Una “maison” sostenibile in legno alle porte di Parigi

Maison-Sostenibile-e

Chi si occupa di arte sa che spesso bastano pochi essenziali elementi combinati assieme con criterio per fare la differenza. In architettura ciò è altrettanto vero, specialmente se il materiale impiegato è il legno, il materiale sostenibile per eccellenza e il più versatile in assoluto. La forma non basta infatti a definire un buon progetto, e al cosa va abbinato sempre il fatidico come. Materia e tecnologia sono scelte fondamentali, dalla cui sceltadipende in larga parte l’esito finale.

Un’architettura sostenibile parte dunque da tutti questi presupposti necessari, ma non ancora sufficienti: il grande salto di qualità è fare in modo che tutte le scelte progettuali ricadano sull’ambiente senza offenderlo, depredarlo, o consumarlo in modo irreparabile.

Nella città di Antony, nel pieno della regione dell’Île–de–France, è stato realizzato da pochi mesi il progetto dell’atelier Djuric–Tardio: un interessante edificio monofamiliare ecosostenibile, interamente in legno; che con i suoi due piani fuori terra raggiunge i 12 m di altezza e occupa una superficie edificata complessiva di 286 m². Costo complessivo 650.000 €.

LA PROGETTAZIONE INTELLIGENTE DELLA MAISON
Il design è semplice, pulito, modulare, l’organizzazione spaziale flessibile: i due grandi spazi che definiscono la pianta sono stati studiati per offrire la possibilità di fondersi in un unico grande spazio comune. Una progettazione intelligente permette alla casa di vivere e sincronizzare il suo respiro con quello delle stagioni: la zona giorno a piano terra è pensata per aprirsi totalmente verso il giardino esterno in estate e viceversa chiudersi e raccogliersi attorno al focolare durante l’inverno. Pareti scorrevoli in legno al piano terra e al primo piano danno la possibilità di organizzare lo spazio a seconda delle esigenze, creando a piano terra un ufficio/biblioteca altamente flessibile e al primo piano una zona relax che all’occorrenza può diventare un vero e proprio cinema domestico. Ben sfruttata è la luce naturale grazie alle ampie vetrate deliberatamente sovradimensionate e ai lucernari studiati appositamente per massimizzare l’apporto solare e ridurre così al minimo l’impiego di luce artificiale e i relativi consumi elettrici. D’estate l’eccessivo irraggiamento viene adeguatamente filtrato da schermature lignee, pergolati oltre che dai semplici ma sempre efficaci tendaggi. Affacciato a Nord, il fronte su strada è una composizione che combina assieme finestre e specchi, su cui i narcisistici alberi del giardino proiettano il loro riflesso, amplificando visivamente il verde e movimentando la facciata quando soffia il vento. Il prospetto Sud si apre invece completamente verso l’esterno con un grande balcone al primo piano, ampie vetrate e una veranda in corrispondenza della cucina aperta sul giardino.

IL PERGOLATO LIGNEO IN SOMMITA’
Una soluzione particolarmente interessante che merita la nostra attenzione è il pergolato ligneo alla sommità dell’edificio: la sua particolarità consiste nel sembrare a tutti gli effetti un tetto incompleto, arrivato alla collocazione degli arcarecci ma ancora in costruzione. Con questa brillante soluzione progettuale si è ottenuto il duplice vantaggio di rispettare l’archetipo del contesto residenziale circostante, mantenendo così intatto il ritmo e l’armonia dei tetti a doppia falda del fronte urbano (un pergolato piano avrebbe reso l’edificio una nota stonata e fuori luogo, o come dice certa critica “si sarebbe inserito provocatoriamente nel contesto”) e al contempo non rinunciare al vantaggio di un terrazzo attrezzato non solo a solarium, ma anche ad orto sospeso. Non un “semplice” tetto giardino (elemento in verità complesso), quanto piuttosto un “terrazzo vegetale”, con la possibilità per gli abitanti della casa di autoprodursi un piccolo ma soddisfacente quantitativo di frutta o verdura, utilizzando il pergolato come struttura per la crescita di rampicanti, inverdendo ancora di più l’edificio.

IL SISTEMA TECNOLOGICO INNOVATIVO
Dal punto di vista tecnico è un edificio innovativo che utilizza un sistema costruttivo a pannelli prefabbricati in legno, assemblati in appena due settimane. Provate a chiudere il cantiere di un edificio in calcestruzzo armato in due settimane: non ci riuscirete. L’utilità indubbia di un cantiere rapido, oltre ad abbattere i costi di costruzione riduce di molto anche i disagi (specialmente in un quartiere densamente popolato come in questo caso).

Maison-Sostenibile-f

Il legno impiegato, sebbene la scelta a km 0 sarebbe stata più apprezzabile, è stato importato dalla Finlandia, acquistandolo da una cooperativa di piccoli selvicoltori privati certificati, ed è stato utilizzato tanto per la struttura, quanto per isolante (fibra di legno), parquet e rivestimento della facciata, eliminando completamente i ponti termici predisponendo una corretta stratigrafia del pacchetto murario e ricorrendo a sistemi efficaci di giunzione dei pannelli (i vari strati della muratura sono tenuti insieme senza colle o altri prodotti della chimica di sintesi, grazie ad un innovativo sistema di collegamenti in legno). Le pareti risultano dunque a bassissima trasmittanza termica, rendendo il sistema di riscaldamento a pavimento quasi superfluo. Coibento ergo sum.

Un altro accorgimento che i progettisti hanno avuto è stato predisporre un sistema di canalizzazione e raccolta dell’acqua piovana, utilizzata per gli scarichi e l’irrigazione del giardino, ottenendo il duplice vantaggio ambientale ed economico che il risparmio idrico comporta.

L’architettura sostenibile, non fa mai male ripeterlo, deve essere pensata per rispettare l’equilibrio energetico e ambientale dell’ecosistema, in modo che il bilancio energetico e l’impronta ambientale siano quanto più prossimi allo zero. L’impiego di risorse rinnovabili e l’alta efficienza stanno prendendo sempre più piede nella progettazione architettonica, complice una committenza diventata sensibile a questi temi, forte di una nuova coscienza ecologica che in tempi di crisi veste i panni del necessario, non più solo dell’eticamente corretto.

Photo by Clément Guillaume Photographe – PARIS












Alberto Grieco

Alberto Grieco Architetto

Frequentando una signora chiamata Storia, ha scoperto che l’architettura bio-eco-ecc. non ha inventato Nulla©, ed è per questo che perde ancora tempo sui libri. Architetto per vocazione; tira con l’arco, gira per boschi, suona e disegna per vivere. Lavora nel tempo libero per sopravvivere.