• scritto da Salvatore Moscariello
  • categoria Progetti

La Tate Modern di Herzog & de Meuron si amplia e diventa sostenibile

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Le Olimpiadi del 2012 ci sembrano ancora lontane, ma Londra, città organizzatrice dei Giochi, ha già iniziato a rifarsi il look. La città è un cantiere aperto e nomi illustri dell’architettura hanno presentato diversi progetti ambiziosi in fase di realizzazione. Uno dei più interessanti prevede la trasformazione della Tate Modernla galleria d’arte moderna e contemporanea. La galleria risiede dal 1995 in una vecchia centrale elettrica dismessa negli anni ’80, quando il crescente prezzo del petrolio la rese antieconomica. La riconversione dell’edificio a museo, fu affidata allo studio di architetti svizzeri Herzog & de Meuron e nel 2000 la Tate Modern venne inaugurata. L’enorme numero di visitatori, 4 milioni in ogni anno (il museo d’arte moderna più visitato) ha superato di molto le aspettative e la galleria non riesce a far fronte a tanta richiesta.

E’ previsto, perciò, un ampliamento dell’edificio che arricchirà la galleria di altri 5000 mq di spazi espositivi che prevederanno nuove sezioni quali cinema e fotografia. Il progetto della Tate Modern 2, è stato nuovamente affidato allo studio Herzog & de Meuron e prevede tra gli altri obiettivi quello di realizzare una struttura ecosostenibile.

La nuova area espositiva è una piramide di vetro che consentirà l’illuminazione interna. La forma della costruzione ed i materiali impiegati assicurano condizioni di comfort interno, un consumo di energia ridotto del 54% e una produzione di anidride carbonica del 44% in meno rispetto a quello che gli attuali regolamenti edilizi prevedono. La Tate Modern 2 assorbirà gran parte del suo fabbisogno energetico dai trasformatori EDFE dell’adiacente Casa Switch, energia che altrimenti andrebbe persa.

Il nuovo edificio sarà quindi un modello di sostenibilità ambientale, e stabilirà nuovi parametri di riferimento per i musei e gallerie nel Regno Unito.