Il primo stadio in legno progettato da Zaha Hadid Architects

La Forrest Green Rovers, prima squadra di calcio interamente vegana, sarà anche la prima ad avere uno stadio ad emissioni zero firmato dallo studio Zaha Hadid Architects. La struttura, quasi completamente in legno, verrà realizzata a Stroud, in Inghilterra, e sarà il fulcro di un eco parco di 100 acri: più di 400 mila metri quadrati di verde, campi da gioco e strutture multidisciplinari accessibili al pubblico.

La firma per il nuovo stadio in legno è quella di Zaha Hadid Architects (ZHA) che ha già all’attivo lavori similari come l’Aquatics Center per le Olimpiadi di Londra 2012 e L’Arena stadium per la FIFA World Cup nel 2022 in Qatar.

La sostenibilità come filo conduttore del progetto

Il progetto è stato fortemente voluto da Dale Vince, presidente del team inglese e fondatore di Ecotricity, compagnia principale fornitrice di energia verde della Gran Bretagna. L’uomo, che ha fatto della lotta all’inquinamento la sua missione, voleva una struttura sportiva che riducesse al minimo le emissioni.

Numerosi sforzi sono stati impegnati nel tempo per rendere sostenibile lo stadio esistente ma c’era una grossa limitazione di fondo: semplicemente non era stato concepito per essere rispettoso dell’ambiente.

Durante il ciclo di vita di uno stadio infatti, circa i ¾ delle emissioni di carbonio derivano proprio dalle materie prime con cui è realizzato; il legno è una sostanza non solo naturale ma soprattutto a ridotto contenuto di carbonio, il più basso tra i materiali da costruzione. Per tale motivo la struttura del nuovo stadio sarà quasi totalmente in legno, primo caso nel suo genere: “abbiamo cominciato con un foglio bianco e ci spingeremo più oltre di chiunque altro: questo sarà davvero lo stadio di calcio più verde al mondo”.

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Il progetto dello stadio in legno di Zaha Hadid Architects

Il nuovo stadio avrà una capienza di 5000 spettatori, ampliabile a 10.000 senza ulteriori lavori e quindi costi di costruzione. La struttura portante in legno, le travi a sbalzo della copertura e la facciata ventilata saranno tutte realizzate in legno ecologico. Lo stretto passo degli elementi strutturali scandisce l’intero progetto; non si tratta solamente di una scelta formale ma della volontà di realizzare in legno elementi di solito fatti in acciaio o calcestruzzo, ovvero tribune e solette.

La copertura del complesso sportivo sarà costituita da una membrana trasparente in grado di minimizzare l’impatto del nuovo stadio con il paesaggio circostante; dal punto di vista funzionale, tale elemento eviterà che spettatori e giocatori siano colpiti da un’ombra troppo marcata e permetterà all’erba del campo di crescere omogeneamente.

La posizione di ogni seduta è stata studiata per offrire la migliore visuale possibile dell’intera area di gioco e rendere l’atmosfera accogliente, soprattutto nei giorni di gara, con lo stadio pieno di spettatori.

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Entrambi impegnati a perseguire l’obiettivo comune della sostenibilità, quella tra il club inglese dei Forrest Green Rovers e lo studio ZHA può essere definita come una fortunata joint venture; il risultato finale, come affermato dal Direttore di Zaha Hadid Architects- Jim Heverin, è frutto della combinazione “tra la ultime ricerche su materiali e tecniche costruttive e un nuovo approccio alla progettazione” e permetterà di costruire­­­­ “un’architettura più ecologica ed inclusiva”.

Il concorso di progettazione dello stadio sostenibile

Il progetto dello stadio in legno per i Forrest Green Rovers costituisce un’ottima ripartenza per lo studio ZHA che, il 31 marzo 2016, ha vissuto la scomparsa della sua fondatrice, la Dame Zaha Hadid.

Proprio lo stesso mese è stato pubblicato il bando per la progettazione del nuovo stadio del team inglese; alla gara hanno risposto studi di progettazione da tutto il mondo, tra cui Svezia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti.

Gli oltre 50 partecipanti sono diventati nove a maggio, durante la prima selezione, e due ad agosto: Glenn Howells Architects e Zaha Hadid Architects. Ai finalisti, entrambi londinesi, sono stati concessi due mesi per sviluppare il concept iniziale. L’esito conclusivo è arrivato a novembre; si è trattato di una scelta difficile, vista l’elevata qualità dei due progetti. La proposta di GHA, seppure non vincitrice, ha comunque favorevolmente impressionato il presidente dei Rovers tanto che egli ha dichiarato di voler collaborare con il gruppo di architetti per qualche progetto futuro.

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Sicuramente non mancherà occasione visto l’ambizioso masterplan dell’Eco parco promosso da Electrolicity. Il complesso sostenibile prevede un investimento di 100 milioni di sterline e comprenderà anche una riserva naturale. Metà sarà costituito da strutture sportive all’avanguardia di cui faranno parte il nuovo stadio in legno, campi di allenamento sintetici, strutture polivalenti aperte al pubblico e un centro di ricerca scientifica per lo sport.

La restante parte sarà “la zona di affari” con uffici commerciali e unità per la piccola industria, tutte costruite seguendo le tecnologie e i criteri progettuali della bioarchitettura; questo polo avrà le potenzialità per offrire 4000 posti di lavoro. Proprio quest’ultimo aspetto è ciò che più affascina il direttore di Zaha Hadid Architects: il progetto non ambisce solo a creare una nuova casa per i Green Rovers ma uno spazio per l’intera comunità. Lo stadio e l’eco parco rappresentano un contributo alla città non solo nei giorni di partita ma tutti i giorni dell’anno.

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A dicembre 2019 il progetto del primo stadio al mondo interamente in legno, progettato da Zaha Hadid Architects, ha ricevuto il via per l'inizio dei lavori.
Si tratta della seconda volta che i progettisti richiedono l'approvazione. La prima il progetto è stato respinto con richiesta di cambiamenti incluso l'incremento della superficie permeabile a verde intorno allo stadio per compensare per la superficie impermeabile costruita. Ora che i cambiamenti sono stati incorporati nel nuovo progetto, i lavori possono finalmente partire. 

  • crediti fotografie © VA. Gentile concessione di Zaha Hadid Architects
Vanessa Tarquini

Vanessa Tarquini Ingegnere edile-architetto

Razionale e puntigliosa, ama la progettazione a 360° e si concede per hobby sporadici viaggi mentali. Salutista, pratica regolarmente yoga e sfrutta la sua passione per la corsa per ordinare le idee. Nel tempo libero si perde in escursioni tra le montagne abruzzesi.