R4House: la casa delle 4R riutilizza, ricicla, recupera e ragiona

Le abitazioni R4 sono due prototipi realizzati da Luis de Garrido, architetto tra i massimi esponenti dell’architettura sostenibile in Spagna. Sono abitazioni che cercano di conciliare economicità ed ecologia tentando, al contempo, di creare un linguaggio in grado di fornire i mezzi espressivi ad un nuovo tipo di architettura.

CASE MODULARI: LA SIP M3 AD ALTA EFFICIENZA E BASSO IMPATTO

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La composizione delle facciate e degli interni di R4House mostrano un esempio di ciò che Luis chiama "la bellezza dell'imperfetto".  Obiettivo è creare oggetti belli, armonici e attraenti, e allo stesso tempo ottimizzare l'utilizzo di materiali e di pannelli mantenendoli nel formato in cui escono dalla fabbrica per far sì che si adattino perfettamente ad un determinato oggetto architettonico. Il risultato è sorprendentemente attraente.

Le case sono un esempio di come si possano utilizzare in architettura materiali riciclati, superutilizzati e recuperati.

MA PERCHÈ R4HOUSE?

Il nome R4 House è dovuto al fatto che per il progetto del complesso di case si sono tenute in conto le quattro "erre" della sostenibilità:

R come Riutilizzo

Riutilizzare materiali già impiegati per costruire alcune parti dei prototipi ha il doppio vantaggio di diminuire l’energia utilizzata nel processo di costruzione e di evitare la produzione di residui.

Va poi aggiunto che le case sono state realizzate in modo che tutti i materiali impiegati possano essere riutilizzati. È molto significativo che si sia pensato all’intero ciclo di vita del manufatto e non solamente alla fase realizzativa.

R come Recupero

I rifiuti possono rivelarsi molto utili, soprattutto se trasformati mediante processi industriali o buoni metodi progettuali. In questo modo un processo produttivo, normalmente molto inquinante come quello edilizio, può abbattere il suo impatto ambientale rigenerando scarti che altrimenti finirebbero in discarica.

R come Riciclo

Se materiali già impiegati non possono essere né riutilizzati né riciclati una terza via consiste nel riciclarli, modificandone, attraverso processi industriali, caratteristiche fisiche, chimiche o meccaniche. Scegliendo attentamente imprese che rispondano a precisi disciplinari ecologici si può essere sicuri che l’energia impiegata per il processo di riciclo sia inferiore a quella utilizzata per produrre lo stesso materiale dai suoi costituenti di base.

R come Ragionamento

È senza dubbio l’elemento principale della buona progettazione; nel contesto di un’attività economica trainante come l’edilizia sono ancora diffusi metodi produttivi poco sostenibili, con maggiore focalizzazione sul profitto piuttosto che su una soddisfacente interazione tra le necessità economiche e quelle ambientali.

L’architettura sostenibile obbliga a ripensare tutto il processo edilizio attivandosi per diminuire le emissioni nocive, il consumo energetico, i costi di gestione e mantenimento e l’ottimizzazione dell’utilizzo dei materiali impiegati.

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LE CARATTERISTICHE PIÙ IMPORTANTI DI R4HOUSE

La struttura portante è realizzata con container navali dismessi, questo sistema permette di realizzare spazi flessibili, ricollocabili ed economici. La costruzione modulare risulta estremamente adattabile a seconda delle diverse esigenze degli acquirenti facendo della casa, al contrario del solito, un organismo dinamico.

Il progetto bioclimatico mira ad annullare il consumo energetico. Per ottenere questo risultato si sono messi in campo diversi accorgimenti:

  • Orientamento studiato nel dettaglio.
  • Presenza di una doppia pelle con camera ventilata.
  • Isolamento ecologico.
  • Pannelli solari e fotovoltaici.
  • Sistemi di controllo solare passivi con vetri serigrafati.
  • Sistema di distribuzione dell’aria fresca attuato mediante captatori eolici e condutture al di sotto dei pavimenti galleggianti.

La progettazione bioclimatica ha permesso di ottenere ottimi risultato senza l’ausilio di impianti. D’estate l’aria fresca viene incanalata negli ambienti attraverso condutture poste al di sotto dei pavimenti. Il cortile centrale, come nei taqtabush ha anch’esso il compito di distribuire l’aria calda d’inverno e quella fresca d’estate; la stessa aria calda fuoriesce per mezzo dell’effetto camino.
Un altro mezzo per evitare il surriscaldamento è fornito da schermi in zinco e vetri serigrafati. D’inverno l’orientamento a sud permette di usufruire degli apporti solari. L’isolamento e l’inerzia termica elevata, in questo caso, impediscono un’eccessiva dispersione di calore.
Un’osservazione va fatta sul sistema di ricircolo dell’aria: sarebbe infatti stato più conveniente, anche se meno economico, predisporre captatori eolici in grado di orientarsi nella direzione dei venti dominanti e un sistema di scambio geotermico. Inoltre un sistema a pompa di calore con recuperatore entalpico avrebbe potuto migliorare la qualità dell’aria e impedire dispersioni di calore.

Per aumentare l'inerzia termica del prototipo, l’architetto ha scelto di predisporre una copertura verde zincata.

In inverno il tetto si raffredda meno rispetto ad un tetto tradizionale, mentre in estate il caldo è assorbito parzialmente dallo strato vegetale, che, si raffredda per mezzo dell’evaporazione dell’umidità in esso contenuta.

Grazie al sistema di costruzione a secco e al progetto minuziosamente studiato in ogni sua parte, non si producono residui. In effetti gli unici rifiuti consistono negli imballaggi dei materiali utilizzati. Il montaggio a secco prevede che gli elementi siano assicurati gli uni agli altri per mezzo di viti e fascette; questo fa si che terminato il suo ciclo di vita l’edificio possa essere smontato e le sue parti costituenti possano venire utilizzate per la costruzione di un’altra struttura.

Gli isolanti utilizzati: lana di pecora, canna e lino sono i più ecologici a nostra disposizione, non contengono alcuna sostanza nociva all’ambiente o alla salute, sono traspiranti, biodegradabili e totalmente rinnovabili.

Luis de Garrido ha ideato anche nuovi pannelli sandwich in vetro, isolanti e trasparenti. Le intercapedini di venti vetri camera sono state colmate con resti di vetro colorato triturato, lana colorata di pecora, canne colorata, polietilene e biglie usate, il risultato è un pannello che sorprende sia per la sua capacità isolanti, sia per le sue interessanti possibilità estetiche.

Si è scelto di installare un sistema di riscaldamento radiante ad alto rendimento sistemandolo al di sotto del pavimento. Questo sistema lavora con temperature molto più basse rispetto a quelli tradizionali, il che permette di risparmiare un quantitativo di energia pari al 20%. Bisogna poi dire che il tutto è alimentato da un complesso di pannelli solari termici di ultima generazione, quindi l'energia consumata è esclusivamente di origine naturale.

L'illuminazione della casa è stata realizzata con un sistema intelligente che integra lampade a basso consumo energetico e led. Si utilizzano anche pareti di vetro trasparente retroilluminate, e plak'up di un materiale con caratteristiche intermedie rispetto a ceramica e vetro.

Le funzioni della casa sono controllate tramite tecnologia EIB BUS. EIB è l’acronimo di European Installation Bus, è uno standard tecnologico aperto, elaborato dalla EIBA, società composta da grandi aziende del settore della home e building automation. Può essere implementato su diversi mezzi di trasmissione come doppino, powerline, ethernet, infrarossi e radiofrequenza.

La casa dispone di un nuovo sistema di cucina modulare e riconfigurabile. Sono stati disegnati 4 moduli differenti: cucina, lavandino, alimentazione e forno. Questi 4 moduli includono elettrodomestici ad alta efficienza energetica Miele e possono scorrere sul pavimento per mezzo di pattini di feltro.
Il frigorifero è stato dotato di porte trasparenti che permettono di vedere l'interno prima di aprirlo, in modo da ridurre al massimo il consumo energetico. Alcuni mobili della casa sono realizzati interamente ed esclusivamente in cartone piegato; nonostante il materiale possa apparire inusuale l’arredamento è molto funzionale, in più, una volta venuta meno la sua utilità può essere riciclato o smaltito senza recare danno.

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L'estetica differente e inusuale si deve sia ai materiali con cui è costruito il prototipo, sia alle sue caratteristiche bioclimatiche e funzionali. Come si è precedentemente detto, questo tipo di struttura tenta di definire un linguaggio nuovo che si adegui alle necessità e comunichi un nuovo modo di progettare volto all’integrazione delle nuove tecnologie ecocompatibili.

Come ultima caratteristica, il costo; è evidente che il basso costo è una delle caratteristiche più importanti del prototipo. Di fatto, esso può servire come modello per risolvere problemi di alloggio in situazioni di emergenza, di installazioni temporanee o di limitate possibilità economiche.

L’abitazione più grande, con una superficie di 150 mq ha un costo di costruzione di 60.000 euro, quella più piccola (30 mq) uno di 12.000 euro.

Gli usuali metodi di progettazione basati su moduli precisi, corrispondenze esatte, allineamenti perfetti e dimensioni stabilite a priori hanno generato una gran mole di scarti nel tentativo di adattarsi alle scelte dell'architetto.

Nelle condizioni attuali non ci si può più permettere un simile atteggiamento. Ecco allora che architetti attenti ai problemi del nostro tempo, come Luis de Garrido hanno ideato nuovi sistemi costruttivi che pongono al centro l’adattabilità e l’ottimizzazione del ciclo di vita dei materiali.

Quanto finora detto concorrerà a realizzare architetture probabilmente meno perfette ma moralmente più vicine ai tanto ammirati canoni di bellezza e bontà costruttiva.

Riccardo Zerbinati

Riccardo Zerbinati Architetto

Torinese DOC, fanatico di bioclimatica, sogna di diventare docente di innovazione tecnologica. Preciso e puntiglioso, ama progettare edifici green e proporre interventi di riqualificazione. Sognatore tecnico e creativo, appassionato di fotografia, vorrebbe trascorrere la maggior parte della sua vita viaggiando.