cooperativa che, in virtù del prestito a fondo perduto diretto di 125mila euro ottenuto dalla Provincia, hanno potuto successivamente accedere ad un mutuo di 2milioni e 752mila euro, erogato da Banca Popolare Etica in preammortamento, e che dunque essi hanno iniziato a pagare solo dopo aver iniziato ad abitare le case.

La partecipazione attiva, l’interculturalità, la cooperazione e la consapevolezza del lavoro comune per la raggiunta dell’obiettivo condiviso sono state le caratteristiche motrici dell’intero processo, realizzatosi e concretizzatosi in tempi brevi.
Ponendo a disposizione il proprio tempo libero per la realizzazione di abitazioni che sarebbero diventate di proprietà, gli autocostruttori hanno potuto, lavorando fianco a fianco per diversi mesi, realizzare un’unità di vicinato coesa e compatta grazie alla quotidianità della conoscenza ed alla creazione di strette relazioni di collaborazione, finalizzata alla realizzazione del comune obiettivo di “metter su” casa.

Le chiavi dei 20 appartamenti sono state consegnate sabato 17 novembre 2012 alle 9 famiglie italiane e 11 famiglie di immigrati (albanesi, polacchi, ucraini, iraniani, algerini, cinesi) di Senigalliache le hanno costruite con le proprie mani e con le proprie forze nel tempo record di 15 mesi, battendo sul campo le più rosee aspettative.
Il video di Rai Parlamento rende chiara e significativa l’esperienza di interculturalità e condivisione realizzata da queste famiglie.

Gli alloggi sono costituiti da quattro blocchi architettonici, ognuno con cinque appartamenti; ogni blocco si compone di due corpi ad L. Ciascun appartamento si sviluppa su un unico piano, con alcune differenze nella ripartizione interna delle superfici, che consentono di ottenere soluzioni con unità da 65mq, da 103mq o da 116mq. Ognuno dei 4 blocchi ha un’area di pertinenza esterna, in cui trovano ubicazione posti auto privati, oltre al giardino, un pergolato e scale di accesso agli alloggi al primo piano.
Realizzati secondo i principi della bioedilizia, gli edifici rispondono efficacemente a parametri di sostenibilità ambientale, collocandosi in Classe energetica B per la certificazione nazionale, Itaca2 per i parametri regionali.

La struttura esterna, ben rispondendo all’esigenza di rendere non particolarmente complesse le operazioni da svolgersi in cantiere da parte di manodopera non specializzata, è stata realizzata in poroton, con isolamento in Eps, con facilità di montaggio e buona resa del risultato finale. Gli impianti, autonomi per problemi di spazio, sono costituiti da caldaie a condensazione e pannelli solari termici per acqua calda sanitaria; gli elementi di distribuzione sono pannelli radianti a pavimento, con ridotta incidenza dei costi di funzionamento dell’impianto, una volta effettuata la posa in opera. Gli infissi utilizzati, in legno con vetro camera basso emissivo, consentono un contenimento della dispersione energetica ed un maggiore efficientamento delle unità abitative. Il recupero ed il riuso delle acque piovane per uso non potabile viene realizzato attraverso l’alimentazione di sciacquoni, aree esterne o per il lavaggio delle auto.

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Il Presidente del Consorzio ABN, Andrea Corcontento, sostiene queste pratiche esemplari con grande stima, ed auspica una buona diffusione delle stesse sul territorio, per incrementare interventi di dimensione sociale oltre che urbana: “Gli autocostruttori, riuniti nella cooperativa “Le mani per vivere insieme”, rappresentano un nuovo modo di pensare e praticare le politiche abitative e le politiche migratorie, consentendo alle fasce di popolazione che non hanno la possibilità economica di rivolgersi al libero mercato di accedere al diritto alla casa attuando in parallelo un processo di integrazione tra cittadini italiani e cittadini migranti che dimostra che la convivenza è un percorso possibile che va assecondato.“

Ivana Fasciano

Ivana Fasciano Architetto e Designer

Inventiva a 360°, trova nell’architettura la valvola di sfogo per il suo estro creativo. Adora progettare ville immerse nel verde. L’arte, la musica ed i viaggi le danno la carica per imbattersi ogni giorno in una nuova avventura.