Dare forma e dimensione all’involucro partendo dalla sua funzione: l’Endesa Pavillon

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Endesa Pavillon è un padiglione realizzato in funzione dell’energia e delle necessità dettate dal luogo e dal clima, che vuole proporsi come esempio per una nuova via progettuale non dettata da scelte formali e stilistiche, ma solo dalle effettive necessità costruttive ed energetiche, per garantire comfort e risparmio. Un edificio intelligente, simbolo di una nuova generazione di progettisti in grado dicontrollare ogni possibile variazione tecnica e costruttiva.

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IL PROGETTO DELL’ENDESA PAVILLON

L’edificio è stato realizzato tramite una collaborazione tra l’Istituto di Architettura Avanzata della Catalogna – Iaac e l’Endesa, la principale società elettrica spagnola, in occasione della Smart City Expo World Congress, svoltasi a Barcellona nel 2012.
Sorge sulla Banchina del Porto Olimpico, ed è impossibile non notarlo, con la sua forma sfaccettata decisamente inusuale, il involucro in legno accostato alle grandi vetrate ed i pannelli fotovoltaici.

Il progetto del padiglione nasce dall’idea di dare forma e dimensione all’involucro partendo dalla sua funzione, dalle necessità impiantistiche, dalla posizione geografica e dalle caratteristiche climatiche del luogo, dalle condizioni di comfort che si desidera garantire internamente.
La particolare facciata dell’Endesa Pavillion infatti è formata da elementi modulari, la cui disposizione favorisce la captazione solare, l’illuminazione, la ventilazione, l’isolamento e l’ombreggiatura.

Il tutto è stato studiato con vari software in grado di controllare e calibrare ogni aspetto progettuale, per non lasciare nulla al caso. Tale sistema è adattabile a qualsiasi ambiente, e vuole essere di esempio come nuovo modo di progettare. Ovviamente, cambiando località, e input progettuali il risultato sarà differente; differente rapporto tra superficie trasparente/opaca, differente quantità di moduli FV, differente forma delle facciate, differente quantità di isolamento termico e sistemi di aperture, ecc...
Ogni parametro è variabile, ed è proprio questo che rende innovativo ed estremamente in linea con le più attuali necessità di risparmio energetico ed economico, questo esperimento; non si rischiano errori e sprechi.

LA STRUTTURA E I TEMPI DI CANTIERE

Il padiglione ha una struttura in legno, interamente prodotta su misura da una fabbrica Spagnola in sole tre settimane; una volta arrivati in cantiere gli elementi sono stati assemblati in una settimana, e nelle due settimane successive sono stati montati i pannelli fotovoltaici, gli impianti, i serramenti, e tutte le finiture, per una durata complessiva di 3 settimane. Un cantiere decisamente breve.

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La scelta del legno ha garantito la possibilità di realizzare elementi su misura in tempi rapidi, e con una spesa inferiore rispetto ad altre soluzioni strutturali. In cantiere non ci sono stati sprechi, ed ogni processo è stato prestabilito in base alle necessità di montaggio, rendendo il tutto più rapido e sicuro.

LE FACCIATE

Il volume dell’Endesa Pavillion si sviluppa longitudinalmente lungo l’asse nord–ovest/sud–est ed ognuna delle quattro facciate è stata progettata in base all’orientamento.
Il fronte sud–ovest è quello maggiormente illuminato durante il periodo estivo e per questo risulta il più complesso; i vari elementi sporgenti garantiscono un’area captante maggiore, grazie alla quantità di superficie disponibile su cui applicare i pannelli FV rispetto ad una semplice facciata piana. Anche l’inclinazione e la profondità di questi moduli aggettanti è stata scelta accuratamente, in base alla necessità di minimizzare l’ombra portata degli uni sugli altri, garantendo comunque l’ombreggiatura interna nei momenti più caldi della giornata.

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La facciata sud–est è uno dei lati corti, con la maggior quantità percentuale di superficie vetrata; la sua dimensione permette la captazione solare tramite i moduli FV nelle prime ore del giorno, sia in estate che in inverno, e allo stesso tempo favorisce l’illuminazione degli ambienti interni da luce diretta soltanto durante i mesi più freddi, mentre durante i mesi più caldi, grazie ai moduli esterni, impedisce l’ingresso della radiazione solare.

Le facciate nord–ovest e nord–est sono maggiormente opache, con moduli esterni poco sporgenti, per evitare le dispersioni.

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L’ENERGIA

Grazie agli elementi modulari sui prospetti che hanno il ruolo di supporto strutturale all’impianto fotovoltaico, studiati di modo da ottimizzare l’apporto solare durante ogni momento della giornata e dell’anno, l’edificio è autosufficiente ed arriva a produrre oltre il proprio fabbisogno energetico: 120 kWh/giorno contro i 20 kWh/giorno di cui necessita anche durante i giorni più caldi durante i quali è usato un sistema di climatizzazione con pompa di calore. Inoltre, sul retro dell’edificio è stata posizionata una colonna per ricaricare le auto elettriche, alimentata proprio grazie all’energia prodotta in eccesso dall’impianto fotovoltaico.

Sara Schiaffino

Sara Schiaffino Architetto

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