Dwellings Mountain, l’edificio dei giardini pensili a Copenhagen

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Una montagna che si eleva nella pianura dell’hinterland di Copenhagen; non una formazione geologica ma un progetto urbano dello studio BIG (Bjarke Ingels Group) destinato per due terzi a parcheggio e per un terzo ad abitazioni. Il programma richiedeva due edifici destinati ognuno ad una funzione; i progettisti

hanno invece deciso di organizzarle all’interno di un’unica struttura che permettesse comunque un’adeguata separazione, a garanzia della migliore disposizione interna e di una buona qualità di vita.

Composto da principi molto semplici, basati su sollevamento, abbassamento, rotazione e traslazione, l’edificio è pensato come una montagna in pendenza in cui un sistema di scale mobili e un ascensore inclinato consentono i collegamenti verticali. I fronti nord e ovest sono costituiti da pannelli in lamiera forata che garantiscono luce e ventilazione all’area di parcheggio; la disposizione dei fori è stata studiata in maniera molto particolare: alla luce del giorno il contrasto tra la parte forata e la parte piena e il lucido delle lastre realizzano sulle facciate la sagoma del monte Everest. Di notte l’illuminazione interna la fa apparire invece per negativo fotografico in diversi colori.

La disposizione delle auto nella parte basamentale dell’edificio, e il fatto che il progetto di questa parte generi un’inclinazione a spiovente, permette di liberare il fronte sud e di collocare gli appartamenti a gradoni garantendo loro la migliore esposizione ai raggi solari, strutturandoli con una pianta a L e organizzando per ognuno uno spazio esterno con un piccolo giardino e una terrazza collocata sul tetto dell’unità abitativa inferiore. In questo modo, ispirandosi alle strutture delle periferie danesi e in particolare alle Kingo House di Jørn Utzon, si ottengono 80 attici con una splendida vista sul centro di Copenhagen.

Gli elementi di contenimento e chiusura dei giardini pensili sono stati progettati come delle aiuole in modo da schermare la visuale tra i diversi appartamenti ma, allo stesso tempo, da accogliere la semina di diverse piante che, con il susseguirsi delle stagioni, modellano la facciata con la varietà dei loro colori. La forma dell’edificio consente, sfruttando la naturale pendenza, di utilizzare un costante sistema di irrigazione che alimenta i giardini pensili.

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"Fin dall’inizio, abbiamo considerato Dwellings Mountain come la nostra prima realizzazione di ciò che chiamiamo alchimia architettonica. L’idea è che integrando elementi della tradizione abitativa, come ad esempio parcheggi e appartamenti, si possono ottenere fenomeni di reale simbiosi che portano a ad un incremento di valore (se non di denaro) del progetto. I progetti di edifici per abitazione raramente vengono messi in evidenza nel panorama architettonico mondiale. Il fatto che Dwellings Mountain abbia raggiunto questo obiettivo dimostra che questo tipo di alchimia architettonica può funzionare”. Bjarke Ingels

Foto | Architectural.com













Ester Dedè

Ester Dedè Architetto

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