La nuova biblioteca universitaria di Aberdeen: polo culturale sostenibile

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É stata inaugurata lo scorso settembre la Sir Duncan Rice Library, nuova sede della Biblioteca universitaria di Aberdeen, in Scozia, progettata dal gruppo Schmidt Hammer Lassen Architects (strutture a cura di Arup & Partners). L’edificio è il risultato di una competizione internazionale svoltasi nel 2005, e si distingue per la qualità del progetto e delle soluzioni architettoniche sostenibili.

LA PRECEDENTE QUEEN MOTHER LIBRARY E IL PROGETTO DELLO SPAZIO URBANO
Il nuovo edificio è adiacente al sito sul quale sorgeva la precedente biblioteca universitaria (del 1965), intitolata alla Regina Madre e demolita nell’aprile scorso in quanto ormai inadatta a rispondere adeguatamente alla crescente domanda di spazi più accoglienti e tecnologicamente efficienti per lo studio e la lettura. Il terreno sul quale essa si trovava è stato comunque inglobato nel progetto dello spazio urbano della nuova biblioteca, e costituisce un ulteriore elemento di relazione tra l’Università e la città intera, diventando una nuova piazza pubblica.

IL PROGETTO DELLA BIBLIOTECA
La biblioteca si sviluppa su un’area di 15.500 metri quadrati e serve una comunità di circa 14 mila studenti, ospitando 1200 posti per la lettura, archivi, collezioni storiche ed una sala lettura per libri rari. L’edificio (9 livelli più seminterrato) si erge a partire da un solido basamento rivestito di pietra locale, mentre lungo il perimetro esterno della hall una fascia vetrata costituisce l’elemento di raccordo con il blocco dei livelli destinati alla consultazione e alla lettura.

L’esterno, un austero parallelepipedo dalle facciate di cristallo, contrasta con l’atrio di ingresso a tutta altezza, che costituisce l’elemento di connessione fra i diversi livelli dell’edificio, ed è generato da bucature ad andamento sfalsato dei solai, secondo un movimento organico che genera un volume cavo spiraliforme, in contrappunto a quello esterno cubico, a sua volta frammentato da fessure verticali a linee spezzate. La luce penetra, oltre che dalle strette ma continue fessure poligonali in facciata, anche da un lucernario sul tetto. L’ingresso, attrezzato con area caffè e relax, ospita eventi collettivi come mostre e seminari legati alla lettura, rendendo la biblioteca universitaria un polo di attrazione culturale per l’intera comunità cittadina.

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SOSTENIBILITÀ
Progettato per minimizzare nel lungo periodo i costi energetici e di gestione, l’edificio ha ottenuto la certificazione BREEAM con valutazione eccellente, per la qualità e la varietà delle strategie sostenibili adottate. Le facciate sono costituite da pannelli isolanti e vetri ad alte prestazioni, i quali consentono l’ingresso abbondante della luce, limitando così il consumo di quella artificiale e riducendo al contempo le dispersioni di calore. I sistemi di ventilazione sono studiati per ottimizzare il fabbisogno energetico, così come i pannelli fotovoltaici posti sulla copertura.

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L’acqua piovana è raccolta e riutilizzata per gli scarichi dei servizi igienici. Inoltre lo studio della sostenibilità si estende anche al progetto dello spazio circostante l’edificio: oltre alla presenza di aree alberate e per la sosta di persone disabili, l’università sta lavorando alla previsione di nodi di scambio per mezzi di trasporto verdi o collettivi e facilitazioni per il personale, come docce per chi si reca al lavoro in bici. Inoltre, prima della demolizione della vecchia biblioteca, sono state riciclate e recuperate decine di tonnellate di materiali (vecchio mobilio, metallo e legno).

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SCHMIDT HAMMER LASSEN ARCHITECTS
Il gruppo viene fondato nel 1986 in Danimarca, e attualmente ha uffici ad Aarhus, Copenhagen, Londra e Shangai. Lo studio progetta soluzioni che coniugano attenzione verso il valore qualitativo dello spazio, l’aspetto emozionale e la sostenibilità.







Matilde Fagotto

Matilde Fagotto Architetto

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