Il nuovo, sorprendente Apple Store ipogeo apre le porte a Milano

Il nuovo Apple Store di Milano è ipogeo

A Milano esiste un lungo percorso sotterraneo che va da Corso Vittorio Emanuele e conduce verso Piazza San Babila. Alla fine degli anni '50 tale tunnel ipogeo ha ospitato diverse sale cinematografiche fra le quali anche il celebre Cinema Apollo - progettato dall'architetto Lodigiani, la cui moglie è la proprietaria dell’immobile - chiuso appena l’anno scorso e che era servito da un parcheggio (anch'esso sotterraneo) al di sotto dell’attuale piazza del Liberty. Parte di questo spazio ha da poco ripreso vita ospitando un nuovo e sorprendente Apple Store ipogeo. 

apple store piazza milanoSfruttare il principio degli ambienti ipogei artificiali che non sprecano nuovo spazio per le lottizzazioni del soprassuolo e usano i vuoti del sottosuolo per la realizzazione di attività di vario genere; questo è ciò che si è deciso di fare con la riqualificazione delle vecchie sale cinema sotterranee, realizzate durante il dopoguerra sfruttando le voragini create dai bombardamenti del 1943-45, per il nuovo store realizzato per la Apple da Foster + Partners.

Il nuovo (e primo in Italia) flagship store Apple non è soltanto un luogo dedicato al commercio. Inaugurato lo scorso 26 Luglio, l'Apple Store è già uno spazio da vivere.
L'accesso è simile a un anfiteatro scenico, con una scalinata che conduce in ampi spazi multimediali che richiamano il precedente uso di questi luoghi deputati agli spettacoli. La scelta della piazza milanese deriva dal fatto che essa risulta essere, oltre che centrale in una città che ospita numerose attrazioni culturali e colossi commerciali, anche tenuta in ottimo stato e curata negli spazi circostanti.

L'apple store in Piazza Liberty a Milano

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L'idea di riutilizzare spazi esistenti senza crearne di nuovi è il cuore della sostenibilità del progetto dell'Apple Store ipogeo. Questo criterio implica non cementificare ulteriore spazio urbano, non realizzare ulteriori involucri edilizi disfacendone di vecchi, non impattare sull’aspetto di una piazza con nuove strutture ingombranti che potrebbero alterare lo stesso concetto di piazza.

Il progetto è stato pensato su misura per Milano, vista come una città da vivere a 360 gradi, fra spettacoli e avvenimenti di ogni tipo. Nel nuovo Apple Store sarà infatti possibile ospitare eventi e il primo sarà il Milan Series a settembre durante il quale saranno ospitati 21 artisti locali che condivideranno la loro visione sul futuro creativo del capoluogo lombardo.

Acqua e trasparenze: la leggerezza dell'involucro

Trattandosi di uno spazio suggestivo per natura e con quella componente di fascino che è propria dei luoghi del cinema i progettisti di Foster + Partners hanno voluto ricreare un effetto scenico: i getti d’acqua sono alti fino a otto metri e, percorrendo la scala in pietra e metallo che porta sotto la superficie della piazza, sembra di passare attraverso due pareti di acqua. Un gioco di prospettive e visuali si ha anche nell’arena sottostante in cui la fontana è costituita invece da un velo d’acqua che dà l’impressione che questa provenga dal livello superiore.

Inoltre il richiamo all'acqua è dato anche dall'accesso al negozio attraverso il parallelepipedo vetrato che più va verso il sottosuolo e più sembra trasformarsi in un involucro d'acqua: questo elemento, con la sua trasparenza, si inserisce nell'ambiente esterno senza ostruire le visuali nella piazza.

Il volume in cristallo ricoperto di acqua dell'Apple Store di Milano

La scala dell'Apple Store ipogeo di Milano

La scala di accesso all'Apple store di Milano

La pareti d'acqua lungo la scala dell'Apple store di Milano

La scelta dei materiali è stata accurata: sia per la piazza che per gli interni degli spazi di vendita è stata utilizzata beola grigia dell’Ossola per un totale di circa 3.500 mq di superficie di pavimenti e rivestimenti; questo materiale è una particolare pietra dal colore grigio chiaro puntinata di bianco e nero e disposta con la sezione di taglio orizzontale sui pavimenti e verticale sulle pareti, in modo da dare l’effetto di profondità della struttura rivestita.

Al di sotto della scalinata della piazza si sviluppa lo spazio di esposizione e vendita in perfetto stile "Apple”: minimal nelle forme ed essenziale nei colori .

I materiali per gli espositori e i banconi sono il classico legno chiaro naturale abbinato alla pietra locale beola mentre per arricchire l'ambiente interno sono stati usati otto imponenti alberi di ficus, così da riprodurre all'interno dell'Apple Store un giardino.

Lo spazio ipogeo dell'Apple Store di Milano

Gli espositori in legno dell'Apple store di Milano

Dal punto di vista mediatico è assodato che un intervento urbano legato all'impero della “mela morsicata” ha comunque un riscontro importante. Citando una celebre massima “che se ne parli bene o male non importa purché se ne parli”.

Ciò che appare invece tangibile è la restituzione di uno spazio urbano al centro storico della città: se pur acquisito da un privato, esso resta fruibile come se fosse pubblico. E questo è l'approccio che ha guidato l’investimento da parte dei privati sul patrimonio da riqualificare, troppo spesso abbandonato dal Pubblico per mancanza di fondi.

Angela Ahrendts, Senior Vice Presidente responsabile di Apple Retail, dichiara: "Bisogna far evolvere l’esperienza che si offre nei negozi, perché nel mondo digitale ci sarà sempre un modo più veloce ed economico di acquistare".

Affinché l’evoluzione del commercio digitale si avveri occorrono figure sulle quali investire, a cominciare dai commessi fino agli esperti di marketing: ecco che con l’apertura di questo nuovo centro della Apple si son creati 230 nuovi posti di lavoro nell'Apple Piazza Liberty. Considerato che in tutto il mondo sono oltre 70.000 le persone coinvolte negli Apple Store nelle varie mansioni e che solo a Milano le app legate al sistema operativo iOs contano 25.000 unità di personale dalle professionalità più disparate, si comprende quale possa essere l’impatto positivo a livello economico e lavorativo, nei limiti ovviamente dei requisiti specifici richiesti per le diverse posizioni occupazionali e del tipo di contratto offerto.

Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.