La casa anfibia: galleggia per resistere alle alluvioni

Lo studio Baca Architects ha progettato per una famiglia londinese una casa del tutto particolare su un'isola nel mezzo del fiume Tamigi: l’abitazione, in fase di completamento, può galleggiare a salire come una nave nel suo bacino in caso di alluvione. La coppia di proprietari era stata per 7 anni alla ricerca di un sito per costruire una casa nei pressi di Marlow nel Buckinghamshire, pur sapendo che si trattava di un terreno a rischio di inondazione.

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Una casa-anfibio è un edificio che poggia a terra ma ogni volta che si verifica un’alluvione, l'intera struttura si alza nel bacino e galleggia, sostenuta dalla forza dell’acqua.

Nel caso si dovesse verificare un evento alluvionale, tutta la casa si ergerebbe dolcemente come una barca e non mancherebbe di tenere tutti gli spazi abitabili in sicurezza al di sopra del livello di inondazione.

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LA STRUTTURA

La costruzione di un tale edificio è fatta di un mix di componenti e di competenze: nozioni dalla pratica delle costruzioni e da quella dei cantieri navali, che, fondendosi insieme, hanno dato vita ad una sperimentazione nel campo della progettazione per l’acqua.

Invece di costruire difese contro le inondazioni, il progetto considera un approccio diverso, riconoscendo che l’uomo non può battere la natura, ma può e deve assecondarla.

Durante la fase di studio del progetto sono state intraprese diverse vie per trovare la soluzione più adatta alle condizioni sul sito per affrontare i livelli d'acqua imprevedibili. Grazie al confronto con l’agenzia per l’ambiente e alla continua ricerca, si è passati dall'escludere una struttura flottante fino ad optare per una soluzione che si armonizza con le case vicine e, in caso di alluvione, riesce a salvarsi dalla piena.

Nella parte anteriore dell’abitazione è stato progettato un “paesaggio intuitivo”. E’ un sistema di allerta precoce visivo per il cliente che segnala l’inizio del movimento della struttura, a causa della piena. Si tratta di un giardino è terrazzato, pronto ad agire come un "sistema di allarme rapido" per le acque in aumento. Quando le prime due terrazze iniziano a riempirsi, la casa comincia a salire.

La struttura a graticcio leggero è abbastanza tradizionale nella sua forma, ma si trova all'interno di uno scavo, una "darsena" in lamiera di acciaio con una base di maglia per permettere all'acqua di entrare e defluire naturalmente. Questa struttura, indipendente dalla casa che ha uno strato di calcestruzzo impermeabile che avvolge il piano seminterrato, agisce come lo scafo di una nave. I tubi flessibili sono progettati per estendersi fino a 3 m, consentendo a tutti i servizi di rimanere puliti e operativi nel corso di ogni evento alluvionale per consentire gli occupanti di tornare alla proprietà subito dopo un diluvio, massimizzando la continuità della loro vita quotidiana.

Il progetto è stato sviluppato in base al principio di Archimede: la massa della casa e il volume è inferiore all'equivalente di acqua, ed è questo che crea la galleggiabilità. Quattro pali, soprannominati "delfini" da ingegnere del progetto, agiscono come avamposti di riferimento verticale per consentire alla struttura di scivolare su e giù in caso di necessità. Questi potrebbero essere estesi in futuro per far fronte a livelli delle acque più importanti.

La casa è attualmente progettata per innalzarsi fino a due metri e mezzo, sulla base del caso peggiore di inondazione riportato dell'Agenzia e con una certa tolleranza aggiuntiva in previsione del cambiamento climatico. Nello stesso modo funzionavano i bacini di Liverpool, che erano recinzioni artificiali per la costruzione di navi. Nel caso si verifichi un evento di piena, il fiume si alzerà e all'interno della base della darsena la casa ascenderà di quota.

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DALLA PROGETTAZIONE AL CANTIERE

L'isola non ha accesso strada, quindi gli architetti, per trasportare materiali al sito hanno usato attrezzature militari NATO per costruire un pontone galleggiante che è stato utilizzato come un "traghetto catena". Le dimensioni dei pezzi di acciaio e vetri utilizzati nella costruzione della casa sono stati pensati di limitate dimensioni a causa della mancanza di attrezzature di sollevamento meccanico sul posto.

Trattandosi di un progetto pioneristico, mai costruito prima in Inghilterra, in una zona di conservazione, i progettisti si sono dovuti scontrare con diverse resistenze da parte degli organi della pianificazione locale. Le restrizioni sono state date anche rispetto alla tipologia, che doveva ricalcare quella dell’abitazione precedente, costringendo gli architetti a progettare la struttura con un piano seminterrato abitabile capace di ospitare uno spazio di vita in più e una sala cinema.

Alla struttura si accede tramite una rampa di sei gradini che conducono fino al piano terra rialzato, con un soggiorno a pianta aperta, sala da pranzo e due camere da letto. Il soppalco contiene la camera matrimoniale, con bagno in camera e bagno turco.

I lavori sono stati ritardati da un diluvio durante le fasi di ultimazione della struttura.

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I COSTI

La costruzione è leggermente più costosa di una tradizionale costruzione casa a causa del doppio sistema di fondazione; ma, nel complesso, i costi sono paragonabili a un’estrusione di una tipica cantina,attorno a un 20-25% in più per il sollevamento. La tecnologia è ideale per aree ad alto rischio di inondazione o se vi è incertezza per quanto riguarda i futuri livelli dell'acqua, dove altre soluzioni sarebbero inaccettabili.

LA MANUTENZIONE

La casa anfibio è stata progettata con parti mobili minimali ma come ogni casa richiede manutenzione. Se la struttura non galleggia per diversi anni, è importante testare il funzionamento del sistema di flottazione e assicurarsi che le parti siano in buone condizioni, pronte per quando si verifica un’alluvione. Ogni cinque anni nel bacino sarà pompata dell’acqua in modo da ripetere il test, verificando l'integrità del meccanismo

Lucia Terenziani

Lucia Terenziani Architetto

Si perde passeggiando nei borghi storici e nelle città, le piace cogliere istantanee e scorci dimenticati. Vive e lavora a Parma, dove progetta e ri-progetta spazi. Ama leggere, scrivere, visitare musei, immergersi nei boschi e interrogarsi sulle possibilità dell’abitare in armonia con se stessi e la natura che ci circonda.