• scritto da Angela Crovace
  • categoria Progetti

Madrid Rìo: da autostrada urbana a parco, un progetto di riqualificazione sostenibile

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Sono molte le amministrazioni pubbliche europee che negli ultimi decenni hanno dotato le proprie città di tunnel destinati alla mobilità automobilistica sotterranea nell’intento di risolvere il fatidico problema del caos cittadino provocato dalle autovetture. Ad esempio la città di Oslo è attraversata da una strada sotterranea che ha alleggerito molto il traffico in superficie liberando nello stesso tempo spazio esterno che ora è fruibile da pedoni,

ciclisti e mezzi pubblici. A Dublino, anche se sono stati abbattuti 100 alberi durante i lavori di scavo, ne sono stati poi ripiantati 40.000 nelle aree trasformate in parchi. Anche negli Stati Uniti la città di Boston ha realizzato un tunnel urbano lungo 12 chilometri e percorso ogni giorno da 230.000 veicoli, riqualificando la zona superiore e utilizzando impianti di ventilazione per filtrare lo smog, riducendolo così notevolmente.

L’AUTOSTRADA URBANA DA SOTTERRARE

L’amministrazione comunale madrilena ha deciso perciò di indire un concorso di idee per sotterrare un tratto della M–30, un’arteria molto trafficata della circonvallazione cittadina, riqualificare le aree sovrastanti e soprattutto bonificare il Rìo Manzanares, il fiume che attraversa Madrid e a cui la tangenziale corre parallela. L’intervento riguarda una zona della città che, anche se abbastanza centrale e ad un passo dal Ponte Segovia, dal Palazzo Reale e dalla Cattedrale Almudena, era un po’ abbandonata a se stessa ed altamente inquinata dalle 250.000 vetture che ogni giorno percorrevano la M–30.

700.000 persone vivevano a diretto contatto con questa autostrada, le finestre delle loro abitazioni distavano da essa anche solo 5 metri essendo così costretti a sopportare tutti gli inconvenienti facilmente immaginabili come fumi, polveri sottili, rumori. Il vincitore del concorso di idee per il Madrid Rìo è un pool di architetti formatosi appositamente per questo progetto – l’Equipe M–Rìo costituito dallo studio Burgos&Garrido, lo studio Porras&Lacasta, lo studio Rubio&Alvarez Sala e lo studio olandese esperto di paesaggismo West8 – che ha elaborato un master plan costituito da 47 sottoprogetti di giardini, parchi, viali, piazze, ponti, bar, ristoranti,centri culturali.

DA AUTOSTRADA A PARCO: IL PROGETTO MADRID RIO
Dallo scorso giugno, mese in cui il faraonico progetto del parco Madrid Rìo è stato terminato ed inaugurato, tutto questo non c’è più. Ora il tratto della M–30 che tagliava la città è stato sepolto sottoterra ed al suo posto c’è un parco lungo 10 km con viali alberati, giardini, pinete, frutteti, piste ciclabili, campi di calcio, tennis, pallamano, piste per pattinare, skate park, piste per il ciclismo estremo, canottaggio, canoa, bar, ristoranti, aree gioco per bambini, spazi per disabili, vasche, giochi d’acqua e perfino ‘la playa’, una spiaggia urbana desiderata fortemente dai bambini madrileni invitati a disegnare il loro parco ideale.

Il Salòn de Pinos è un nuovo viale in cui sono stati piantati 8.000 alberi di pino, il ciliegio invece è l’elemento base di progetto dell’Avenida de Portugal, l’Huerta de la Partida è la moderna interpretazione del frutteto con alberi di fico, mandorlo, melograno, il Matadero è il vecchio mattatoio restaurato per diventare un centro culturale, i Ponti de Segovia, de Toledo e De La Reina sono stati recuperati ed altri nuovi sono stati costruiti, i Ponti Gemelli, il Ponte ad Y e l’Arganzuela Bridge, il ponte elicoidale in acciaio progettato da Dominique Perrault.

UN PARCO SENZA OSTACOLI
E’ infatti uno spazio destinato soprattutto ai bambini, agli anziani ed ai disabili, è aperto e accessibile a tutti, non ci sono ostacoli o impedimenti, gli autobus hanno il pianale ribassato, la segnaletica è tattile, visiva e sonora e ci sono aree specifiche per i diversi gradi di disabilità, oltre a parcheggi esterni con numerosi posti auto per portatori di handicap.

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LE EMISSIONI EVITATE
L’intero progetto interessa un’area di più di 120 ettari, largo mediamente 25 metri, in cui sono stati piantati più di 33.000 nuovi alberi di 47 specie diverse, quasi 500.000 arbusti di 38 specie, con un prato verde esteso 210.000 m2, un parcheggio sotterraneo con 1000 posti auto, prevedendo che nei prossimi 20 anni 60.000 tonnellate di CO2saranno assorbite da queste piante, particolare di non poca importanza in una città come Madrid che ha subito negli ultimi 30 anni un aumento della temperatura media di 2,2°C.

Le emissioni di gas, particolati, polveri sottili possono essere aspirate e filtrate facilmente nei sotterranei, senza rilasciarli poi nell’atmosfera. Nonostante ciò gli ambientalisti non vedono di buon occhio questa soluzione infrastrutturale perché comunque è un incentivo all’uso dell’automobile e portatore di traffico nelle zone di entrata ed uscita dai tunnel. I sottopassaggi di Oslo e Marsiglia possono essere percorsi solamente pagando un pedaggio, soluzione che permette di regolare il flusso veicolare ma soprattutto di ripagare l’elevatissimo investimento iniziale e coprire poi i costi di gestione, mentre il Comune di Madrid potrebbe rischiare il collasso visto che per realizzare i lavori – costati 4 miliardi di euro– ha chiesto un forte finanziamento (pubblico all’80%), contraendo così un debito per i prossimi 35 anni.

Un video sul progetto del Madrid Rìo

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Il Madrid Rìo unisce altre zone verdi della città come El Pardo ed il Getafe ma soprattutto ricuce la parte settentrionale di Madrid con quella sud–orientale che la M–30 aveva separato, restituendo nello stesso tempo il Rìo Manzanares alla sua città.

L’acqua è l’elemento fondamentale nel ridisegno del waterfront madrileno ed il fiume acquista in quest’ottica centralità ed importanza, anche in considerazione dei notevoli problemi di siccità di Madrid non solo perché le precipitazioni sono scarse ma anche per i suoi 29 campi di golf che consumano acqua quanto una città di 100.000 abitanti.

Il progetto Madrid Rìo ha ottenuto vari premi tra cui il ‘Premio di disegno urbano e paesaggistico internazionale’ del Comitato Internazionale dei Critici di Architettura (CICA) ed il premio ‘Green Good Design’ dall’Ateneo di Chicago.