Progettare una casa che duri nel tempo. Che materiali usare?

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A Nyborg, in Danimarca, gli architetti di Copenhagen Leth & Gori hanno progettato la “Brick House” utilizzando blocchi di argilla a vista e legno compensato grezzo per creare un interno originale e materico, garantendo alla casa poca manutenzione per durare nel tempo. La “Brick House” nasce dalla realizzazione di un’iniziativa “Case Mini–CO2” dell’organizzazione filantropica denominata “Realdania” che aveva come obiettivo quello dicostruire sei abitazioni a prezzi accessibili e a basso impatto di CO2 a Nyborg, ciascuna progettata da un architetto diverso e ognuna partendo da un approccio differente al tema della sostenibilità.

Il progetto di Ecocasa: l’abitazione in legno a basso impatto e classe A

L’idea vincente di Leth & Gori è stata quella di pensare a un edificio a un piano concepito per durare 150 anni ed essere esente da manutenzione almeno per 50 anni, attraverso l’utilizzo di un unico materiale traspirante per la struttura: l’argilla.

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Immaginare una casa viva, che respira, recuperando le antiche tecniche costruttive tradizionali degli inizi del ventesimo secolo, è stata la strada percorsa dagli audaci progettisti. Le pareti esterne sono costituite di mattoni, mentre all’interno e in alcune posizioni strategiche da coibentare sono stati disposti blocchi argilla.

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La struttura, semplificata al massimo dal punto di vista costruttivo, fa ricorso a un minimo utilizzo di giunti con il preciso scopo di evitare problemi al microclima interno, di manutenzione e prolungando più possibile la vita dell’abitazione.
Le pareti e il soffitto in compensato sono state trattate con un sigillante a protezione UV per preservare il suo colore sopra i blocchi di argilla, che sono rimasti a vista.

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L’idea di arrivare a costruire una casa che fosse capace di essere mantenuta senza trattamenti ha spinto i progettisti a rivolgersi verso materiali che, potenzialmente, non avessero bisogno di nessuna pittura per essere completi.
La casa ha un grande spazio comune di 136 mq composto da cucina–soggiorno–pranzo, con ampie vetrate a tutta altezza esposte a sud, a est e a ovest, in modo da portare più luce possibile alle tre camere e al bagno.

Anche l’arredamento è disegnato e realizzato nei minimi dettagli: originali sono le soluzioni per la panchina all’ingresso e la scarpiera, l’armadio che nasconde il frigorifero e la scrivania incorporata che consente di avere un comodo studio nella zona living.

La falda spiovente è un chiaro riferimento alle case tradizionali danesi e, grazie al volume aperto, è possibile apprezzarne l’ampiezza entrando in un ambiente di quasi sette metri nel punto più alto.

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Il tetto acuto, inoltre, richiede molta meno manutenzione e crea un effetto particolare: l’osservatore è accolto, entrando dalla facciata esterna, in uno spazio piccolo e segreto che si trasforma, inaspettatamente, in un locale ampio e alto.

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Disegni e modello: © Leth & Gori

Pannelli fonoassorbenti in carta e legno

nel tetto aiutano a diminuire l’effetto eco e gli stessi blocchi di argilla e la malta di calce contribuiscono ad assorbire il suono.
Il riscaldamento a pavimento garantisce un buona temperatura interna anche nei mesi invernali.
Rivisitando materiali e recuperando antiche soluzioni, i progettisti hanno dimostrato quanto la ricerca e lo studio siano le basi per proporre nuovi modelli di casa sostenibile.

Lucia Terenziani

Lucia Terenziani Architetto

Si perde passeggiando nei borghi storici e nelle città, le piace cogliere istantanee e scorci dimenticati. Vive e lavora a Parma, dove progetta e ri-progetta spazi. Ama leggere, scrivere, visitare musei, immergersi nei boschi e interrogarsi sulle possibilità dell’abitare in armonia con se stessi e la natura che ci circonda.