Il padiglione inglese per l’Expo 2015: la nuova sfida per il Regno Unito

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In occasione dell’Expo di Milano 2015, il Regno Unito si prepara a superare il successo di Shanghai nel 2010, durante il quale il proprio padiglione risultò il più fotografato, recensito e visitato di tutti, nonostante le esigue dimensioni di appena 10x15 metri. La sfida è stata accolta dall’artista Wolfgang Buttress, che ha realizzato per l’esposizione italiana il concept del padiglione BE, un nome dal duplice richiamo linguistico: il verboto be (essere), a sottolineare l’identità dell’uomo, e la somiglianza con la parola bee (ape), icona di operosità e immagine stessa del Padiglione britannico.

Il padiglione degli Emirati Arabi firmato da Foster

IL PADIGLIONE RONZANTE

Wolfgang Buttress, l’artista ideatore di Hive, l’alveare virtuale, come lui stesso l’ha definito, nonché vincitore del Kajima Gold Award in Giappone per la sua opera “Space”, in occasione dell’Expo 2015 collaborerà con lo stilista Paul Smith per il design del padiglione, sotto la supervisione dello studio di architettura Simmonds, per quanto riguarderà la struttura in acciaio e la pelle luminosa dell’involucro.

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I sei milioni di sterline, saranno impiegati per dar vita ad un intrigante gioco di luci in movimento, che riprenderanno il volo di un ape vera e lo proietteranno su maglie di led vibranti e pulsanti.
Il designer ha definito il concept come un’esperienza immersiva, un padiglione capace di parlare tutte le lingue del mondo, di interagire col pubblico e di essere riutilizzato al termine dell’evento.

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La grande sfera dorata in acciaio, sarà collocata all’interno del lotto S27, vicino all’incrocio tra il Cardo e il Decumano, di fronte il “Future Food District”; il visitatore si troverà a vivere l’esperienza di passeggiare in un alveare vivo, pulsante e ronzante, dentro cui perdersi, accendendo all’unisono tutti e cinque i sensi, avvolti dai profumi dei campi britannici.

IL SUCCESSO DI SHANGHAI

Il Seed Pavilion, il padiglione inglese per l’esposizione di Shanghai firmato da Thomas Heatherwick, era composto di 70.000 travi in resina traslucida, lunghe circa 7,5 m, e racchiudeva al suo interno un seme proveniente da ogni parte del mondo, per un totale di 250.000 semi.

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Il padiglione ottenne la medaglia d’oro, nel 2010, per il clamore ottenuto e per l’ingente quantità di visitatori, circa 7 milioni di persone.

Simona Tannino

Simona Tannino Laureata in Architettura

Adora fare fotografie, scrivere e viaggiare. Quasi quanto lo shopping! Affascinata dalle grandi metropoli, si trasferisce nella City alla ricerca di nuovi stimoli. Un suo desiderio è riuscire a conciliare le sue due grandi passioni: architettura e danza. Colleziona Lego, tra un cantiere ed una mostra d’arte. Ah, è famosa per il suo tiramisù!